SIRIA – Kafr Nabuda liberata: è di nuovo nelle mani dell’esercito siriano

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Il qruppo qaedista Tharir al Sham ed affiliati – dopo le iniziali vittorie dei giorni scorsi effettuate anche con veicoli suicidi – hanno subito perdite molto gravi (370 uomini (la maggior parte asiatici) contro 85 governativi) e non sono riusciti a sviluppare ulteriormente la controffensiva. Tuttavia – come riferiscono varie fonti come anche al Masdar News – “ l ‘Aeronautica russa ha svolto un ruolo fondamentale nel successo dell’esercito siriano domenica, dato che i loro jet da combattimento hanno completamente cancellato le fortificazioni di Hay’at Tahrir Al-Sham all’interno di Kafr Nabuda “.

Precedentemente l’esercito siriano aveva già conquistato l’insediamento ma si era ritirato dalla località il 22 maggio a seguito di una poderosa controffensiva dei jihadisti (come descritto dal report di Stefano Orsi qui).

Tuttavia, nonostante la sofferenze dei giorni scorsi  il piccolo villaggio di Kafr Nabuda (nel 2004 faceva 13.000 abitanti ed ora è vuoto) nel nord del governatorato di Hama, a circa 15 chilometri dall’autostrada Hama-Aleppo – secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa SANA – è di nuovo occupato dalle forze speciali siriane Tigri. Le Tigri hanno dovuto ingaggiare una forte battaglia contro i militanti che hanno lasciato in città piccoli nuclei , per coprire la loro ritirata. La parte difensiva di questi nuclei hanno usato specialmente ATGM.

Alla riconquista ha partecipato solo l’esercito regolare

 Solo le unità del 5 ° corpo hanno partecipato ai combattimenti, insieme a parte delle divisioni della Forze Tigre e miliziani cristiani (questi ultimi nella foto con nastro rosso). Sembra che le unità di Hezbollah, Liwa Fatemiyoun e palestinesi (Quds) non partecipino a questa operazione. Pare che questa sia una condizione turca, perché nella provincia di Idlib oggi c’è molta popolazione non araba (turca): turcomanni, turcomanni, circassi, ceceni, uiguri, ecc.

Ora la situazione è tornata al momento prima della perdita di Kafr Nabuda. Naturalmente non è la battaglia finale, tutto dipende dalla capacità del SAA di continuare ad avanzare e occupare le altezze dominanti nel nord e nell’est della città. Soprattutto l’altura di Tal Sakher.

esercito siriano a Kafr Nabuda e milizie di autodifesa nazionale

SAA deve prendere l’altezza di Tal Sakher. che si trova nelle vicinanze di Kafr Nabuda. Poi le creste di Jebel Sheshabo, Jebel Zawiya. Quindi s dovrebbe proseguire per al-Lataman, poi su  Hobeit, Murak, Kafr Zita e Khan Sheikhoun. A Latakia, la direttiva di attacco si dovrebbe sviluppare per la conquista dell’altezza di Qbana. Jebel Akrad, Jebel Turkmen.

Ora le Tigri e l’undicesima Divisione Panzer stanno sviluppando un’offensiva a est di Al-Hobeit.

Oggi, l’esercito arabo siriano (SAA) ha schierato truppe e equipaggiamenti supplementari dalla settima divisione in prima linea nella parte settentrionale del villaggio di Hama. Una fonte della 7a divisione ha dichiarato a SouthFront che questi rinforzi potrebbero partecipare alle future operazioni militari contro Hayat Tahrir ash-Sham (HTS) nella regione. Tuttavia, ha rifiutato di fornire ulteriori informazioni.

a sinistra il comandante della milizia cristiana di Al-Sekelbiya

Sulla pagina Facebook collegata alla settima divisione, sono state pubblicate diverse fotografie che mostrano i carri armati da combattimento T-55, i veicoli da combattimento della fanteria BMP-1 (BMP), i cannoni antiaerei Shilka e l’obice semovente Gvozdika 2S1.

Intanto fonti russe dicono che “i militanti hanno tentato di prendere un’altra roccaforte strategica dell’esercito governativo nella fortezza di Qalaat al-Madiq nella valle del fiume Oronte nel nord-ovest del governatorato di Hama, ma sono stati respinti.

Inoltre “‘esercito siriano ha aperto il fuoco sulle basi dei miliziani in Khan Shaykhoun e Maaret Naaman nel sud del vicino Governatorato di Idlib. I bombardamenti sono stati effettuati contro le posizioni dei militanti in al-Lataman e Kafr Zeit“.

A giudicare da quanto è accaduto, sembra che a causa delle perdite troppo elevate (inflitte dall’aviazione russa e artiglieria siriana) i militanti abbiano deciso di ritirarsi oppure hanno ritenuto conveniente portare le forze principali in altre aree per tentare un successivo possibile arresto (quindi è molto probabile che SAA cominci presto ad attaccare in altre aree).
Se l’ obiettivo di SAA era quello di attirare e indebolire le principali forze offensive dei militanti, allora questo compito può essere considerato parzialmente compiuto. Il grado di successo dipende dal numero di gruppi offensivi addestrati ancora esistenti e dalle attrezzature che i militanti hanno abbandonato e da quali siano state esattamente le loro perdite.

Abbiamo visto nei giorni scorsi come la TV Sky News abbia mandato una propria troupe al seguito dei terroristi (dopo essere entrata illegalmente dalla Turchia).  Perciò c’è da scommettere che nei prossimi giorni  continuerà ancora l’offensiva dei media che non si fanno alcun scrupolo di mandare le proprie troupe televisive al seguito dei terroristi e diffondere la loro narrativa contro ogni evidenza.

Qui per esempio vedete come tutti gli ospedali di Idlib si direbbe essere stati posizionati dai militanti sulla linea di fronte ma la non linearità di queste indicazioni sfuggono ai media ‘professionali’:

C’ è da aspettarsi che ora piangeranno per la distruzione del villaggio di Kafr Nabuda, dimenticando che questo villaggio – essendo sulla linea di fronte ed in una posizione strategica –  è stato al centro dei combattimenti nel 2015 ed all’epoca era già stato completamente distrutto. D’altra parte è noto che i militanti  hanno trasferito tutti i civili dai villaggi sulla linea di fronte per impedire che gli stessi raggiungano il territorio governativo.

@vietatoparlare

AGGIORNATO ORE 20:35

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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