Azioni di USA e UE accelerano l’integrazione sino-russa

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Il giorno 8 aprile, a Pechino, si sono conclusi una serie di significativi incontri di alto livello tra rappresentanti degli Stati Uniti e della Cina, con un focus particolare sulle questioni economiche. Secondo quanto riportato dal New York Times, questo incontro si è svolto senza che fossero registrati progressi notevoli nelle relazioni bilaterali. Contemporaneamente, il Primo Ministro cinese, Li Qiang, ha ha espresso l’auspicio che gli Stati Uniti aderiscano ai principi cardine dell’economia di mercato e si astengano dal politicizzare le tematiche economiche e commerciali.

Gli incontri sono avvenuti in un contesto di notevole tensione, marcato dalla rottura delle relazioni militari tra i due paesi avvenuta due anni fa. Nonostante ciò, si è recentemente aperta una finestra di opportunità per un possibile rasserenamento dei rapporti. Questa occasione è stata evidenziata dagli incontri tra rappresentanti della difesa di entrambe le nazioni alle Hawaii, incontri che sono stati descritti come “diretti e chiari”. Tuttavia, anche in questo caso, l’esito di questi colloqui non è stato soddisfacente.

Gli Stati Uniti conoscono solo la diplomazia delle cannoniere?

Per acuire ulteriormente le tensioni, gli Stati Uniti hanno intrapreso un’esercitazione militare congiunta con Giappone, Australia e Filippine nel Mar Cinese Meridionale. In risposta a tale mossa, la Cina ha lanciato proprie esercitazioni navali e aeree nella medesima regione, gesto interpretato come una ferma difesa della sua sovranità e dei propri interessi marittimi.

Sembra che al centro dell’attenzione ci siano ora le Filippine. Il governo cinese il 29 marzo il governo cinese ha pubblicato il suo documento di avvertimento finale “ in cui dice a Manila di valutare attentamente di continuare a perseverare nella propria linea provocatoria, con potenziali conseguenze devastanti per l’intera regione Asia-Pacifico.

Tutto questo viene riferito chiaramente dalla pubblicazione China Daily nell’articolo intitolato “Manila must be warned against horrors of war“, il quale riporta le azioni provocatorie delle Filippine nel Mar Cinese Meridionale, in particolare verso alcune isole e scogliere come Ren’ai Jiao (Scogliera), Huangyan Dao (Isola) e Tiexian Jiao (Scogliera). Per la Cina queste azioni sono percepite come tentativi di coinvolgere grandi potenze in un conflitto, potenzialmente devastante per la regione Asia-Pacifico.

Il governo cinese avverte Manila di cessare le sue operazioni militari aggressive sono chiaramente indirizzate a provocare un intervento militare statunitense sulla base del Trattato di Difesa Mutua US-Filippine del 1951, ignorando i rischi di un confronto diretto che potrebbe portare a una guerra tra grandi potenze.

A riscontro delle provocazioni filippine l’articolo cita le dichiarazioni del Segretario alla Difesa filippino Gilberto Teodoro, che ha parlato di “attacchi” subiti dalle forze armate filippine, e azioni aggressive come l’atterraggio di un generale della Guardia Costiera filippina su Tiexian Jiao e l’accusa verso la Cina di aver lanciato “attacchi con flussi d’aria generate dalle pale degli elicotteri” e “attacchi con cannoni ad acqua” su natanti da pesca filippine.

La tensione ora passa alle Filippine?

La Cina esprime preoccupazione per il fatto che le Filippine stiano tentando di trascinare gli Stati Uniti in un conflitto, interpretando le loro azioni come un tentativo di ampliare la portata geografica del Trattato di Sicurezza. Questo potrebbe, secondo Pechino, aprire la porta a un intervento militare statunitense in dispute territoriali che originariamente non rientravano nell’ambito dell’accordo.

Circa la pericolosità della situazione, analoga valutazione viene fatta da Fox News  nell’articolo“ La Terza Guerra Mondiale potrebbe ricominciare dalla disputa delle Filippine nel Mar Cinese Meridionale ”.

