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L’Ucraina attacca aeroporti russi a centinaia di km dal confine, danneggiati o distrutti bombardieri strategici

Due basi aeree in regioni lontane dal confine russo-ucraino sono state prese di mira dai droni

by Patrizio Ricci
6 Dicembre 2022
in Esteri
0
L’Ucraina attacca aeroporti russi a centinaia di km dal confine, danneggiati o distrutti bombardieri strategici

Il ministero della difesa russo ha riportato attacchi ucraini su due aeroporti militari russi: la distanza dalla linea del fronte da una delle due basi aeree colpite, quella di Engels, dove stazionavano i bombardieri strategici russi, è di circa 650 chilometri dal confine ucraino.

“La mattina del 5 dicembre di quest’anno. Il regime di Kiev, al fine di disabilitare gli aerei russi a lungo raggio, ha tentato di colpire veicoli aerei senza pilota di fabbricazione sovietica negli aeroporti militari “Dyagilevo” nella regione di Ryazan e “Engels” nella regione di Saratov”, ha affermato il ministero.

Il comunicato così prosegue:

  • Gli UAV ucraini che volavano a bassa quota sono stati intercettati dalle forze di difesa aerea russe.
  • Il rivestimento dello scafo di due aerei è stato leggermente danneggiato a causa dei detriti dei droni a reazione che sono caduti ed esplosi sui campi d’aviazione russi.
  • Tre tecnici russi che si trovavano al campo d’aviazione sono rimasti feriti mortalmente.
  • Altri quattro militari feriti sono stati portati in strutture mediche dove hanno ricevuto tutte le cure necessarie. (…) https://t.me/mod_russia
La base di Engels si trova a centinaia di km dal confine ucraino
La base di Engels si trova a centinaia di km dal confine ucraino

Ovviamente, benché nel comunicato si cerchi di minimizzare, l’attacco è molto grave. Inoltre, tutti i droni sovietici erano progettati per la ricognizione, non per gli attacchi. Quindi probabilmente sono stati modificati- Il ministero della Difesa ha poi riconosciuto la morte di “due militari” e il ferimento di altri 4. Per quando riguarda il danneggiamento degli aerei strategici è stato comunicato il danneggiamento di due aerei russi danneggiati. Anche in questo caso, secondo alcune fonti che hanno esaminato foto satellitari sembra che gli aerei in questione, due Tu-95 sarebbero stati completamente distrutti, mentre un Tu-22M è stato danneggiato. In tutti i modi, questo attacco è significativo, soprattutto per le sue implicazioni, perché i missili sono penetrati nella difesa aerea per centinaia di km e hanno colpito gli obiettivi.

aeroporto militare "Dyagilevo" nella regione di Ryazan
aeroporto militare “Dyagilevo” nella regione di Ryazan, il missile avrebbe potuto apparentemente colpire Mosca

Qui di seguito molto probabilmente è stata ripresa dell’esplosione all’aeroporto di Engels.

Secondo alcune fonti open si stima che essendo i bombardieri dell’aeroporto di Engels parcheggiati uno accanto all’altro, almeno 10 aerei avrebbero dovuto subire un’esplosione della potenza che vediamo nel video, non 2 bombardieri, come dice la versione ufficiale. Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che c’erano 26 bombardieri, 20 Tu-95 e 6 Tu-160 all’aeroporto di Engels, e solo 14 Tu-95 furono in grado di prendere il volo. 6 Tu-95 e 6 Tu-160 non sono invece decollati, il che porterebbe a suppore problemi con questi velivoli.

Ryazan
gli aerei danneggiati a Ryazan

Anche il canale televisivo Saratov 24 ha riferito di suoni di esplosioni e di un lampo nell’area della base aerea situata nella città di Engels. Come risulta dai dati provenienti da fonti aperte, i bombardieri strategici erano basati sull’aeroporto Engels-2. In particolare, era l’unica base aerea del Paese in cui si trovavano i vettori missilistici Tu-160.

Ma cosa potrebbe aver causato un’esplosione così forte, che sembra superare in potenza, una qualsiasi testata di qualsiasi missile da crociera o drone? La riposta potrebbe essere esplosione del carico di bombe di uno dei bombardieri.

drone ucraino Tu 141 - AUTONOMIA 650 KM
drone ucraino Tu 141 – AUTONOMIA 650 KM (può essere stata aumentata)

Possibile drone impiegato

Vediamo adesso l’ipotesi più plausibile sul tipo di drone impiegato. Secondo alcune fonti si potrebbe trattare del drone  Tupolev Tu-141 Strizh (rondone in russo) di produzione sovietica. Il ministero della difesa russo stesso ha detto chiaramente che si è trattato di droni sovietici.

