UE e USA chiedono aumento della produzione di petrolio e l’ OPEC invece la taglia

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L’ OPEC + taglia la produzione di 2 milioni di barili al giorno.

La misura è una risposta indiretta alle pressioni dei paesi occidentali che chiedevano aumenti di produzione per agevolare il price cap contro il petrolio russo. A fronte di queste pressioni, l’OPEC+ ha deciso di andare in direzione esattamente opposta. Ha deciso una diminuzione della produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno.

La reazione della Casa Bianca è stata molto infastidita, come ad indicare che è chiaro che l’OPEC + sia dalla parte della Russia. Alla Casa Bianca, Biden si è detto deluso dalla “decisione miope presa dall’Opec+ di ridurre la produzione di petrolio”. Inoltre, il presidente degli Stati Uniti ha detto che ‘consulterà il Congresso sugli strumenti da usare’. Probabilmente si riferisce a misure di ritorsione.

La situazione è molto tesa tra USA e Ryad. Il ministro dell’Energia, il principe Abdulaziz bin Salman, si rifiuta di rispondere alle domande di #Reuters alla conferenza stampa dell’OPEC+

Flop anche per il Price Cup

Il CEO del colosso energetico francese TotalEnergies, Patrick Pouyanne, ha dichiarato oggi che un possibile tetto massimo sul prezzo del petrolio russo durante la guerra in Ucraina andrebbe a beneficio del presidente russo Vladimir Putin.
Il presidente e amministratore delegato del gruppo Patrick Pouyanne ha pronunciato le sue osservazioni durante l’incontro del settore dell’Energy Intelligence Forum nel centro di Londra.
“Onestamente, non sono sicuro che un tetto massimo al prezzo del petrolio russo sia una buona idea”, ha detto Pouyanne ai delegati rispondendo alle domande sulle recenti mosse del G7 verso una tale politica.
“Penso che sia una cattiva idea perché è un modo per restituire la leadership al (presidente russo) Vladimir Putin e non lo farei mai”.
“Quello di cui sono sicuro è che se lo facciamo [il price cap, ndr], Putin dirà: “Allora non vendiamo il nostro petrolio” – e il prezzo non sarà di $ 95, sarà di $ 150. Non farei questo regalo a Vladimir Putin”.
“C’è un motivo per cui la Russia è pronta a partecipare con un taglio dell’OPEC, perché non sono sicuri se troveranno qualcuno che compri questo petrolio”, ha osservato Pouyanne. (Fonte: AFP, via Insider Paper)

I combustibili fossili rappresentano ancora l’81% del consumo di energia

L’analista di Goldman Sachs Jeffrey Currie in un’intervista alla CNBC parla della dipendenza globale dall’OPEC:
“Diamo un’occhiata a cosa ci hanno dato gli investimenti nell’energia verde. Ecco le statistiche di gennaio di quest’anno. Alla fine del 2021, i combustibili fossili rappresentavano l’81% del consumo totale di energia. 10 anni fa, questa cifra era dell’82%. Quindi tutti questi investimenti nelle energie rinnovabili – e stiamo parlando di 3,8 trilioni di dollari; ripeto: 3,8 trilioni di dollari! – hanno spostato il consumo di combustibili fossili dall’82% all’81% del consumo totale di energia. Ma se si tiene conto di tutto ciò che sta accadendo e della sostituzione dei volumi mancanti di gas con il carbone, questa cifra è probabilmente di nuovo superiore all’82%.

“… Quindi, quando dico che l’OPEC ora è al comando come mai prima d’ora, significa che tutti noi – che non siamo nell’OPEC – non abbiamo investito adeguatamente nella produzione di energia e nella costruzione delle infrastrutture necessarie per l’approvvigionamento”. https://t.me/orda_mordora/13288

VPNews

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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