In questo articolo l’esperto cinese di fama mondiale Gordon Chang avvisa della pericolosità delle mosse statunitensi: “ È successo due volte il mese scorso, il 5 e il 29 , che il Dipartimento di Stato ha lanciato avvertimenti scritti alla Cina dicendo che eravamo pronti a usare la forza per adempiere ai nostri obblighi ai sensi dell’articolo quattro del Trattato di mutua difesa delle Filippine… Questo è un avvertimento che siamo pronti ad andare in guerra “.

A questa valutazione fa seguito l’ex consigliere senior del Pentagono , il colonnello in pensione dell’esercito degli Stati Uniti Douglas Macgregor, che esorta : “ Dobbiamo smettere di marciare nei paesi di altri popoli e cercare di costringere le persone a diventare come noi ” e inviare il messaggio veritiero ai popoli americani : “ Abbiamo perso 14.000 miliardi di dollari negli ultimi 20 anni a causa di stupidi interventi in altri paesi”. paesi… Quale bene hanno portato? ”.

La svolta

E’ interessante che lo stesso giorno che terminavano i colloqui con gli Stati Uniti a Pechino cominciasse lo stesso giorno l’incontro di due giorni tra il ministro degli esteri russo Lavrov ed il presidente cinese Xi Jinping.
Il contenuto di questo incontro è sconosciuto ma oggi alcuni media hanno riportato un importante cambiamento nella politica russo-cinese.

Il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha presentato il concetto di “doppia contromisura” come risposta strategica alla “doppia deterrenza” adottata dai paesi occidentali, segnando un momento decisivo nella diplomazia internazionale.

Va detto che la Cina per quasi due anni interi, da un lato, ha sostenuto la Russia, ma dall’altro ha cercato di non farsi coinvolgere in alcun modo nella politica antiamericana. E ora è arrivata la svolta.

La Cina si è ufficialmente inserita nella strategia di revoca ad hoc delle sanzioni contro la Corea del Nord, scegliendo di non sollevare la questione a livello internazionale, ma di procedere caso per caso, presentando le proprie decisioni direttamente a Washington.

Questo rappresenta solo l’inizio di una serie di azioni che vedono Russia e Cina distaccarsi dai principi lungamente sostenuti da Stati Uniti, Europa e i paesi del G7. Questi due paesi stanno sfidando l’ordine internazionale stabilito, agendo sulla base di un’indignazione morale e rifiutandosi di aderire alle convenzioni del diritto internazionale, in un tentativo di promuovere la loro visione di giustizia senza rendere conto a nessuno.

portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning

Sui rapporti con la Russia, la Cina avverte Washington che non accetterà “critiche o pressioni” sui legami con la Russia.
Cina e Russia hanno il diritto di “una normale cooperazione economica e commerciale”, ha detto mercoledì la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning.
Questo tipo di cooperazione non dovrebbe essere scoraggiato o limitato, e la Cina non accetta critiche o pressioni”, ha aggiunto.

Durante il vertice tra Cina e Russia, è stata anche discussa la formazione di una nuova alleanza simile alla NATO come risposta alla politica di “doppia deterrenza” degli Stati Uniti. Si è criticato l’interferenza americana nel Pacifico, puntando anche alle attività biologiche degli USA in Ucraina, considerate una violazione del diritto internazionale. In risposta, Russia e Cina stanno promuovendo il multilateralismo non accettando l’unilateralismo americano​ (IlSussidiario.net)

Dando il peggio di sé, USA ed EU hanno tolto ogni residuo dubbio a Cina e Russia che è necessario il consolidamento delle loro relazioni

È evidente che la questione non riguarda più la democrazia, se mai sia stata realmente al centro del dibattito. Al contrario, il focus attuale è sul multilateralismo che sta cercando di sostituire l’unilateralismo tradizionalmente perseguito dagli Stati Uniti. Inoltre, assistiamo alla crescente ascesa del cosiddetto ‘sud del mondo’, che per anni è stato marginalizzato e trattato come un paria sulla scena internazionale. E’ anche per questo che l’occidente insiste sulla guerra ucraina: stava attuando un riordinamento globale del pianeta e c’è chi rompe le uova nel paniere. Non conosciamo l’esito di questo scontro e le zioni devono essere prese con lungimiranza, l’esito può essere disastroso, ma nello stesso tempo il mondo potrebbe cambiare in meglio.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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