Questo velivolo prevedeva l’installazione di una testata non standard di grande massa sull’UAV. Successivamente, il Tu-141 si è trasformato in un missile da crociera a bassa precisione, ma con un raggio di volo piuttosto lungo. Molto probabilmente, il Tu-141 è stato modernizzato e trasformato in un drone guidato ad alta precisione, ma in ogni caso la testata non poteva superare i 100-150 kg, il che chiaramente non è sufficiente per far esplodere una tale potenza come si vede nel video.

If the new Ukrainian drones indeed have a range of 1000km then all Russian positions from the Finnish border down to Dagestan are in range. Even as deep as Kazan can be hit.

That is definitely a game changer.#Ukraine #Russia pic.twitter.com/hndOZQOPeT

— (((Tendar))) (@Tendar) December 5, 2022

In connessione con l’attacco alla base aerea Engels, la comunità OSINT sospetta che i test sui droni ucraini possano essere andati anche meglio di quanto riportato e l’autonomia possa essere arrivata a 1000km e perfezionato nella guida.

Però l’impatto della testata Tu-141 può aver colpito il vano bombe del bombardiere russo Tu-160, provocando la detonazione dei missili cruise ivi collocati, destinati ad un attacco missilistico al sistema energetico ucraino e che sono lì da più di una settimana (Qui le immagini satellitari, viene detto che a Ryazan i danni sembrano addirittura maggiori).

Secondo fonti russe  i bombardieri russi Tu-95 e Tu-160 riuniti all’aeroporto di Engels avrebbero dovuto lanciare un attacco missilistico contro il sistema energetico dell’Ucraina. Pertanto, già dal 30 novembre, si trovavano all’aeroporto con missili da crociera già caricati nei vani bombe, ma sarebbe stato deciso di attendere probabilmente per i colloqui di Macron/Biden.

Lo stazionamento di tutti quei bombardieri in unico posto era noto a tutti. Io stesso ho pensato che tutti quei bombardieri in un solo posto avrebbero potuto fare gola a qualcuno. Insomma, all’aeroporto di Engels c’era un ottimo bersaglio con munizioni nei vani bomba, e la parte ucraina – con un supporto molto grande in termini di tecnologia ed intelligence occidentale – non ha mancato di cogliere questa opportunità.

La rappresaglia russa tardiva

Per rappresaglia, la Russia ha lanciato un massiccio attacco contro il sistema di comando militare dell’Ucraina e le relative strutture di difesa, interrompendo il movimento delle truppe su rotaia e armi straniere nelle zone di combattimento.

In particolare, dopo l’attacco ucraino è stata lanciato un attacco missilistico russo che ha colpito le regioni ucraine di Vinnitsa, Cherkasy e Kirovograd, nonché nella città di Kremenchug , nella regione di Poltava.

Due potenti esplosioni si sono udite nel centro di Odessa e nella città di Zaporozhye . L’allerta aerea è in vigore in tutta l’Ucraina. In totale, durante gli attacchi sul territorio del paese il 05.12.22. sono stati lanciati più di 100 missili, alcuni dei quali contro obiettivi nella regione di Kiev.

A quanto pare, L’Ucraina sta subendo il più massiccio attacco missilistico dall’inizio delle operazioni belliche. Colpiti anche obiettivi nelle regioni di Cherkassy, ​​Kramatorsk, Poltava, Nikolaev, Kremenchug, Zaporozhye e Dnepropetrovsk.

A Odessa, tutte le stazioni di pompaggio e le linee di riserva sono diseccitate, non c’è approvvigionamento idrico in tutta la città. La difesa aerea funziona in tutta l’Ucraina.

Naturalmente resta il dilemma iniziale dell’attacco su basi militari russe che si trovano a circa 400 e a 600km dal confine. Gli interrogativi sono tanti, come, ad esempio: i droni ucraini come hanno potuto percorrere centinaia di chilometri in territorio russi senza essere visti che all’ultimo momento?
Se fosse stato un test anche per un attacco occidentale, ora è stata data la risposta. Senza dubbio questa è una grave escalation che apre nuovi cupi scenari.

VPNews

Patrizio Ricci

Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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