Gli Stati Uniti hanno deciso di fare eccezioni per le sanzioni contro Siria, Iran e Venezuela a causa del COVID-19

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L’agenzia di stampa nazionale russa Tass informa che oggi il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha rilasciato eccezioni generali per Siria, Iran e Venezuela, che includono una serie di esenzioni dalle sanzioni statunitensi contro questi paesi per condurre operazioni legate al coronavirus.

“Si consentono operazioni o attività relative all’esportazione, riesportazione, vendita o fornitura, direttamente o indirettamente, di servizi siriani che riguardano la prevenzione, la diagnosi o il trattamento di COVID-19”, afferma la licenza siriana. – Sono consentite transazioni relative al COVID-19 che coinvolgono persone sanzionate. Tutte le operazioni e azioni che coinvolgono il governo della Siria, Polymedics LLC (“Polymedics ELS”), Letia Company (“Leitia Company”), <…> relative alla prevenzione, diagnosi o trattamento di COVID-19 sono concesse, a condizione che qualsiasi esportazione o la riesportazione di merci in Siria deve essere autorizzata o altrimenti autorizzata dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti”.

Nello stesso tempo, le transazioni che coinvolgono le forze armate e le forze dell’ordine della Siria non sono esenti.

Misure simili si applicano al Venezuela, ma la l’esenzione, in particolare, non si applica alle operazioni con la compagnia petrolifera statale venezuelana PDVSA (Petroleos de Venezuela).

Il documento iraniano consente alcune transazioni con la banca centrale e la compagnia petrolifera nazionale iraniana.

-fine citazione-

Direi che questo documento è poco o nulla e vuole dare semmai un segnale alla Russia a seguito del summit di Ginevra. O forse le continue rivolte della popolazione ad Hasaka e nel nord della Siria, hanno avuto un qualche effetto. Forse entrambe le cose.

Ma in generale di concreto c’è poco o nulla, visto che siamo in estate inoltrata in SIRIA i contagi non sono rilevanti. Di converso esistono molte malattie croniche cui non si riesce a far fronte.

A questo punto bisognerà vedere i fatti e cosa cambia nel concreto. Le sanzioni vanno sollevate completamente e questo non cambierà granché.

Naturalmente se questo è un primo passo, sarebbe interessante sapere se ne ce ne saranno altri. E’ da rilevare comunque che all’Iran viene autorizzato di effettuare transazioni in una branca che non ha attinenza con la lotta al coronavirus. Questo farebbe supporre una diversa gradazione di esenzioni a secondo dell’utilità che questo può avere soprattutto per gli Stati Uniti. Nel caso iraniano sono in corso trattative per togliere completamente il blocco delle esportazioni petrolifere.

Per quando riguarda la Siria, la possibile cooperazione tra Stati Uniti e Federazione Russa sulla Siria dovrebbe iniziare con i corridoi umanitari, ha affermato l’amministrazione americana dopo la fine del vertice di Ginevra. Come sappiamo, Putin ha risposto affermativamente a patto che le operazioni umanitarie passino attraverso il governo siriano, con supervisione della Croce Rossa internazionale.

E’ un timido riposizionamento, ma la storia ci insegna che le azioni contraddittorie da parte di Washington sono frequenti.

Infatti, l’ambasciatore russo in procinto di partire nuovamente per gli Stati Unit sembra scettico sulle promesse americane di Ginevra: «Voglio credergli sulla parola, ma voglio guardare ai fatti reali. Ci sono molte domande per i nostri colleghi. Abbiamo molti problemi: sia con la proprietà diplomatica, sia con la vita dei diplomatici russi, sia con la risoluzione dei problemi di sicurezza globale, sia con i problemi di sicurezza regionale”.

@vietatoparlare

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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