Zelensky comunica che la controffensiva dovrà essere rimandata

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La situazione in Ucraina è al centro dell’attenzione mondiale da ormai diversi anni. Il conflitto, iniziato nel 2014, ha visto l’annessione della Crimea da parte della Russia e la creazione di due Repubbliche separatiste pro-russe nella parte orientale dell’Ucraina. L’escalation del conflitto ha portato a una guerra di trincea che si trascina ormai da sette anni, con periodi di intensi combattimenti e momenti di relativa calma. Negli ultimi mesi si è parlato molto di una possibile controffensiva ucraina contro le truppe russe che occupano parti del territorio orientale del paese.

Secondo fonti vicine al governo ucraino, infatti, l’Ucraina avrebbe ricevuto da alcuni alleati della NATO e dagli Stati Uniti nuovi carri armati e armi avanzate che potrebbero essere usati in un’eventuale controffensiva. L’attenzione si è concentrata sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che era propenso ad utilizzare questi nuovi mezzi per riprendere il controllo dei territori occupati dalle truppe russe. Tuttavia, in un’intervista rilasciata ieri alla BBC  e ad altri organi di informazione europei, Zelensky ha dichiarato che le sue forze non sono ancora pronte per una controffensiva e che, al momento, una tale operazione “costerebbe troppe vite”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy afferma che l’esercito del suo paese ha bisogno di più tempo per preparare una  controffensiva anticipata  volta a respingere le forze di occupazione russe. Zelenskyy ha dichiarato in un’intervista trasmessa giovedì dalla BBC che sarebbe “inaccettabile” lanciare l’assalto ora perché si perderebbero troppe vite.

La decisione di Zelensky di non avviare una controffensiva ha suscitato varie reazioni, sia in Ucraina che all’estero. Da una parte, ci sono stati coloro che hanno criticato la sua prudenza e la sua mancanza di iniziativa, evidenziando come l’Ucraina avrebbe bisogno di agire in modo più risoluto per riconquistare i territori occupati dalle truppe russe. Dall’altra parte, invece, ci sono stati coloro che hanno apprezzato la decisione di Zelensky, affermando che una controffensiva in questo momento potrebbe essere imprudente e costare molte vite sia ai soldati ucraini che ai civili che vivono in quelle aree.

Naturalmente, è da vedere se le parole di Zelensky siano vere o tendono di correggere l’anomalia di una controffensiva troppo a lungo annunciata, che ha determinato l’annullamento dell’effetto sorpresa. È significativo che il capo della Wagner PMC Prigozhin ha accusato Zelensky di esse disonesto nelle sue dichiarazioni alla BBC, perché la controffensiva sarebbe già in pieno svolgimento (vedi qui).

In ogni caso, ci sono vari fattori che rendono difficile una controffensiva ucraina. In primo luogo, l’esercito russo non ha perso affatto la sua combattività rispetto all’inizio del conflitto. Nonostante la pressione internazionale e le sanzioni economiche, la Russia ha continuato a mantenere saldamente li territori occupati e a mantenere le proprie linee di rifornimento. Inoltre, non sembra che la Russia sia a corto di munizioni e razzi, come molti analisti avevano sospettato; probabilmente, infatti, Mosca ha aumentato la sua produzione di armamenti e sta ricevendo aiuto dalla Cina per la sua industria bellica.

In secondo luogo, non è chiaro se una controffensiva ucraina sarebbe effettivamente in grado di avere successo. L’esercito ucraino si è dimostrato capace di respingere le forze russe nella parte occidentale del Paese vicino a Kiev, dove i russi non avevano basi operative o fortificazioni stabili. Tuttavia, come sottolinea un rapporto collegato alla vicenda, la Russia è stata trincerata nell’Ucraina orientale per un bel po’ di tempo, preparando linee di battaglia profonde fino a 12 miglia, con campi minati e trincee progettate per fermare i carri armati. In questa zona, le truppe russe non combatterebbero strada per strada e non affronterebbero il fuoco dei cecchini come nella regione intorno a Kiev. Spareranno da dietro le fortificazioni, con rifornimenti e munizioni accumulati nelle vicinanze.

Tra gli osservatori della vicenda ucraina, c’è anche chi sostiene che l’Ucraina non dovrebbe avere l’obiettivo di vincere una guerra contro la Russia, ma piuttosto di negoziare un accordo che porti alla fine del conflitto e al ritorno ai confini pre-invasione. Questo perché, la guerra in Ucraina ha causato la morte dicentinaia di miglia di soldati e oltre 13.000 civili e una crisi umanitaria che colpisce circa quattro milioni e mezzo di persone. Un accordo equilibrato tra le due parti potrebbe aiutare a porre fine a questa situazione tragica.

Tuttavia, raggiungere un accordo di pace non è facile. La Russia, infatti, ha dichiarato che la perdita dei territori orientali sarebbe una linea rossa che potrebbe portare a una grave escalation delle ostilità. Anche l’Ucraina ha le proprie richieste di fronte alla Russia, chiedendo il ritorno della Crimea e il rispetto della sovranità del Paese, ma un qualche peso dovrebbe avere la questione della volontà della popolazione e le richieste di sicurezza della Russia, finora inascoltate. La posizione della comunità internazionale è stata finora quella di condannare l’annessione della Crimea e di sostenere l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma trovare un accordo adeguato che soddisfi tutte le parti coinvolte è un nodo che non è stato ancora tentato in fase preliminare.

In questo contesto, la l’occidente ha adottato sanzioni economiche contro la Russia, come arma di guerra e per una resa incondizionata dei territori i cui attualmente si trova. Tuttavia, le sanzioni finora adottate sembrano avere un impatto limitato sull’economia russa e non hanno portato ai risultati preventivati. Inoltre, le sanzioni hanno anche un impatto sulle economie degli altri paesi, in particolare dell’Ucraina, che dipendeva fortemente dal commercio con la Russia.

In questo scenario, il ruolo degli alleati dell’Ucraina è importante. L’Ucraina ha ricevuto supporto dall’Unione europea e dagli Stati Uniti, sia in termini di assistenza economica che di forniture di armamenti. Tuttavia, gli alleati dell’Ucraina devono considerare le proprie relazioni con la Russia e trovare un equilibrio tra il loro sostegno all’Ucraina e la necessità di mantenere i canali di dialogo aperti con Mosca.

In conclusione, la situazione in Ucraina rimane incerta e complicata. Mentre si discute della possibilità di una controffensiva ucraina contro le truppe russe, non esiste ancora la consapevolezza che il conflitto non può essere risolto con la forza militare. La soluzione, infatti, passa attraverso un accordo di pace che tenga conto delle esigenze di tutte le parti coinvolte e che porti alla fine del conflitto, correggendo gli errori fatti. Ovviamente più aumentano il numero di vittime tra le parti e più sarà impossibile il ripristino di una reciproca fiducia.

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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