Non c’è limite alla idiozia: dagli USA soldi e armi letali all’ Ucraina, per non farla desistere al confronto con la Russia

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Putin ha detto a Zelensky che è benvenuto a Mosca per parlare di rapporti bilaterali, ma che del Donbass deve parlare con i suoi rappresentanti.

Putin non poteva che parlare così, dato che quello di escludere il Donbass e avere come interlocutore Mosca, è stato da sempre l’ escamotage di Kiev per cambiare le carte in tavola e sembrare ‘aggredito’ dalla Russia.

La strategia di Kiev è stata sempre quella di traslare il problema interno al cospetto della comunità internazionale. Anziché presentare il problema quale è, ovvero un problema interno frutto di una gestione disastrosa dello stato, Zelensky distorce i fatti e presenta continuamente il conflitto con il Donbass come problema esterno.

In questo modo, parlando di aggressione russa e non di un problema interno, l’Ucraina sa di trovare  l’interlocutore occidentale ben lieto di avere un ulteriore elemento di tensione per mantenere sanzioni contro la Russia e accentuare il confronto per il dominio globale.

Detta più semplicemente:  Zelensky ha bisogno di spillare soldi ed appoggio esterno, cosicché  da un lato nasconde ad un pubblico compiacente,  l’incapacità di una gestione moderata nel Donbass che ad oggi ha causato tra le parti più di 10.0000 morti; dall’altra riesce ad avere aiuti in una situazione di default conclamato nel suo paese.

Quindi Putin non poteva che rivolgersi a Zelensky come ha fatto. E’ evidentemente è un atto di buona volontà e una chiara manifestazione di apertura al dialogo.

Quindi tutto semplice. la vicenda dovrebbe avviarsi ad una soluzione alla portata, che non scontenti nessuno.  Dovremmo aspettarci che l’Ucraina si riconcili e riconosca alle provincie indipendentiste una certa autonomia, irrinunciabile anche in considerazione delle ferite di ieri…

Una soluzione del genere sarebbe vantaggiosa tra le parti e porterebbe ad una distensione tra gli attori internazionali, ovvero tra Stati Uniti e Russia.

Però c’è una domanda ed è questa: ma Stati Uniti che hanno sollecitato che l’esercito russo si ritirasse dai suoi confini, vogliono veramente una soluzione pacifica?

Mi dispiace di deludervi, vorrei anch’io quel bel giorno: vedere il coraggio di un cambiamento che richiede la pace riflessa nel cuore degli strateghi di Washington. Ma purtroppo i fatti ci dicono che non sta accadendo nulla di tutto questo:  se gli Stati Uniti, mentre la tensione era al suo picco, mandavano armi non letali all’Ucraina, dopo le parole di Putin  hanno deciso di rifornire l’Ucraina con armi letali.

Quindi un deciso cambiamento, in controtendenza rispetto alle parole di Putin.

E’ di ieri la notizia che : “Il Comitato del Senato degli Stati Uniti ha approvato il disegno di legge che prevede l’aumento degli aiuti militari all’Ucraina fino a 300 milioni di dollari e la consegna delle armi letali.
Il presidente del comitato ha dichiarato che si tratta di un “segnale a Kiev in un momento critico”, quando “le truppe russe si accumulano al confine ucraino”. (Fonte: Sputnik).

Un preciso segnale per Kiev perchè non desista ad azioni di duro confronto con Mosca.

Intanto, la pubblicazione Top.ru riporta che “gli aerei dei paesi della NATO continuano ad arrivare sul territorio dell’Ucraina uno dopo l’altro. Negli ultimi tre giorni, almeno tre velivoli da trasporto militare delle Forze aeree di USA, Gran Bretagna e Canada sono atterrati nella “Piazza”, come riportato il 22 aprile 2021 dall’IA “Interfax-Ucraina”, citando informazioni dalle risorse di monitoraggio occidentali”.

Il rapporto dell’agenzia rileva che l’aereo americano Lockheed C-130J Hercules è volato a Kiev da una base militare nella città di Stoccarda (Germania), dove si trova il quartier generale del comando delle forze armate statunitensi in Europa. Al suo seguito, l’aereo britannico BAe 146-200 è volato nella capitale ucraina. Successivamente, a Leopoli, dopo un volo transatlantico, è atterrato un bordo canadese Boeing C-17 Globemaster III. (…)

Nel il periodo dal 2 aprile al 12 aprile, l’Ucraina ha ricevuto almeno sei aerei NATO (USA e Turchia), il cui contenuto è solo intuibile. Ma non c’è motivo di dubitare della natura militare del carico”.

Tutto questo rappresenta in modo plastico, la propensione del mondo per la pace. Quando ho visto ieri i giornali italiani che commentavano le parole di Putin all’assemblea federale del 21 aprile, ho stralunato gli occhi: hanno raccontato di uno ‘zar minaccioso ed arrogante’ che minaccia l’occidente. Mi sono chiesto se ho visto la stessa cosa: un uomo capace di guardare oltre e di uscire dagli schemi e pensare innanzitutto al proprio popolo, viene definito il peggio del peggio.

Un paese che vuole essere protagonista della propria storia e che vuole procedere e fare scelte secondo valori tradizionali è quindi un pericolo per la nuova normalità. Avere come obiettivo migliorare le proprie condizione di vita e  difendere la propria comunità se necessario, diventa agli occhi dei nostri media mainstream qualcosa di intollerabile e sovversivo.

Raramente ho visto nella mia vita una attività così manipolatrice e frenetica, così potente e autoritaria. In questa cecità che lo contraddistingue, questo potere oligarchico e sempre più invasivo,  inevitabilmente prosciugherà le nostre risorse per mettere in atto il proprio piano di realizzare un mondo meraviglioso. Ma non sarà la nostra felicità.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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