Padre Daniel Maes responsabile del Monastero di Mar Yacub in Qara (Siria) in occasione della Pasqua ha inviato come fa da tanti anni, una lettera che mostra una intelligenza sui fatti di questo mondo illuminati da una fede vivida. Per gentile concessione del sito di Ora Pro Siria:
Cari amici, vi invio dalla Siria la meditazione pasquale con l’augurio di vivere con pienezza la Settimana Santa
Attraverso la Sua incarnazione, il Suo insegnamento, la Sua sofferenza volontaria e cosciente e la morte sulla Croce, Gesù Cristo ha messo a nudo l’orrore insensato e senza speranza di ogni società umana e ha rivelato il piano di Dio per un vero ‘nuovo ordine mondiale’. I quattro Vangeli (Matteo, Marco, Luca, Giovanni) hanno presentato questo in un breve e chiaro racconto di Passione (solo 2 capitoli!). Qualsiasi civiltà umana costruita su basi diverse alla fine continuerà a produrre il vecchio modo di vivere fatto di menzogne e inganni, violenza e morte.
Con questo spirito vogliamo leggere le storie di passione dei Vangeli. Molti continuano a leggere la Parola di Dio dallo spirito dei miti, mentre la verità dei Vangeli smaschera le menzogne dei miti. Non sono solo fonte di verità ma anche di vita spirituale dinamica. Molti santi scelsero una sola frase come leitmotiv. La parola di Gesù sulla croce: “Ho sete” ha dato a Madre Teresa di Calcutta (+ 1997) la forza di vivere miracolosamente per i più poveri, morenti e sofferenti per soddisfare a sua volta la sete d’amore di Gesù.
Ecco come le storie di passione mettono in luce la nostra stessa società umana. Evidenziamo solo alcuni aspetti. Un ampio commento potrebbe riempire interi volumi. Giuda ha un ruolo nel complotto contro Gesù. Ciò che pesa è che è “uno dei dodici”, della cerchia intima degli amici di Gesù. Prima di ciò, gli evangelisti raccontano come una donna viene ad ungere Gesù con un vaso di alabastro pieno del prezioso olio di nardo. Mostra i paradossi della vita. Giuda, della sua stessa cerchia, vuole tradire Gesù per 30 denari d’argento, il prezzo di uno schiavo. Una strana donna dona improvvisamente a Gesù il nardo più prezioso, del valore di 300 denari! (Un denaro era la paga giornaliera di un lavoratore ben pagato).
L’atteggiamento di Pietro mostra il paradosso della nostra buona volontà con il nostro comportamento concreto. Nell’Orto degli Ulivi Gesù già gli insegna che la violenza non si controlla con la violenza. Quando Gesù viene arrestato, Pietro prende la spada e taglia l’orecchio destro del servo Malco. Gesù dice: “Rimetti la spada al suo posto; poiché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno” (Matteo 26:52). I paesi che ancora spendono più soldi ed energie in armi per la propria sicurezza si sentiranno giustamente i meno sicuri! Una volta arrestato Gesù, Pietro perde la sua spavalderia. Si scalda accanto al fuoco e diventa tutt’uno con questo gruppo di persone. Nessuno vuole più essere annoverato con l’uomo che è stato appena arrestato. Neppure Pietro. Vuole chiarire con la massima fermezza che sostiene l’opinione pubblica e che è completamente un tutt’uno con questo gruppo. Al canto del gallo, -importante figura biblica! – si lascia toccare. Giuda provò rimorso, si disperò, chiuse il cielo sopra di sé e si impiccò. Pietro si pente sinceramente, il che diventa fonte del suo nuovo atteggiamento nei confronti della vita: “Uscito, cominciò a piangere amaramente” (Matteo 26:75). Dopodiché darà veramente la vita per Gesù.
Mentre i media occidentali di oggi confondono apertamente assassini e vittime innocenti, non c’è il minimo dubbio sulla colpevolezza e sull’innocenza nelle storie della Passione. I leader religiosi complottano contro Gesù. I cosiddetti capi d’accusa e le accuse contro di Lui davanti ai leader religiosi sono una messinscena e non producono altro che confusione e contraddizione. Giuda testimonia inequivocabilmente davanti ai capi sacerdoti: “Ho commesso un delitto tradendo sangue innocente” (Matteo 27:4) e getta le sue monete nel tempio. Pilato esprime apertamente la sua intuizione: «Non trovo alcuna colpa in quell’uomo» (Lc 23,4). Anche la moglie di Pilato testimonia di aver sentito in sogno che Gesù è un “uomo giusto” e chiede al marito di non lasciarsi coinvolgere da Lui. Uno dei due malfattori crocifissi con Lui dice all’altro, riferendosi a Gesù:“…questo non ha commesso alcun male” (Lc 23,41). E il centurione pagano, responsabile della crocifissione, rende testimonianza di fede ed esclama dopo la morte di Gesù: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio” (Mc 15,39).
