Il programma “Fox News Tonight” rimasto vacante sarà guidato da conduttori a rotazione fino a quando non verrà nominato il successore di Carlson nella fascia oraria delle 20:00. Carlson ha collaborato con la Fox News dal 2009, diventando co-conduttore di “Fox and Friends Weekend” dal 2012 al 2016. Il suo omonimo spettacolo notturno ha debuttato nel novembre 2016, diventando immediatamente lo spettacolo più visto nella programmazione di notizie via cavo, mantenendo tale titolo fino a febbraio di quest’anno.
Il fatto che non ne siano state date le ragioni, fa presumere che il divorzio non sia stato consensuale e che Fox News abbia voluto allontanare il popolare conduttore a causa delle sue opinioni controcorrente e per le sue critiche alla guerra in Ucraina.
L’ allontanamento (che ha tutto il sapore di una epurazione) è in linea con il disegno di legge Restrict Act che il Congresso americano sta esaminando per criminalizzare la libertà di parola su internet. Non è difficile notare che l’intervento pubblico sull’informazione non allineata è sempre più pervasiva. Chi sarà il prossimo?
Qui di seguito riporto un episodio in cui si capisce il clima che si respira Nel tweet viene mostrata la deputata di New YorK Alexandria Ocasio-Cortez in un’intervista andata in onda domenica su MSNBC. Ad un certo punto, la conversazione si è spostata sul ‘pericolo che Tucker Carlson rappresenta per il grande pubblico’, con Ocasio-Cortez che ha parlato di “incitamento alla violenza” ed ha chiesto la rimozione di Carlson:
AOC accuses Tucker Carlson and other Fox News hosts of “incitement of violence” and says they shouldn’t be allowed on air.
— Benny Johnson (@bennyjohnson) April 23, 2023
Non resta che aspettare che Carlson sia accolto in qualche altra emittente davvero indipendente e chiarisca cosa effettivamente sia successo.
La situazione comunque è anche peggiore in Italia. Ricordiamocelo nell’annuale festa della Liberazione…
***
nota: video di apertura: nella trasmissione, Tucker e Claytom si confrontavano e parlavano di come rompere l’embargo sulla verità.
