DeSantis fa marcia indietro sulla sua posizione sull’Ucraina

In contrasto con sue precedenti dichiarazioni ora, il candidato alla presidenza DeSantis, afferma che la Russia ha sbagliato a invadere l’Ucraina e a conquistare la Crimea nel 2014, e non vincerà la guerra e chiama Putin “criminale”.

DeSantis farebbe bene a mettersi d’accordo con sé stesso sulla guerra Ucraina/USA contro Russia. Se torna a contraddirsi su questo, vuol dire che è un recipiente vuoto e che non avrà alcuna possibilità in nessuna delle primarie ad imporsi, a meno che non stia facendo un gioco non lineare che mi sfugge. In tutti i modi, malgrado i suoi calcoli, credo che non avrà mai la possibilità di ottenere il voto di molti americani che sono contrari al folle incubo della politica estera Obama/Biden. A meno che i neocon non abbiano trovato un modo sicuro per mettere Trump fuori dalla corsa presidenziale.

Cosa è successo?

La pubblicazione New Yorker riferisce che il candidato repubblicano DeSanctis, dopo aver tentato di ingraziarsi il favore degli elettori repubblicani mostrando una contrarietà alla guerra ed alla narrativa propagandata da BIden, di fronte a Piers Morgan che è una voce di guerra pro-NATO,  Ron DeSantis ora afferma che la sua precedente posizione sull’Ucraina è stata ” mal caratterizzata” e che Vladimir Putin “è un criminale di guerra”.

L’inversione a “U” evidenzia ancora una volta che Ron DeSantis in realtà misura i suoi discorsi a seconda delle convenienze e di volta in volta riformula le sue posizioni politiche in base ai sondaggi o al complesso sistema di forze dello Stato Profondo.

I commenti contrari su Vladimir Putin e l’Ucraina provengono dall’intervista che DeSantis ha rilasciato a Piers Morgan, come riporta un recente articolo del New York Post:

Piers Morgan, NY Post ) – Il governatore della Florida Ron DeSantis ha definito Vladimir Putin un “criminale di guerra” e ha chiesto che fosse “ritenuto responsabile” per la sua barbara invasione dell’Ucraina.

Prendendo un tono più duro rispetto alle sue dichiarazioni della scorsa settimana che sembravano giudicare la guerra durata un anno in fondo come una “disputa territoriale”, DeSantis ora afferma che la Russia ha sbagliato a invadere l’Ucraina e ha sbagliato a invadere e conquistare la Crimea nel 2014, e non vincerà la guerra. Ed ha sferrato il suo più forte attacco al presidente russo, definendolo un perdente che è “fondamentalmente una stazione di servizio con un mucchio di armi nucleari”.

La sua precedente affermazione, in una dichiarazione al conduttore di Fox News Tucker Carlson, secondo cui non rientra negli “interessi nazionali vitali” dell’America rimanere “ulteriormente invischiati in una disputa territoriale tra Ucraina e Russia” è stata fortemente criticata da numerosi repubblicani di alto livello, tra cui il senatore Lindsey Graham e il Sen. Marco Rubio.

Quando gli ho chiesto specificatamente se si fosse pentito di aver usato l’espressione “controversia territoriale”, DeSantis ha risposto: “Beh, penso che sia stato descritto male. Ovviamente, era sbagliato, la Russia ha invaso. Hanno invaso la Crimea e l’hanno presa nel 2014 – Era sbagliato.

[…] “Ora c’è una mossa per ritenere [Vladimir Putin] responsabile dei crimini di guerra”, ho detto a DeSantis, “bombardamento degli ospedali per la maternità e attività di genocidio in alcune parti dell’Ucraina che hanno spazzato via intere città come Mariupol. Lo sosterresti?

“Penso che sia un criminale di guerra”, ha risposto De Santis. “Questo ha detto il CPI … ma gli Stati Uniti non hanno aderito perché siamo preoccupati che i nostri soldati o le persone vengano trascinati sotto di esso. Quindi, non conosco quel percorso, ma penso che dovrebbe essere ritenuto responsabile. DeSantis è convinto che l’Ucraina alla fine prevarrà nella guerra. ( leggi di più)

In definitiva il governatore Ron DeSantis ha preso in toto tutta la narrativa dei neoconservatori più estremi, ovvero il vecchio sistema di cui Trump sta cercando di liberarsi, peraltro senza sentire neanche la necessità di provare le dichiarazioni formulate. L’impressione è che Trump dovrà lottare ancora dentro il suo stesso partito e che, anche se vincerà – perché gli americani gli daranno credito -, troverà tanti piccoli Ron Desantis ad aspettarlo per imporsi su di lui con i soliti sotterfugi.

 

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