La condanna di Gesù mostra ulteriormente il totale fallimento sia dell’autorità religiosa che di quella civile. I leader religiosi hanno un solo obiettivo: uccidere Gesù. Non c’è alcun interesse in un’indagine seria sulla colpa e sull’innocenza, se Egli sia forse il Messia, se compia le Scritture… Su questo non è possibile una discussione aperta. I membri della Corte Suprema che sono aperti a ciò devono rimanere in silenzio e agire in segreto. Nella violenza tutti diventano uno e così i capi religiosi diventano improvvisamente amici dell’oppressore romano. Dicono addirittura apertamente: “Non abbiamo altro re che l’Imperatore!” (Giovanni 19, 15). Il loro unico scopo è incitare il popolo e pretendere illegalmente la morte di Gesù in croce. Anche il fallimento del potere civile è completo. Pilato dice che Gesù è del tutto innocente, si lava le mani e poi ordina che Gesù venga prima brutalmente flagellato e poi crocifisso! Mi ricorda un po’ quello che abbiamo vissuto qui in Siria con gli attacchi chimici. Sono stati tutti preparati e pianificati dai servizi segreti delle potenze occidentali e portati avanti dai gruppi terroristici da loro sostenuti. I media occidentali hanno incolpato all’unanimità la Siria e i leader mondiali hanno invocato ritorsioni e hanno iniziato a bombardare la Siria con il sostegno dell’opinione pubblica! Ipocrisia allo stato puro che continua ancora oggi. Oppure pensiamo a ciò che sta accadendo a Gaza adesso? I leader mondiali e le organizzazioni di sicurezza internazionali continuano a sostenere l’orrendo genocidio, mentre alcuni aiuti vengono inviati solo per l’apparenza.
Gesù stesso ha subito questo processo mostruoso e le ingiustizie e le violenze più terribili senza parteciparvi in alcun modo. Quando qualcuno ci colpisce, siamo propensi a rispondere il triplo. Ecco perché già l’Antico Testamento imponeva una restrizione: occhio per occhio, dente per dente. Gesù però non partecipa affatto alla ritorsione. Nell’annunciare il suo traditore, parla in termini velati per proteggere Giuda. Contro il diluvio di false accuse davanti ai capi sacerdoti e davanti a Pilato, Egli non fa alcuno sforzo per difendersi. Egli testimonierà apertamente la verità e dirà che Lui è davvero il Re, anche se ciò aumenterà notevolmente la possibilità della sua condanna. Anche nel momento della sua cruenta morte sulla croce, Egli implorerà ancora il perdono: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34).
Le storie della Passione sono uno specchio della nostra società piena di bugie e inganni, violenza e morte. Non riesce a liberarsi da questo. Quando comprendiamo la Parola di Dio sulla sofferenza e sulla morte di Gesù, possiamo provare a percorrere la via della liberazione. Gesù Cristo è la Via, la Verità e la Vita per tutti gli uomini di tutti i tempi.
Notizie dalla nostra comunità
Venerdì sera abbiamo recitato per l’ultima volta in questa Quaresima il grande ‘akathistos’ (letteralmente: non sederti), che si canta in piedi in onore della Madonna. È anche una commemorazione della liberazione nel 626 di Costantinopoli, che era circondata dai Persiani. Mentre i sacerdoti e il popolo cantavano questo inno per tutta la notte, i persiani abbandonarono l’assedio.
La quinta domenica ricordava la grande eremita egiziana, Santa Maria l’egizia (V secolo). Celebre prostituta, si pentì nella Chiesa della Resurrezione a Gerusalemme e poi si ritirò nel deserto della Palestina per 45 anni, dove condusse una vita miracolosa di preghiera e penitenza. Questa domenica abbiamo voluto ricordarla come incoraggiamento alla conversione.
Martedì nel tardo pomeriggio,nella chiesa ortodossa di Qâra del IV secolo, la comunità ortodossa di Deir Atieh ha cantato la Grande Compieta della Quaresima, alla quale hanno partecipato molti cattolici, come noi, di Qara. Non esiste più una comunità ortodossa nella stessa Qara. È sempre un incontro davvero incoraggiante ed ecumenico.
Il 15 marzo 2024, Germania, Francia, Inghilterra e Stati Uniti hanno rilasciato un comunicato stampa dopo la loro guerra di 13 anni contro la Siria. È un capolavoro di ipocrisia e inganno. Hanno lanciato una guerra spietata che ha ucciso mezzo milione di siriani, distrutto un bellissimo paese e sconvolto una società armoniosa (cosa che hanno già fatto in tanti altri paesi, come Iraq, Libia, Afghanistan…)…. ( https://libertarianinstitute.org/articles/salafis-throwing-bombs-how-american-and-british-planners-partnered-with-al-qaeda-affiliated-groups-at-the-start-of-the-syrian-civil-war/ ) …. e i possessori di armi si rallegrano perché riescono a convincere l’opinione pubblica che occorre fare più guerra contro la Siria, presumibilmente “per liberare il popolo”! Questa inconcepibile ipocrisia è giustamente denunciata dal rappresentante permanente siriano presso l’ONU a Ginevra, Haydar Ali Ahmad: https://sana.sy/en/?p=327451
P. Daniel, Mar Yakub, Qâra, Siria, 25.3.24