Viaggio in Canada del Papa: una occasione lieta ma attraversata da tratti cupi

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Domenica, papa Francesco ha iniziato una storica visita in Canada per scusarsi con le popolazioni indigene per gli abusi subiti dai missionari nei collegi, un anno dopo il ritrovamento dei corpi di quasi 200 studenti in una fossa comune nell’ex cortile della scuola.

Qui va chiarito che anche se sono stati trovati (con l’ausilio di georadar (sotterranei)), la causa della morte non è mai stata stabilita. Non è stata effettuata alcuna visita medica forense. I corpi non sono stati riesumati. Nessuno. E non era una fossa comune.

Nel 2021, nei sette mesi trascorsi da questa sconvolgente notizia, non è stato trovato e dissotterrato un solo corpo. “Lo storico Jacques Rouillard, professore emerito della Facoltà di Storia dell’Università di Montreal (Canada), ha pubblicato sul portale canadese DorchesterReview.ca l’11 gennaio un testo in cui afferma che “nessun corpo” di bambino è stato trovato nelle presunte fosse comuni, in sepolture clandestine o in qualsiasi altra forma di sepoltura irregolare nella Scuola Residenziale Indigena Kamloops del Canada, e men che meno sono stati trovati indizi del fatto che dei bambini siano stati assassinati” (Aleteia).

Contrariamente alla copertura mediatica mondiale della scorsa estate, non è stato trovato nulla di sospetto nel terreno dei collegi indiani. In una società sana, tali fatti porterebbero a uno scandalo. Ciononostante la storia che ha conquistato i titoli dei giornali per una settimana e ha ispirato l’incendio doloso che ha distrutto decine di chiese in Canada si rivela, nel migliore dei casi, basata su prove fragili e non verificate e, nel peggiore dei casi, vere e proprie bugie dannose.

Viaggio del Papa in Canada

Dai media è stato ripreso soprattutto il gesto di papa Francesco che si è scusato per il sistema canadese che ha strappato i bambini alle famiglie indigene per educarli nelle scuole secondo i canoni occidentali. Il problema è che allora dovremmo chiedere perdono anche per gli antichi romani e per tutta la storia occidentale.

In realtà è sullo stato che ricade la maggior parte della responsabilità di aver permesso ed organizzato il sistema dei collegi per indigeni. Infatti quando la chiesa ha agito autonomamente, in America latina, i gesuiti in Argentina e Brasile e specialmente in Paraguay, ha cercato di strappare e liberare le popolazioni indigene con le ‘reducciones de indios’ (1606), i missionari ne hanno sofferto individualmente e sono stati perseguitati. Certe pratiche, come la schiavitù sono state abituali nel ‘nuovo mondo’ e in America latina sono cessate solo grazie a Isabella di Castiglia nel 1888. E negli USA fu abolita il 18 dicembre del 1865 con il 13° emendamento. Mentre in Canada fu abolita con la ratifica della Convenzione sulla schiavitù nel 1953 .

Nessuna scusante ma la conoscenza è importante: gli stessi indigeni canadesi praticavano la schiavitù:

Ci sono poi altre considerazioni che sono storiche. Possano piacere o meno. Molte popolazioni indigene della costa nordoccidentale del Pacifico, come Haida e Tlingit, erano tradizionalmente conosciute come feroci guerrieri e mercanti di schiavi, che facevano irruzione fino in California. La schiavitù era ereditaria, gli schiavi erano prigionieri di guerra e i loro discendenti erano schiavi. Alcune tribù della British Columbia continuarono a segregare e ostracizzare i discendenti degli schiavi fino agli anni ’70.

Tra alcune tribù del nord-ovest del Pacifico circa un quarto della popolazione erano schiavi. Una narrazione di schiavi era composta da un inglese, John R. Jewitt, che era stato preso in vita quando la sua nave fu catturata nel 1802; il suo libro di memorie fornisce uno sguardo dettagliato sulla vita di uno schiavo e afferma che un gran numero era detenuto. (https://wikiita.com/slavery_in_canada)

