Siria, manipolazione e guerra

FONTE: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/25/siria-manipolazione-e-guerra/305470/ autore Giulietto Chiesa I lettori di questo blog si saranno certo accorti che seguo con particolare attenzione gli sviluppi preparatori di alcune guerre, le prossime. Si tratta di Siria e Iran, due bersagli chiarissimi. Lo faccio perché sono certo che avranno effetti diretti sulle nostre vite e su quelle dei nostri figli. Per …

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Non fatevi ingannare dalla retorica umanitaria occidentale sulla Siria.

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Vitalij Churkin

Intervista con l’ambasciatore della Russia alle Nazioni Unite
Vitalij Churkin, Global Research, 20 luglio 2012

L’intervento umanitario, purtroppo, suona soltanto umano, ma il fatto della questione è che qualsiasi intervento militare, per qualsiasi motivo, inevitabilmente causerà altro spargimento di sangue. E sappiamo che i più grandi filantropi del mondo – Stati Uniti e Regno Unito – sono intervenuti in Iraq, per esempio, citando ogni sorta di pretesti nobili, in questo caso particolare le inesistenti armi di distruzione di massa. Cosa che ha causato 150 mila morti soltanto tra i civili, per non parlare di milioni di rifugiati, sfollati e l’intera devastazione del paese. Quindi, non fatevi ingannare dalla retorica umanitaria. C’è molta più geopolitica nella loro politica in Siria che umanesimo.

Arginare l’influenza iraniana in Medio Oriente … è anche una delle maggiori motivazioni degli altri combattenti per la democrazia del Medio Oriente – Arabia Saudita e Qatar – preoccupati per ciò che vedono come interessi iraniani; in Bahrain pure.

Sui veti, se non mi sbaglio, gli Stati Uniti hanno posto 60 veti sulla questione palestinese soltanto. Quindi, perché non chiedete ai miei colleghi statunitensi dell’impatto dell’immagine degli Stati Uniti in Medio Oriente, per quei veti continui?

Russia e Cina hanno per la terza volta posto il veto sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Siria, che comporterebbe conseguenze tragiche per Damasco. L’ambasciatore della Russia alle Nazioni Unite ha detto aRussiaToday perché una soluzione diplomatica alla crisi resta l’unica opzione. In un’intervista esclusiva con RT, Vitalij Churkin ha dato la sua spiegazione di ciò che sta accadendo in Siria, e perché pensa che il conflitto si sia allargato oltre i confini di quel paese.

RT: la decisione della Russia di porre il veto su questa ultima risoluzione, ha causato costernazione e ampie critiche alla posizione di Mosca, la Russia sostiene il regime di Assad?
Vitalij Churkin: Certo che no. Si tratta solo di ciò che deve essere fatto al fine di risolvere la crisi. Purtroppo, la strategia dei nostri colleghi occidentali sembra sia cercare di montare le tensioni dentro e intorno la Siria, ad ogni occasione. E questa volta hanno preso l’occasione della necessità di estendere il mandato della missione di monitoraggio in Siria, allegandovi una serie di clausole inaccettabili per il loro progetto di risoluzione. Così, abbiamo avuto bisogno di porre il veto, insieme alla Cina, a tale progetto inaccettabile, e per lasciare spazio a Kofi Annan affinché lavori maggiormente sul documento adottato dai ministri degli esteri dei paesi del cosiddetto “gruppo di azione”, che prevede la creazione di un organismo nazionale di transizione e che richiede, naturalmente, il dialogo tra le varie parti. Quindi, in questo contesto, introdurre una risoluzione che comporterebbe soltanto pressione e sanzioni quasi inevitabili sul governo siriano, non sembrava una buona idea per noi tutti e abbiamo bloccato la decisione, che a nostro avviso era controproducente.

