L’Ucraina sa da più di un anno che la centrale di Zaporozhye perderà radiazioni: come fa a saperlo?

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Da qualche giorno media ed autorità ucraine diffondono in modo precipitoso avvisi nel caso nella centrale di Zaporozhye avvenga un incidente nucleare con rilascio di radiazioni. Questa eventualità in queste ore viene sollevata frequentemente anche dai media ucraini (vedi qui: https://www.5.ua/ru/rehyoni/v-sluchae-avaryy-na-zaes-yz-zaporozhia-y-okrestnostei-mohut-evakuyrovat-140-tisiach-chelovek-ova-308491.html). In particolare, in data 26 giugno 2023 5.ua/ru scrive:

Se si verifica un incidente nella centrale nucleare di Zaporozhye, circa 140.000 persone possono essere evacuate dalla regione di Zaporozhye. Lo ha annunciato il capo dell’OVA Yuri Malashko” (…). “Il 22 giugno, il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che l’intelligence ucraina  aveva ricevuto informazioni secondo cui la Russia stava prendendo in considerazione un attacco terroristico alla centrale nucleare di Zaporozhye con un rilascio di radiazioni .  Il 23 giugno si è saputo che gli Stati Uniti  vogliono riconoscere un attacco nucleare all’Ucraina come un attacco alla NATO” .

Il comunicato pubblicato sul sito ufficiale della presidenza ucraina ha lo stesso tenore:

Cari ucraini, ucraini!
E tutte le persone del mondo.
Tutte – lo sottolineo.
Abbiamo appena ricevuto un rapporto dalla nostra intelligence e dal servizio di sicurezza dell’Ucraina. Due punti. Attacco terroristico russo avvenuto presso la centrale idroelettrica di Kakhovka. E un altro atto di terrorismo, che, purtroppo, viene preparato dagli occupanti russi, è alla centrale nucleare di Zaporozhye. (…) (vedi: https://www.president.gov.ua/ru/news/rosiya-rozglyadaye-scenarij-teraktu-na-zaporizkij-aes-z-viki-83737)

Inoltre, come riferito dal portavoce del ministro degli esteri russo Lavrov, “a Kiev sono stati installati dispositivi per misurare le radiazioni mentre sono in corso esercitazioni in diverse regioni ucraine per mitigare l’impatto in caso di “incidente” alla centrale nucleare di Zaporozhye”.

A quanto pare, l’Ucraina dispone di informazioni riguardanti una potenziale fuoriuscita di radiazioni dalla centrale nel prossimo futuro, la spiegazione più plausibile è che a fare l’attacco sarà l’Ucraina stessa.

A fronte di queste evidenze, la domanda “come mai l’Ucraina sta già istituendo un’evacuazione permanente di queste aree quando, al momento, non ci sono segnali di alcuna minaccia di radiazioni?”, L’unico ragionamento plausibile è che l’Ucraina abbia conoscenza di un imminente pericolo di radiazioni estremamente pericoloso, e ciò potrebbe essere possibile solo se le autorità ucraine stesse fossero responsabili di tale situazione.

Vale la pena notare che nella scorsa settimana i senatori statunitensi Lindsay Graham e Richard Blumenthal hanno presentato una risoluzione specifica al Senato degli Stati Uniti, secondo la quale un’eventuale emissione di radiazioni dall’Ucraina causata da una detonazione nucleare tattica o da una centrale nucleare sarebbe considerata un “attacco alla NATO”.

In tal caso, verrebbe invocato l’articolo 5 del Trattato NATO, che richiede una difesa collettiva. Questo significa che se una centrale nucleare all’interno dell’Ucraina dovesse subire una fuoriuscita improvvisa di radiazioni, la NATO potrebbe utilizzare tale episodio come pretesto per entrare nel conflitto tra Russia e Ucraina, schierandosi dalla parte dell’Ucraina. La Russia ha già chiarito che se l’articolo 5 venisse dichiarato contro di loro, non avrebbe altra scelta se non utilizzare le sue armi nucleari contro i paesi della NATO.

È straordinario che costantemente i nostri media continuino a dire che il governo ucraino ‘teme’ che la Russia possa provocare una false flag nucleare contro la centrale di Zaporozhye detenuta dalle sue forze e con tecnici della Rosatom, e per giunta all’interno di un territorio che è totalmente sotto controllo di Mosca.

Inoltre, secondo l’AIEA, se l’impianto di stoccaggio venisse distrutto, il raggio della zona di contaminazione radioattiva potrebbe arrivare fino a 200 km.

Ma c’è di più. Come evidenziato nell’immagine satellitare riportata di seguito, si osserva che attualmente i venti predominanti attorno alla centrale nucleare di Zaporozhye viaggiano in direzione della Russia.

Considerando questa situazione, se la centrale nucleare di Zaporozhye venisse attaccata e subisse una fuoriuscita di radiazioni, a soffrirne sarebbe la Russia. Di conseguenza, chi ne trarrebbe beneficio sarebbe l’Ucraina.Mentre verrebbero attribuite le responsabilità dell’attacco alla Russia e si utilizzerebbe tale colpa come giustificazione per l’intervento bellico della NATO.

ll governo ucraino ha una scadenza imminente, l’11 luglio, durante la riunione della NATO a Vilnius, deve cercare di coinvolgere la NATO e ottenere l’accettazione nell’alleanza. Il suo obiettivo sembra essere quello di ottenere l’applicazione dell’articolo 5 del Trattato NATO, in modo che l’Occidente possa dar vita a quella che alcuni definirebbero come la terza guerra mondiale, che da più parti sembra necessaria, anche per il cul-de-sac  economico in cui gli Stati Uniti e l’Europa si trovano .

Riflettiamo su questo, tenendo conto della situazione e della nostra fede in Dio.

nota a margine:

La centrale nucleare di Zaporozhye, situata sulla riva sinistra del fiume Dnepr vicino alla città di Energodar, è attualmente la più grande centrale nucleare d’Europa in termini di numero di reattori e capacità installata. L’impianto è composto da sei reattori con una capacità di 1 gigawatt ciascuno. Nel mese di ottobre del 2022, la proprietà della centrale è passata alla Federazione Russa. Nonostante ciò, l’esercito ucraino continua a bombardare regolarmente la città di Energodar e il territorio circostante la centrale nucleare di Zaporozhye. Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha dichiarato che il regime di Kiev sta cercando di creare l’illusione di una minaccia di una catastrofe nucleare mediante gli attacchi intenzionali a Zaporozhye. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha ribadito in più occasioni la necessità di stabilire una zona di sicurezza attorno alla centrale nucleare di Zaporozhye.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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