Il Papa chiede perdono

Probabilmente la vicenda andava approfondita. Ma scrive Avvenire:
[Il Papa] “Chiede perdono ai rappresentanti dei popoli indigeni per «le sofferenze» patite nelle cosiddette “scuole residenziali”, istituite dal governo e gestite dalle Chiese cristiane per “rieducare” secondo i canoni occidentali i giovani nativi strappandoli dalle famiglie. Un sistema nato a fine Ottocento e mantenuto fino alla seconda metà del secolo scorso. Un sistema «devastante per la gente di queste terre». Francesco riconosce «la carità cristiana» presente in quegli istituti e «non pochi casi esemplari di dedizione per i bambini», ma sottolinea che «le conseguenze complessive delle politiche legate alle scuole residenziali sono state catastrofiche». Un «errore devastante», «incompatibile con il Vangelo di Gesù Cristo». (…) Francesco infine riafferma l’intenzione della Chiesa a «condurre una seria ricerca della verità sul passato e aiutare i sopravvissuti delle scuole residenziali a intraprendere percorsi di guarigione dai traumi subiti». (…)

Le scuole residenziali gestite dai religiosi erano vicine alle comunità indigene

Già, come dice il Papa è necessario “condurre una seria ricerca della verità sul passato”. In questo senso, vanno fatti alcuni chiarimenti:
1 – è da considerare che le scuole residenziali erano presenti già prima della nascita dello stato canadese e tenute dalle chiese, ma erano istituite negli stessi villaggi dei nativi;
2 – l’idea di creare queste strutture lontane dagli insediamenti indigeni fu dello stato canadese:
“Già prima della nascita della nazione canadese, le diverse Chiese (Cattolica, Anglicana, Metodista, Presbiteriana…) avevano iniziato a costruire scuole per i Nativi (in genere piccole scuole, collocate vicino alle comunità indigene);
3 – il Governo canadese ritenne di avvalersi della loro collaborazione, costruendo scuole più grandi – volutamente lontane dalle riserve – o acquistando dalle chiese le vecchie scuole; gli istituti erano quindi finanziati dallo Stato, ma gestiti da enti religiosi” (vedi qui).
4 – Recentemente le scuole residenziali sono state riservate ai bambini che non ricevevano sostentamento ed educazione dalle famiglie, oppure agli orfani.

Fosse comuni nelle scuole residenziali

In realtà queste tombe non erano tombe. Sono state scoperte anomalie geologiche con l’utilizzo di radar geologiche sotto la superficie terrestre. Si tratta di cavità in cui non si è scorto alcun corpo e devono essere esperiti ulteriori rilievi. Quando si tratta di sepolture, molto probabilmente avevano croci di legno scomparse piuttosto che essere presentate come “fosse comuni” dai media. Nel frattempo, gran parte di questo era prima dell’uso degli antibiotici, quando la mortalità infantile per tubercolosi ed altre malattie, era comunque alta.

Considerazioni

Sicuramente, come accade anche oggi in tempi recenti è possibile che ci siano stati abusi anche se ci sono esempi di storie positive (Vedere Cosa abbiamo imparato pagine 91-98, c’è una sezione in I sopravvissuti parlano di memorie positive – pagine 185-188). Tuttavia, le scuole erano anche protestanti e altre laiche, ma solo la Chiesa cattolica viene attaccata dalla stampa. E nessuno sta bruciando gli uffici del governo.  Inoltre, non sono stati i vescovi a sollecitare la repressione della cultura indigena e a progettare politiche crudeli per separare i bambini, ma sono solo i vescovi ad essere incolpati per questo. E a proposito: gli ordini coinvolti si sono già scusati molti anni fa ed ora anche il Papa.

Ma perché? Una riposta può essere che è perché c’era una specifica chiamata all’azione della Commissione per la verità e la riconciliazione (TRC) pubblicata nel 2015: “Chiediamo al Papa di scusarsi con i sopravvissuti, le loro famiglie e le comunità per il ruolo della Chiesa cattolica romana negli abusi spirituali, culturali, emotivi, fisici e sessuali dei bambini delle Prime Nazioni, Inuit e Métis nelle scuole residenziali cattoliche. Chiediamo che le scuse siano simili alle scuse del 2010 rivolte alle vittime irlandesi di abusi e che avvengano entro un anno dalla pubblicazione di questo Rapporto e che siano consegnate dal Papa in Canada”. Sì, gli ordini si sono scusati, ma la TRC ha chiesto queste scuse specifiche.

