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OPCW: ad avvelenare Navalny non è stato il Novishok

L'OPCW, tirata in ballo dalla Germania, rivela che ad avvelenare l'oppositore è stata una sostanza tossica neurotossica ma non un'arma chimica militare

by Patrizio Ricci
7 Ottobre 2020
Reading Time: 4 mins read
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OPCW: ad avvelenare Navalny non è stato il Novishok
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La Germania aveva chiesto l’intervento dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) per la vicenda dell’avvelenamento di Navalny, uno degli oppositori di minoranza al governo in carica in Russia (che attualmente può vantare il 2% dell’elettorato).

Come ricorderete, le autorità tedesche avevano annunciato che “il Laboratorio speciale della Bundeswehr aveva effettuato un test tossicologici utilizzando campioni ottenuti da Alexei Navalny. Questi test avrebbero fornito prove inequivocabili dell’agente nervino del gruppo Novichok” ma non sono stati mai condivisi con la Russia.

Tuttavia, la Germania aveva coinvolto l’OPCW, probabilmente sperando in una conferma delle conclusioni tratte, in verità prima che gli esami clinici della Bundeswear fossero effettuate.

Ora, anche se i media non ne parlano – e tutti invece danno per scontato ciò che i media propagandano come cosa certa, cioè che Putin sia coinvolto nell’avvelenamento di Navalny – , è accaduto qualcosa di sconcertante.

Ciò che è accaduto è che l’OPCW, seppure abbia rilevato nelle urine e nel sangue di Navalny elementi tossici, ha dichiarato questi elementi tossici non sono nell’elenco delle sostanze registrate come armi chimiche dall’organismo stesso.

Se vogliamo essere più precisi:

I risultati dell’analisi dei laboratori designati dall’OPCW di campioni biomedici raccolti dal team OPCW e condivisi con la Repubblica Federale di Germania confermano che i biomarcatori dell’inibitore della colinesterasi trovato nei campioni di sangue e urina del signor Navalny hanno una struttura simile caratteristiche delle sostanze chimiche tossiche appartenenti alle tabelle 1.A.14 e 1.A.15 che sono state aggiunte all’Allegato sui prodotti chimici alla Convenzione durante la ventiquattresima sessione della Conferenza degli Stati parti nel novembre 2019. Questo inibitore della colinesterasi non è elencato nell’allegato sulle sostanze chimiche della convenzione.

Cosa vuol dire?

Innanzitutto che è stato rilevato un inibitore della colinsterasi. Poi che i biomarcatori di questo inibitore ha caratteristiche strutturali simili alle sostanze chimiche degli elenchi delle sostanze proibite dall’OPCW. Tuttavia, l’inibitore della colinsterasi non è incluso negli elenchi delle sostanze tossiche proibite in possesso dell’OPCW .

Ma ancora non è chiaro: se il prodotto tossico non è nell’elenco cosa vuol dire? E’ un veleno comunque anche se non in lista…

Sì, ma le sostanze che si erano menzionate non hanno nulla a che fare con l’avvelenamento di Navalny, e questo – che è stato sbandierato finora come la prova provata della compromissione della Russia – decade.

Di cosa si tratta allora?

Si tratta di sostanze strutturalmente ‘simili a quelle vietate’. Vuol dire che si tratta di sostanze legali usate per la sintesi di prodotti, come mezzi per combattere i parassiti agricoli o agenti militari OPCW sconosciuti – questo non è specificato.

Inoltre, questo suggerisce che quello che nei giorni scorsi hanno detto alcuni degli sviluppatori di Novishock è vero. Il soggetto con il novishok non reagisce in questo modo.

E’ utile sapere che i casi di avvelenamento in Russia con sostanze chimiche velenose è enorme e non si tratta di vicende legate allo stato ma al mondo della criminalità. Stiamo parlando di avvelenamenti legati alla criminalità organizzata, che avvengono nella Federazione russa nell’ordine di 200.000 casi all’anno. In particolare, in alcuni di questi casi è stato usato il composto organofosforico dietilfosfonato (prodotto chimico prodotto in fusti da 200 Kg) mentre in un primo tempo è stato indicato il novishok. Potrei citare in proposito il tentato omicidio deliberato di tre cittadini bulgari: Emilian Gebrev, Hristo Gebrev e Valentin Tahchiev. In questo caso sono stati arrestati tre cittadini russi (qui il sito del Dipartimento russo che espone i risultati delle indagini).

In tutti i modi, se la vicenda personale di Navalny è dolorosa , il carattere dirompente della notizia sul piano della politica internazionale è enorme: non ci sono più domande sull’uso di sostanze proibite, semplicemente non c’erano tali sostanze. Non sono state trovate. Di conseguenza, l’accusa alla Russia di aver usato armi chimiche militari, che indicherebbe la paternità del fatto, è molto debole. Inoltre, questo vuol dire che le accuse  tedesche (e dei partner europei) al governo russo, sono state inappropriate e scorrette.

Ovviamente i sospetti possono anche rimanere, ma a questo punto siamo nel campo delle pregiudiziali. Ma anche abbastanza lineare che se fosse stato usato un aggressivo chimico nervino successore del Novishok, questo sarebbe stato – plausibilmente – più letale.

L’idea che mi si sono fatto, è che Navalny sia stato avvelenato da soggetti terzi , legati alle elezioni regionali a Tomsk e non al Cremlino.

A favore di questa ipotesi, ci sono molti fattori tra cui 1) sono stati i medici russi a tirare fuori dal pericolo Navalny; 2) le autorità russe hanno autorizzato il trasporto in Germania (questo in caso di colpevolezza , sarebbe stato molto ingenuo.

E’ inutile dire che Navalny anzichè continuare a puntare il dito verso Putin, farebbe bene a riflettere e ringraziare. A cominciare dai piloti dell’aereo su cui viaggiava e i medici russi.

E’ vero. In Russia molte cose attendono di essere cambiate e lo chiedono i partiti di opposizione, quelli veri. Questo però deve avvenire nel normale processo democratico di questo paese, che – non dimentichiamolo – ha fatto passi da gigante rispetto a ciò che l’occidente considera come ‘democrazia’. E’ vero però che ci sono altri aspetti , in cui questo paese ci sopravanza (se parliamo di deriva relativistica che l’occidente porta come bandiera o se parliamo del rispetto della regole della politica internazionale).

In tutti i modi, per chi dice di voler fare una ‘buona battaglia’ e si pone come faro, non esiste nulla di più ipocrita: un simile confronto non avviene tramite le menzogne, le minacce armate, i colpi di stato e le sanzioni.

Ora, tra qualche tempo, non mi sorprenderei di apprendere ulteriori novità, questa volta sui veri esecutori dell’attentato a Navalny e sui loro mandanti. Ma su notizie di questo segno – ‘ci potete giurare’ –  gli stessi vertici europei così zelanti, non si scomporrebbero più di tanto.

patrizioricci by @vietatoparlare

Tags: NavalnynovishokOPCW

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Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cultura Cattolica, Samizdatonline, Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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