RT: Quindi, Mosca non sta sostenendo il regime di Assad, ma gli USA, la Gran Bretagna e Francia dicono che la Russia ignora il popolo siriano, come si fa a reagire a questo?
Vitalij Churkin: Sapete, sono molto buoni, cattivi e grevi nella loro propaganda. Penso a quello che hanno fatto per criticare la Russia e la Cina in modo stridente. Oggi sono stati i rappresentanti britannico e francese ad andare oltre, purtroppo, accumulando ogni sorta di menzogne sulla politica estera di Russia e Cina. Dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla necessità di aiutare Kofi Annan. Purtroppo, non hanno fatto nulla al fine di impostare e formare un processo produttivo e positivo in Siria. Invece, hanno lavorato con i cosiddetti “Amici della Siria”. In realtà, questo è un gruppo di paesi nemici del governo siriano, io non li chiamerei i nemici del popolo siriano, ma certamente coloro che vogliono rovesciare il governo siriano trascurano le conseguenze che sarebbero estremamente tragiche; tale politica comporta inevitabilmente [una tragedia], perché il governo o il presidente Assad non sono semplicemente un individuo o un gruppo di individui. Rappresentano un certo segmento della popolazione siriana, una certa struttura di potere, che esiste da decenni. Spezzarlo, causerebbe e sta causando notevoli difficoltà e spargimenti di sangue. Riformare attraverso il dialogo sarebbe una linea molto più ragionevole di azione e questo è ciò per cui la Russia si è sempre battuta.

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Rovesciare Assad con la violenza? Le due risposte di padre Dall’Oglio

  Patrick Boylan (Rete NoWar – Roma; Statunitensi per la pace e la giustizia)  http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/editoriali/autorivari_1342639152.htm Mercoledì, 11 luglio, il padre Paolo Dall’Oglio, gesuita, fondatore del monastero di Deir Mar Musa in Siria ed ora, da un mese, persona non più gradita dal governo siriano per via del sostegno morale e materiale che ha offerto apertamente …

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“Dialogo, non armi per la Siria!” Mussalaha – Una grande speranza da sostenere

da ORA PRO SIRIA   –   Damasco (Agenzia Fides), 11 luglio 2012  – Il Forum siriano delle famiglie aderisce alla “Mussalaha” Il “Forum siriano delle famiglie” ha aderito al movimento interreligioso “Mussalaha” (Riconciliazione) che si sta adoperando per cercare una via di dialogo intersiriano fra le parti nell’attuale conflitto civile. La “Mussalaha” intende dimostrare che esiste …

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"Sulla Siria troppa superficialità da parte dei media"

Secondo Aiuto alla Chiesa che Soffre la situazione reale è molto più complessa «I siriani sono indignati. Quando leggono le notizie riportate nei nostri Paesi si sentono ingannati e usati, e credono che l’Occidente insegua unicamente i propri interessi». Padre Andrzej Halemba, responsabile internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre per la sezione Asia-Africa, ha …

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Siria. Una rivolta spontanea o eterodiretta?

Mideast Syria 0a3b7fonte : http://www.confronti.net/SERVIZI/siria-una-rivolta-spontanea-o-eterodiretta  autore: Patrick Boylan

Così posta, la domanda è fuorviante: la realtà è più complessa e sfaccettata, come spiega a Confronti Patrick Boylan, che fa parte della Rete NoWar e dell’organizzazione Statunitensi per la pace e la giustizia. Di seguito, all’interno del servizio, altri interventi di testimoni diretti di ciò che sta avvenendo in Siria.

La rivolta in Siria, che tanto spazio occupa nella stampa e nei telegiornali da oltre un anno, è spontanea (voluta e condotta dal popolo siriano) o eterodiretta (istigata e orientata da potenze straniere, come quelle che hanno orchestrato le «rivoluzioni colorate» in Georgia e nell’Ucraina nel 2003-4)? Ecco la domanda che fa scorrere in questo periodo fiumi d’inchiostro elettronico nei forum internet e nei blog. Ma, posta in questi termini semplicistici («o…o»), la domanda non può che dare risposte di parte, quindi parziali e fuorvianti.

