Ex consigliere di Trump: USA o GB potrebbero aver compiuto il sabotaggio ai gasdotti

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Gli Stati Uniti o il Regno Unito potrebbero essere dietro le esplosioni sui gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2, ha affermato il colonnello in pensione Douglas McGregor, ex consigliere del Segretario alla Difesa nell’amministrazione Trump.

Macgregor ha fatto queste affermazioni nello show YouTube del giudice Andrew Napolitano, Judging Freedom. 

gen McGregor
col McGregor

Secondo l’ex consigliere presidenziale, l’attacco al Nord Stream potrebbe essere stato compiuto dagli Stati Uniti o dalla Gran Bretagna: “Dobbiamo guardare quali agenzie governative hanno avuto la capacità di fare questo. E questa è la Royal Navy, la Marina degli Stati Uniti. Penso che sia abbastanza ovvio”.

McGregor ha spiegato che era necessario utilizzare centinaia di chilogrammi di TNT per danneggiare le condutture insolitamente forti a causa del loro particolare design. Ha anche sottolineato l’assurdità delle accuse contro la Russia. Il colonnello ha ricordato l’alto reddito di Mosca dalle esportazioni di energia. La distruzione del Nord Stream non è redditizia anche per la Germania, che era interessata al flusso di gas russo.

Inoltre, ha fatto notare di come i polacchi erano entusiasti della disattivazione delle condotte: l’eurodeputato polacco ed ex ministro degli esteri  Radoslaw Sikorski immediatamente dopo l’incidente ai gasdotti aveva scritto: “Grazie, USA”, quindi ha osservato, “Chi altro potrebbe esserne coinvolto? Ebbene, i polacchi ne sembrano molto entusiasti”.

Ed ha aggiunto: “I russi distruggerebbero il loro gasdotto? Il 40 per cento del prodotto nazionale lordo russo o prodotto interno lordo è costituito da valuta estera che entra nel paese per acquistare gas naturale, petrolio, carbone e così via. Quindi i russi non l’hanno fatto. Penso che l’idea che hanno fatto è assurdo”.

Unità navali USA precedentemente in zona per esercitazioni

Ovviamente, non sta a noi stabilire le modalità di esecuzione del sabotaggio. La zona è soggetta ad intenso traffico marittimo e quindi può essere stato impiegato anche un natante civile e l’esplosione può essere avvenuta con un congegno piazzato in anticipo ed azionato a distanza o ad orologeria.

Tuttavia è utile ricordare che il mar Baltico controllato costantemente dalla NATO.   Come rileva la fonte Moon of Alabama, nel periodo giugno /luglio, unità statunitensi che hanno preso parte ad una manovra della NATO denominata “BALTOPS 22”. In quella occasione hanno fatto scalo in numerosi porti della Germania, della Scandinavia e degli Stati baltici. Nonostante l’esercitazione si sia svolta alcuni mesi fa, le navi militari hanno lasciato il Mar Baltico solo pochi giorni prima. È da notare che la nave d’assalto anfibia USS Kearsarge, scortata dalle navi da sbarco USS Arlington e USS Gunston Hall, era in rotta verso ovest.  Nello stesso tempo. più fonti hanno segnalato che elicotteri dell’unità stessa avevano sorvolato ripetutamente la zona dei gasdotti (vedi qui).

Pochi giorni prima la USS Kearsarge era in quella zona al largo della costa di Bornholm, in Danimarca, dove sono stati colpiti gli oleodotti. :

AZ @AZmilitary1 – 13:52 UTC · 27 settembre 2022

Un distaccamento di spedizione di navi della US Navy guidate dalla nave d’assalto anfibia universale USS Kearsarge giorni fa si trovava nel Mar Baltico
a 30 km dal luogo del presunto sabotaggio sul gasdotto Nord Stream-1 e a 50 km delle condotte del Nord Gasdotto Stream-2

“L‘esercito americano non è l’unica forza che si trovava vicino all’area danneggiata dall’oleodotto. A soli 100 chilometri a sud si trova la base navale polacca Kolobrzeg (l’ex Kolberg tedesco) che ospita navi posamine e l’8 ° battaglione di ingegneri navali di Kołobrzeg. Gli ingegneri di combattimento navale sono esperti nel far saltare in aria tutto ciò che è sott’acqua, che si tratti di mine o oleodotti”. (Moon of Alabama)

Ritorsione dei russi?

Secondo l’editorialista della National Review Antonio Wright “la Russia potrebbe vendicarsi contro le infrastrutture americane se gli Stati Uniti fossero coinvolti nell’attacco ai gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2”.
Secondo l’autore dell’articolo Who Blew Up the Nord Stream Pipelines?, questo scenario presuppone che Mosca comincerà a trattare gli Stati Uniti come un “belligerante a tutti gli effetti”.

Wright ha ammesso che il possibile coinvolgimento di Washington nelle esplosioni sugli oleodotti porterebbe discordia anche nei rapporti della Casa Bianca con gli alleati, in primis con la Germania. “Indipendentemente dal fatto che la decisione politica di costruire l’oleodotto fosse negativa dal punto di vista economico e geopolitico, i tedeschi non avrebbero mai perdonato l’America per questo atto”.

Segreto di Pulcinella?

Personalmente non credo che la Russia potrebbe fare ciò che dice il National Review . Giacché le responsabilità di ciò che è accaduto erano chiare sin dall’inizio. Del resto la cosa è talmente banale che il muro di gomma si sta sbriciolando, semmai gli USA se ne preoccupino più di tanto, viste le aperte dichiarazioni fatte precedentemente sull’intenzione di interrompere il North Stream 2.

Le dichiarazioni comunque si stanno moltiplicando. Abbiamo visto prima quella di Biden su ABC News @ABC – 21:59 · 7 febbraio 2022:
Pres. Biden: “Se la Russia invade… allora non ci sarà più un Nord Stream 2. Porremo fine a tutto questo”. Reporter:Ma come lo farai, esattamente, dal momento che… il progetto è sotto il controllo della Germania?” Biden: “Te lo prometto, lo faremo”.

Poi quella del Segretario di StatoAntony  Blinken che ha definito un’opportunità formidabile per gli USA la distruzione dei gasdotti per galvanizzare l’economia USA (che guadagnerà la partnership principale come fornitore di energia con la UE).

operazione maremoto

Insomma, anche il quotidiano tedesco Dier Spiegel ha dedicato al sabotaggio una copertina ed allude ad una certa ‘manina’.  Come vedete, ha appena dedicato la copertina al sabotaggio, coniandone come nome di fantasia “OPERAZIONE MAREMOTO“, direi molto significativo, visto che evoca operazioni anglosassoni o della CIA, nello stile della saga del famoso agente  007.

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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