SIRIA/IDLIB – La tregua regge parzialmente: scontri limitati sulla linea di contatto

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Nonostante il cessate il fuoco sia ufficialmente operativo, su tutte le linee di contatto del fronte della “zona Idlib” continuano i combattimenti. Fondamentalmente, le battaglie sono posizionali: le parti si scambiano missili e attacchi di artiglieria, i cecchini sono allerta e gruppi di ricognizione e sabotaggio sono al lavoro.

Il 4 settembre 2019, gli scambi di colpi più attivi, si sono  registrati lungo la linea di contatto dell’area recentemente liberata dall’esercito siriano ad est della città di Khan Sheikhun. I militanti stanno cercando di impedire alle forze governative di impadronirsi delle alture occupate di Tel Sidi Ali e Tel Sidi Jafar a nord del villaggio di Tamana.

Da entrambe le alture, i militanti jiahdisti hanno sparato con colpi di mortaio, armi leggere e sistemi anticarro. Con i sistemi anticarro, gli islamisti sono riusciti a mettere fuori combattimento due escavatori che lavoravano sulle fortificazioni delle postazioni di tiro di Tel-Sidi Ali.

Inoltre, i militanti del “Fronte di liberazione nazionale” (NFL) pro-turco hanno sparato più volte contro le posizioni dell’esercito siriano nelle aree di Taman, Huayn-Kabir, Sham al-Hawa. Gli obici di artiglieria dell’esercito hanno  aperto il fuoco sulle posizioni nemiche nei villaggi di At-Tah, Deir Sharki e Khish.

A tarda sera, un gruppo di forze speciali russe è entrato in prima linea nell’area del villaggio di Ajaz e ha attaccato i militanti di Sukur al-Sham. Ciò che è accaduto effettivamente in realtà è difficile da definire con precisione. Gli islamisti affermano di aver teso un’imboscata alle forze speciali e di avergli inflitto perdite. Si potrebbe trattare di tre ufficiali russi SOF (Roman Mitsyk, Dmitry Syskov e Kiril Nikonov) che sono stati uccisi il 3 settembre in prima linea su Jorin nella parte occidentale di Hama . Tuttavia ciò che è noto al 100%  in modo affidabile che nell’area del villaggio di Ajaz si è svolta un’intensa battaglia per circa un’ora.

Il 5 settembre è stata osservata la relativa calma nell’Idlib meridionale. Schermaglie locali sono state registrate nel nord di Taman, nell’area tra i villaggi di Madaya e Rakaya (a nord-est di Khan Sheikhun) e nella regione di Sham al-Hawa.
Nel pomeriggio, l’artiglieria dell’esercito, MLRS, carri armati hanno inflitto pesanti colpi ai militanti nelle vicinanze del villaggio di Kabani (Latakia nord-orientale). I jihadisti hanno aperto il fuoco per la soppressione delle posizioni di fuoco dell’esercito siriano. Durante la battaglia, sono state distrutte tre posizioni di fuoco dei militanti ed eliminati fino a 5 militanti. Hayyat Tahrir al-Sham ne ha riconosciuto la perdita di uno.

Intanto si ha notizia del reclutamento forzato da parte di Tharir al Sham (al Qaeda in Siria) dei giovani residenti in provincia di IDLIB a partire dall’età di 16 anni. Il portavoce dei militanti – l’agenzia di stampa Enab Baladi – riferisce che il reclutamento viene effettuato principalmente nell’esercito di Osman bin Affan e Ali bin Abi Talib, che sono considerati i reparti di élite . Nonostante il fatto che il reclutamento sia presumibilmente effettuato in squadre d’élite, in realtà questa è una mossa pubblicitaria per attirare il maggior numero possibile di sostenitori. La maggior parte delle reclute – contrariamente a quanto affermato – diventa fanteria ordinaria.

Quest’ultima notizia significa in primo luogo che  i militanti di Tharir al Sham ed affiliati hanno subito perdite pesanti tali da necessitare il reclutamento di ulteriori elementi ed in secondo luogo che non intendono indietreggiare ulteriormente.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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