«Si tratta di una sollevazione popolare interamente spontanea e disarmata (almeno nei primi sei mesi), che uno spietato dittatore reprime nel sangue!», è il mantra dell’opposizione minoritaria siriana, il cosiddetto Consiglio nazionale siriano (Cns). Pur non essendo la forza d’opposizione più grande o rappresentativa in Siria, per le cancellerie occidentali il Cns costituisce l’opposizione «ufficiale» ed è facile capire perché. Formato in buona parte da siriani reclutati all’estero, il Cns rifiuta ogni dialogo con il presidente siriano al Assad, auspica un intervento armato Nato nel conflitto in atto e, in politica estera, promette l’adesione al Dialogo Mediterraneo della Nato, la sudditanza al Consiglio di Cooperazione del Golfo, il divorzio con Iran, Hezbollah e Hamas e, infine, la chiusura della base navale russa a Tartus (unico suo porto nel Mediterraneo). Il Cns è stato «benedetto» (il termine è de «La Stampa»: www.tinyurl.com/ hillary-benedice) dal segretario di Stato Usa Hillary Clinton a Parigi e a Ginevra e dal ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi a Roma. Neanche a dirlo, la sua narrazione dei fatti siriani è quella propagandata dai mass media italiani e occidentale, per i quali l’opposizione maggioritaria in Siria non sembra nemmeno esistere.

«Si tratta di un’insurrezione che, poggiandosi su un malessere diffuso nel Paese, viene orchestrata dall’estero – ossia dagli Stati Uniti in combutta con l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia – per poter insediare in Siria un governo amico, come l’Occidente ha appena fatto in Libia!», è invece il mantra del governo siriano. Un mantra simile è anche quello dell’opposizione maggioritaria in Siria, la quale – pur volendo cacciare il presidente al Assad con mezzi pacifici – accetta che rimanga momentaneamente in carica per scongiurare l’intervento armato straniero. Si chiama Coordinamento nazionale siriano per il cambiamento democratico (Cnscd): il mantra del Cnscd si distingue da quello del governo perché invece di «malessere diffuso» parla di «voglia diffusa di rivoluzione» contro l’autoritarismo e la corruzione del governo e contro la brutalità della repressione del dissenso in Siria. «Ma non possiamo stare a fianco del Cns, il quale devia la voglia di rivoluzione in voglia di lotta armata», dice il Coordinamento. E aggiunge: «La lotta armata non può riuscire senza l’appoggio Nato – e poi, dopo, chi se ne libera più? Ma è proprio questo ciò che vuole il Cns». Vedi le posizioni del Cnscd in questa breve intervista (www.tinyurl.com/op-magg) e su Wikipedia inglese: www.tinyurl. com/op-magg2.

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La Siria e i Phantom “disarmati”

16125 f4 phantomfonte: Il Fatto Quotidiano – autore: Giulietto Chiesa

Mentre le notizie dalla Siria dicono, giorno dopo giorno, che la guerra sta trascolorando da “civile” in guerreggiata; da “bassa intensita’ “, a livello libico, vorrei ritornare alle cose lette sulla stampa italiana, e viste su tutte le tv italiane, a proposito dell’abbattimento del Phanton turco nei cieli della Siria.

Avevo avuto l’impulso, inizialmente, di proporre la costituzione immediata di un comitato di solidarietà con i Phantom turchi che viaggiano disarmati dentro lo spazio aereo siriano, o nelle sue immediate vicinanze. Sono sicuro che avrei avuto la firma immediata dei direttori della Stampa, del Corsera e di Repubblica, tutti uniti nella deprecazione della violenza aggressiva dell’esercito siriano. Ma poi ho pensato che neanche l’ironia, o il sarcasmo sarebbe capace di far sorgere nelle loro menti un qualche dubbio. Sebbene dovrebbero porsi almeno l’interrogativo sul cosa ci facesse, da quelle parti, un Phantom turco, per giunta disarmato, in piena zona di guerra. Ma no, avrebbero obiettato, non era affatto ei cieli siriani. Stava vagando, appunto disarmato, ma per caso, senza cattive intenzioni.

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