Raid aereo USA contro milizie sciite al confine siro-iracheno. Mosca: “Non sanno fare nient’altro”

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Gli Stati Uniti hanno lanciato attacchi aerei in Siria su obiettivi della milizia sostenuta dall’Iran. Ciò è avvenuto in risposta agli attacchi missilistici contro gli americani in Iraq, riferisce Reuters . La televisione siriana ha riferito che gli attacchi sono stati lanciati all’alba [del 26 febbraio] su diversi obiettivi vicino al confine siriano-iracheno, uccidendo 17 persone.

Su ordine del Pentagono, gli aerei USA hanno sganciato sette bombe da 200 chilogrammi e guidate dal GPS. L’obiettivo è stato un posto di blocco non ufficiale al confine tra Siria e Iraq. La motivazione addotta è stata un atto di rappresaglia sui gruppi sciiti accusati di aver attaccato obiettivi USA in IRAQ.

Il 22 febbraio la zona verde di Baghdad, dove si trovano le istituzioni statali e le missioni diplomatiche straniere, compresa l’ambasciata americana, è stata colpita da razzi. A metà febbraio, 3 persone sono state ferite a seguito di un attacco nella zona dell’aeroporto della capitale del Kurdistan iracheno, Erbil, dove si trova la base US Air Force.

Nell’attacco di rappresaglia statunitense, sono state colpite militanti appartenenti alle milizie Kataib Hezbollah e Kataib Sayyid al-Shuhada sostenute dall’Iran, l’attacco sarebbe in relazione ai recenti attacchi contro le forze statunitensi e della coalizione in Iraq ad Erbil.

Il Pentagono sostiene che diversi edifici al confine con l’Iraq, che erano utilizzati da gruppi filo-iraniani, sono stati distrutti, e definisce l’attacco una risposta “proporzionale”, mirata a ridurre l’asset iraniano nella Siria orientale e in Iraq.

L’attacco in Siria,, ha affermato il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, è stato eseguito “facendo affidamento sulle informazioni dell’intelligence da parte irachena, e sono fiduciosi nella loro accuratezza”.

Secondo fonti della Casa Bianca, la decisione sull’attacco è stata presa a livello del Pentagono e del Consiglio di sicurezza nazionale. Biden la ha approvata, ma non ha informato Kamala Harris.

E’ da sottolineare che le milizie sciite controllano il confine siro- iracheno contro le forze dell’Isis.

Le forze russe riferiscono di essere state avvertite dell’attacco dal comando statunitense 4/5 minuti prima. Mosca condanna l’attacco aereo statunitense sulla Siria e invita Washington a rispettare la sovranità degli stati. Lo ha affermato la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, come riporta RIA Novosti. “Condanniamo fermamente tali azioni. …”

Il presidente della Commissione del Consiglio della Federazione russa sulla politica dell’informazione Alexei Pushkov nei social network ha criticato gli Stati Uniti per aver colpito il territorio siriano: “Gli Stati Uniti hanno colpito la Siria – 17 persone sono state uccise. “L’America è tornata”, dice Biden . Ritorna, come al solito, attraverso attacchi militari e attraverso cadaveri. Questa è la “leadership americana”. Niente di nuovo. Gli Stati Uniti non sono capaci di fare nient’altro”.

Di pari tenore analoghe dichiarazioni da parte del ministro degli esteri Lavrov e da parte di alte cariche dello stato.

La reporter Caitlin Johnston sul tema della politica statunitense in Medio Oriente ha fatto questa considerazione condivisibile, che riporto di seguito:

Gli Stati Uniti danno semplicemente per scontato di avere de facto giurisdizione sui paesi della regione – Siria, Iraq e Iran – e che qualsiasi tentativo di interferire con il loro potere nella regione è un attacco non provocato da cui bisogna difendersi. Questo è un approccio completamente arretrato e illegale. Solo attraverso da un punto di vista distopico della realtà – che pone come dogma la superiorità americana -, può sembrare legittimo dettare norme a paesi sovrani dall’altra parte del pianeta e rispondere con violenza se qualcuno in quei paesi cerca di espellerli.

È generalmente illegale per gli Stati Uniti essere in Medio Oriente. È illegale per gli Stati Uniti affermare di agire in modo difensivo nei paesi che hanno invaso. È illegale per gli Stati Uniti agire come se i militanti sostenuti dall’Iran non fossero autorizzati a rimanere in Siria, dove stanno combattendo con il governo siriano contro l’ISIS e altri gruppi estremisti con il permesso di Damasco. È illegale per gli Stati Uniti affermare che i militanti iracheni che attaccano il personale statunitense in Iraq sono controllati dall’Iran quando gli iracheni hanno tutte le ragioni per desiderare che gli Stati Uniti lascino il loro paese.

Ma anche la storia ufficiale di questo attacco risulta essere illegittima, pur secondo la stessa visione del mondo. La CNN riferisce che il sito dell’attacco aereo non era specificamente collegato agli attacchi missilistici” in Iraq, e il rapporto Reuters / AP afferma: “I funzionari dell’amministrazione Biden hanno condannato l’attacco missilistico del 15 febbraio vicino alla città di Erbil nella regione semi-autonoma curda di Iraq. Come hanno detto i funzionari questa settimana, “non è sicuro chi sia stato “. (…)

Inoltre, appare chiaro che la decisione del Pentagono accettata da Biden non si interroghi su questo momento cruciale riguardo al ripristino di un accordo sul nucleare con l’Iran. Anzi, con il pretesto della vendetta, una parte dell’establishment statunitense sembra mirare al naufragio dei tentativi di de-escalation con l’Iran.

Ed a proposito di de- escalation, ricordo che le Nazioni Unite avevano appena chiesto agli Stati Uniti di ridurre le sanzioni contro Siria.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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