Russia: “Attacchi alla Crimea con armi occidentali saranno considerati coinvolgimento diretto di USA e Regno Unito”

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Durante una riunione del Consiglio di Difesa della Federazione Russa, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha dichiarato che, in base alle informazioni a disposizione di Mosca, l’Ucraina sta pianificando un attacco sul territorio russo e sulla Crimea, utilizzando missili a lungo raggio HIMARS e Storm Shadow, lo riporta la pubblicazione russa RBC:

“L’uso di questi missili al di fuori della zona dell’operazione militare speciale significherà il pieno coinvolgimento degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nel conflitto e comporterà attacchi immediati ai centri decisionali sul territorio dell’Ucraina“, ha detto Shoigu.

Attualmente, le truppe ucraine continuano a tentare un’offensiva in tre direzioni: a sud di Donetsk, Zaporozhye e Donetsk. Per questo sono coinvolte formazioni d’élite addestrate nei paesi della NATO e dotate di armi occidentali.

In particolare, “Dal 4 giugno, le forze armate ucraine hanno lanciato 263 attacchi contro le posizioni delle truppe russe. Grazie alle azioni competenti e disinteressate delle nostre unità, sono state tutte respinte, il nemico non ha raggiunto i suoi obiettivi “, ha riferito il ministro della Difesa russo.

Evidentemente, quella in corso, è una guerra che a cui l’Ucraina non potrà vincere. E la la distruzione – oltre ad un certo livello – dovrebbe indurre a considerare di fermarsi e trovare una soluzione. Questo non vuol dire essere vili ma governare bene, soprattutto quando la Russia non ha le ragioni di Vercingetorige, anche se gli si viene attribuita ogni genere di malvagità.

Intanto, in attesa di negoziare – Mosca finora ha accettato ogni prospettiva in tal senso, salvo la provocazione di tornare completamente sui propri passi –  l’apparato militare industriale russo, si sta preparando ad una guerra a tempo indeterminato.

Infatti, nella stessa circostanza, Shoigu ha riferito che “L’anno scorso, 1.500 imprese e organizzazioni hanno presentato 28.000 campioni di prodotti militari e a duplice uso. Sono stati firmati contratti statali per 525 miliardi di rubli. Si sono svolti 340 eventi scientifici e aziendali con la partecipazione di ventunomila specialisti. Il numero totale di visitatori è stato di quasi due milioni di persone”, ha ricordato il ministro della Difesa della Federazione Russa Sergei Shoigu a proposito dei principali risultati di ARMY-2022.

Il Ministero della Difesa russo ha segnalato più volte che centri decisionali ucraini sono stati attaccati, ma non ha fornito dettagli sui luoghi esatti e gli oggetti colpiti. Tuttavia, il Ministero ha dichiarato che in uno di questi centri sono stati pianificati atti terroristici sul territorio russo sotto la guida di specialisti dei servizi segreti occidentali. Come rappresaglia, il Cremlino ha riferito che a fine maggio è stato lanciato un attacco di droni su Mosca.

Anche il vicepresidente del Consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev, ha minacciato di rispondere in caso di utilizzo di armi occidentali contro i territori russi, ammettendo che tali centri non si trovano nemmeno sul territorio di Kiev. Il ministero degli Esteri britannico sostiene che le forze armate ucraine potrebbero attaccare “obiettivi militari legittimi” al di fuori dell’Ucraina, poiché è un elemento dell’autodifesa di Kiev. La Casa Bianca degli Stati Uniti ha dichiarato di non incoraggiare l’Ucraina ad attaccare il territorio russo, ma ha sottolineato il diritto dell’Ucraina di decidere autonomamente come difendere il proprio territorio.

In definitiva, più escalation, vorrà solo dire più morte e distruzione. E così via, fino al punto di ritorno.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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