Le vere dinamiche della guerra in corso

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La politica energetica e sanitaria collettiva figlia dell’agenda globalista ‘Build Back Better’ non poteva avere possibilità di successo senza degenerare in una guerra. Questo non deve lasciarvi perplessi, perché l’agenda attuale in vigore ‘Build Back Better’ o ‘Great Reset’ perseguita dall’occidente, nasce da una visione che va contro le leggi umane e per la sua messa in opera, ha bisogno di crisi emergenziali (comprese quelle economiche).

Per opera di scelte ideologiche degenerative, che hanno guidato le azioni politiche globaliste durante la pandemia, è arrivata puntuale la fase successiva. Per passare al green occorreva una crisi energetica che giustificasse l’aumento dei costi e la scarsità energetica. Questo avrebbe portato alla scelta precedentemente preparata della lotta al CO2.

Credo sia sotto gli occhi di tutti che il disastro dell’inflazione dal lato dell’offerta, è dovuto principalmente a deliberate scelte energetiche – non per azioni della Russia – e non può essere risolto dal lato delle banche centrali, che alzano i tassi di interesse creando instabilità nella finanza con conseguente collasso bancario. Ovviamente, questo è aggravato dai paesi Brics, che crescono numericamente per allontanarsi dal dispotismo del dollaro.

Ora, è molto semplice: i ‘Great Reset’ possono avvenire solo dal lato spirituale dell’uomo, guidati da una leadership “ispirata da Dio”. Ma questo è il contrario di ciò che sta avvenendo nel contesto storico attuale.  Quindi, nasce un’altra domanda: “Che cosa accadrà quando i dollari non necessari torneranno a casa, il valore del dollaro crollerà e tutte le economie occidentali attaccate al dollaro come valuta commerciale crollano insieme ad esso”?

Credo che abbiate già indovinato la risposta: il castello di carte fatto da dollari ‘da stampa’ crollerebbe. Perciò la guerra in corso deve continuare. In altre parole. i neocon, i banchieri e le multinazionali che compongono il Deep State’, la ‘palude’ di cui parlava Trump, hanno bisogno che la guerra continui a lungo per generare l’attività economica industriale che utilizza i dollari di ritorno. Ed Ecco la principale chiave di lettura delle dinamiche che appaiono attualmente, tra le quali spicca l’insensata sollecitazione per risolvere ogni problema con la forza distruttiva delle armi.

Lo vedete, l’enfasi per la guerra è così grande che non può essere spiegata con la sola questione dell’invasione.  C’era una volontà precisa di andare in questa direzione. Il bluff degli accordi di Minsk – riconosciuto dall’ex cancelliera Merkel e l’ex presidente francese Hollande , lo dimostra.

 In definitiva, se non ci fosse stata la guerra con l’invasione russa (pesantemente ricercata dall’occidente), , le nazioni occidentali sarebbero state spinte dalle loro leadership a combattere contro la Cina. Ed ecco perché prevale il deliberato desiderio di non sentire le ragioni altrui. Ecco perché in questa fase cruciale, spero conclusiva (ma potremmo svegliarci domani nella terza guerra mondiale), esiste una grande spinta per una guerra che, evidentemente, non ha lo scopo di difendere un paese.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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