Perché i preti non possono sposarsi?

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La regola del celibato è disciplinata nel canone 987 del Codice di diritto canonico, dove si stabilisce che le persone sposate “sono impedite” alla sacra ordinazione. Ma prima di arrivare a questo si sono susseguiti diversi episodi

La Chiesa delle origini prevedeva che un uomo sposato potesse essere anche sacerdote, ma imponeva il vincolo dell’astinenza. Essendo questa una condizione difficile da rispettare, con i Concili Lateranense II (1139) e di Trento (1563) si dichiara l’impossibilità per un ordinato di contrarre matrimonio. Si lasciava spazio per un percorso dal matrimonio verso l’ordinazione sacerdotale ma non per il percorso inverso, cioè, da sacerdote a marito.
Il concetto di celibato, quindi, va di pari passo con quello di “continenza” che prevede l’astensione dall’avere relazioni intime ed esclusive con chiunque, essendo il sacerdote dedicato alla comunità.

Ma l’ha detto Gesù che i preti non possono sposarsi?

No. Gesù era ebreo e nella tradizione ebraica il matrimonio era la norma, come l’ avere figli. Anche oggi i rabbini possono sposarsi. Ai preti cattolici non è permesso farlo ma nella tradizione cristiana non è stato sempre così. Pietro, il primo Papa, era sposato, c’è infatti un passo del Vangelo in cui si racconta che sua suocera era malata e Gesù, entrando in casa sua, ha compiuto il miracolo di guarirla. E se il Vangelo dice che Pietro aveva una suocera vuol dire che aveva anche una moglie.

Quindi il celibato è una prassi cambiata nel corso dei secoli fino a diventare la regola della Chiesa Cattolica, ma perché nasce? La risposta è duplice: da un bisogno spirituale e da convenienze materiali:

▪️ Il bisogno spirituale è dunque la necessità per i preti di dedicarsi solo al Signore e ai fedeli della sua comunità, senza altre “distrazioni” personali. Molti studi hanno dimostrato che le prime comunità cattoliche praticavano il celibato come modo per distinguersi dai pagani e concentrarsi di più sul percorso spirituale. Questa tesi è avvalorata dal fatto che anche se i preti delle chiese orientali possono diventare sacerdoti pur essendo sposati, nella maggior parte dei casi si decide di rimanere celibe, proprio per rafforzare ulteriormente il legame con Dio e con la Chiesa.

▪️Le convenienze materiali riguardano il problema dell’eredità per i figli dei parroci.
Il celibato divenne così la norma anche per non suddividere poderi, terre e tassazioni, finché è diventato la regola di Santa Romana Chiesa.

Ma questa regola potrebbe cambiare?

Si. Negli ultimi anni qualcuno ha messo in discussione la norma del celibato dei preti. In effetti nelle Chiese orientali cattoliche anche uomini sposati possono essere ordinati diaconi o preti. Forse un domani la stessa cosa potrebbe avvenire anche da noi in Occidente. In ogni caso il celibato dei preti resterà sempre un segno importante: decidere di aprire le braccia a tutti, senza chiuderle su una persona in particolare, è un dono immenso.

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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