Ecco perché il Papa ha fatto questo anche se non ha avuto alcun ruolo affinché questi episodi accadessero. Ma la verità va detta tutta. Altrimenti crea l’impressione che fosse una sorta di politica cattolica per assimilare o abusare dei bambini. In molti casi, gli ecclesiastici erano i leader delle lingue indigene. Tanti esempi sono stati registrati principalmente dai missionari e altrimenti sarebbero andati perduti. Questo va detto.

Va detto anche che tra le tombe c’erano anche clero, personale scolastico e cittadini, tutti inclusi nelle cosiddette fosse comuni ( What We Have Learned , della Commissione per la verità e la riconciliazione TRC, pagine 69-70). Con ogni probabilità molti di loro sono morti a causa delle numerose pandemie che il Canada ha subito nel corso del 19° e 20° secolo. Non sembra che abbiano massacrato tutti questi bambini. Sono d’accordo che ci sono stati abusi, sono sicuro che ci sono stati alcuni casi di aperta violenza, so che hanno cercato di cancellare la loro cultura e religione attraverso scuole di rieducazione, so che hanno preso molti bambini dalle loro famiglie, ma questo non significa che li abbiano uccisi in massa per non farli parlare o cose del genere.

( Sempre What We Have Learned  , pagine 14-15) “Il governo federale ha deliberatamente scelto di non fornire alle scuole fondi sufficienti per garantire che le cucine e le sale da pranzo fossero adeguatamente attrezzate, che i cuochi fossero adeguatamente formati e, soprattutto, che il cibo fosse acquistato in quantità sufficiente e qualità per i bambini in crescita. È stata una decisione che ha lasciato migliaia di bambini aborigeni vulnerabili alle malattie”. (Stessa fonte, “Cibo: sempre affamato”, pagine 56-60) Per contrastare i problemi di igiene, “[le scuole] avrebbero dovuto essere adeguatamente costruite, mantenute, dotate di personale e rifornite. I funzionari del governo ne erano consapevoli. Erano anche consapevoli del fatto che i tassi di mortalità tra gli studenti delle scuole residenziali erano sproporzionatamente alti.” (Stessa pagina, pagina 69) “In quasi il 50% dei casi , non è stata registrata alcuna causa di morte. Da quei casi in cui è stata segnalata la causa della morte, è chiaro che fino agli anni ’50 le scuole erano sede di una crisi di tubercolosi in corso.” (stessa fonte, pagina 62)

Quindi, non c’è stato un massacro, anche se ovviamente che molti decessi siano stati dovuti a cattive condizioni di salute, non assolve le persone che gestiscono le scuole che hanno creato le circostanze che hanno portato alla crisi sanitaria nelle scuole. La verità è che per gli studenti le cui cause di morte sono sconosciute, non possiamo sapere se gli abusi abbiano avuto un ruolo, ma è probabile che in alcuni casi lo abbia avuto. (Alcuni sopravvissuti hanno denunciato omicidi e omicidi colposi davanti alla Commissione per la verità e la riconciliazione.) Inoltre, alcuni ragazzi, come Chanie Wenjack , sono morti scappando per cercare di tornare a casa. 

Ha fatto quindi bene il Papa a chiedere perdono? Bisogna sempre chiedere perdono, ma ogni cosa va inserita nel contesto storico e le azioni individuali vanno giudicate, mentre la dottrina della chiesa è rimasta immutata e Gesù ha detto molto chiaramente ciò che è l’uomo e della sua dignità.
Ma è indubbio che la dottrina della cancellazione molto in voga, specialmente nei paesi anglosassoni e dell’America abbia portato a giudicare con gli occhi di oggi eventi del passato. Con questo metodo una campagna è iniziata in tutto il paese nel 2021. A seguito di questa campagna alcune chiese sono state assaltate e bruciate (vedi qui) ma lo stato ne è passato indenne .

Spero di avervi fornito qualche elemento in più per giudicare questi eventi.  Spero vi abbia aiutato a porvi delle domande, ma non credetemi sulla parola. Esplorate sempre per voi stessi, l’importante è che non crediate ciecamente alle bande anti-chiesa che hanno come principale artefice il premier canadese Trudeau ed il suo partito.

patrizio ricci by @VPNews

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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