Massiccio attacco missilistico russo in risposta all’affondamento della nave in Crimea

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I l 29 dicembre, un massiccio attacco aereo è stato sferrato dalle forze armate russe contro l’Ucraina, come confermato dal servizio stampa dell’aeronautica militare ucraina. In questa operazione, sono stati utilizzati 158 missili e droni, mirando a una serie di obiettivi cruciali in diverse regioni del paese, tra cui Lviv, Khmelnitsky, Kiev, Kharkov, Odessa, Nikolaev, Kherson, Dnepropetrovsk e Kanatop (Sumskaya). Gli obiettivi colpiti comprendevano basi militari, infrastrutture energetiche, aeroporti e depositi.

I missili utilizzati dalla forza russa, in base a quando si apprende dalle fonti specialistiche sono così stimati:
90 missili Kh-101/X-555/X-55 (Tu-95)
8 missili Kh-22/Kh-32 (Tu-22M3)
5 missili Kh-47M2 Kinzhal (MiG-31K)
5 missili antiradar Kh-31P/Kh-59 (Su-35)
Un numero indefinito di droni di attacco e droni esca

Il canale Telegram “Aviazione russa – Analisi Difesa” indica che, secondo gli esperti della NATO, le difese aeree ucraine hanno impiegato un numero maggiore di missili antiaerei in poche ore rispetto all’intero mese precedente. Nonostante ciò, sono riuscite a intercettare solo una frazione dei missili lanciati. Si stima che il costo totale dei missili utilizzati nell’attacco vari tra i 70 e i 200 milioni di dollari, con un totale approssimativo di 1.200 missili.

“Sono state attaccate infrastrutture critiche, impianti industriali e militari. Purtroppo ci sono morti e feriti”, ha dichiarato Zaluzhny. Alcuni danni a edifici residenziali sono stati causati dalla contraerea missilistica ucraina, dato che questa per evitare in maniera minore di essere colpita opera all’interno degli stessi centri abitati. In questo modo espone la popolazione civile ai danni di ricaduta dei detriti in caso di intercettamento, nonchè alla deviazione dei missili russi dalla traiettoria.

L’attacco missilistico segue l’affondamento di una grande nave da sbarco russa in Crimea, colpita da missili forniti dalla NATO all’Ucraina. Si presume che le informazioni di intelligence necessarie per colpire la nave russa siano state fornite da aerei spia della NATO operanti sul Mar Nero e sulla Romania.

Gli attacchi ai mezzi navali russi in Crimea sembrano non avere un interesse strategico diretto nel contesto del conflitto attuale. L’obiettivo di indebolire la presenza navale russa nel Mar Nero appare come un interesse storico del Regno Unito, che mira a ridurre la forza navale russa in questa regione. In questo scenario, mentre l’Ucraina si confronta con la Russia in un conflitto che sembra distante dai suoi interessi nazionali, paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti sembrano sfruttare la situazione per perseguire i propri obiettivi e regolare vecchi conti.

Secondo la fonte di analisi ‘Saker Italia’ le caratteristiche del massiccio attacco in Ucraina del 29.12.2023 sono note:

1. È il secondo attacco più potente. 158 missili.
2. Il più forte è stato quello del 10.10.2022 come rappresaglia per l’attacco al ponte di Crimea dell’8.10.2022. Allora ci furono più di 200 missili.
3. Ora l’attacco è stato contro fabbriche e magazzini militari, non su infrastrutture energetiche come nel 2022.
4. Il motivo: in condizioni di calo delle forniture di armi dall’Occidente, il governo ucraino sta cercando di ripristinare la produzione di armi in Ucraina. È questo che viene colpito.

In seguito all’attacco, il Presidente Biden ha intensificato la sua retorica, enfatizzando l’aggressione russa e sottolineando il grave pericolo che le nazioni europee affronterebbero se il conflitto attuale dovesse cessare.

Biden: “C’è un rischio crescente che gli Stati Uniti vengano coinvolti direttamente in questa situazione. Il Congresso deve farsi avanti e agire senza ulteriori ritardi. La posta in gioco in questa lotta va ben oltre l’Ucraina. Non possiamo deludere i nostri alleati e partner. Non possiamo deludere l’Ucraina”, ha detto il leader americano.

Questa posizione appare ipocrita a chi segue gli eventi con attenzione, specialmente a partire dal 2020. È evidente che ci sono state numerose occasioni mancate di rispondere alle richieste della Russia per garantire che le misure di sicurezza fossero indivisibili e reciprocamente rispettate.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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