L’adozione di cure domiciliari anti- Covid in Brasile, suscita serie domande sull’Italia

“Anvisa”, ovvero l’agenzia per i farmaci brasiliana, ha appena autorizzato un trattamento farmacologico che – in caso di infezione da Covid 19 – permette di guarire senza essere ricoverati.

Il trattamento in questione, è mettere in atto entro 10 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi del del virus Cov Sars 2. Nella terapia viene utilizzata l’associazione di due farmaci monoclonali, il Casirivimab ed l’Indevimab.  Il trattamento, per rendere l’idea, è la stesso utilizzato  da presidente USA Trump,  che gli ha permesso di guarire in pochi giorni.

La suddetta terapia, che prevede la combinazione dei due farmaci da adesso in poi, può essere prescritta dal medico di famiglia e permette la guarigione nel 70,4 per cento dei casi, evitando così il ricovero in ospedale.

Gli anticorpi monoclonali sono proteine prodotte in laboratorio che imitano il funzionamento del sistema immunitario e che combattono molto efficacemente il Covid 19. In Italia questo farmaco viene prodotto a Latina da una azienda farmaceutica italiana ma mentre l’esportazione è consentita, ne è vietata la commercializzazione in Italia.

L’evidenza è quindi che la maggior parte dei ricoveri in ospedale possono essere evitati. Ciò significa che le scene drammatiche di medici ed infermieri stremati per l’abnorme lavoro affrontato nei reparti covid, è una condizione che avrebbe potuta essere evitata con una migliore gestione della pandemia.

Questo assume ancora maggiore importanza sapendo che esistono ormai molti farmaci messi a punto per il trattamento precoce della malattia. Ma essi sono poco pubblicizzati se non addirittura ignorati. Eppure la differenza sarebbe quella di trattare l’infezione da Covid-19 come una qualsiasi altra malattia.

Ma il governo e l’AIFA, ancora oggi, di cura a casa non ne vogliono sentir parlare.

Infatti, se pur è vero che alcuni farmaci sono consentiti, come gli antinfiammatori, questa è una concessione solo recente e comunque sulla soluzione delle cure domiciliari esiste una chiara reticenza ed una pubblicizzazione rispetto al vaccino, pari a zero.

Invece, nelle campagne di informazione e di promozione dei vaccini, il governo ha speso e sta spendendo somme ingenti.

E’ inutile dire che se le cure precoci fossero davvero messe in atto con una adeguata campagna di promozione ed informazione, allora il problema della saturazione degli ospedali non esisterebbe più, visto che, come già detto il 70,4 % delle persone affette da Covid non avrebbero alcun bisogno di ricoverarsi.

Sarebbe venuta a cadere così la motivazione dei lockdown, ovvero la saturazione degli ospedali.

E’ evidente che l’utilizzo dei vaccini risponde ad esigenze terze, rispetto alla cura della persona. Da almeno un decennio esistono precisi documenti che dimostrano chiaramente come la UE si è costantemente rivolta all’implementazione di strategie per convincere le popolazione ad un utilizzo massiccio della vaccinazione. Quindi le decisioni attuali pagano questa tendenza, ove gli interessi delle case farmaceutiche e delle oligarchie sono altissime, tali da mettere in second’ordine gli ordinamenti giuridici e le Costituzioni.

Mentre la cura non solleva particolari questioni rispetto alle libertà dell’individuo, le vaccinazioni (di fatto obbligatore) ed i pass vaccinali annessi, sono discriminanti e violano un certo numero di principi e leggi fondamentali.

Purtroppo l’atteggiamento delle istituzioni di fronte a queste questioni è non rispondere. A soccorso di questo atteggiamento sprezzante, esiste la diffusione di una narrativa ad opera dei media che fuorvia completamente la comprensione di quanto sta succedendo e la sua gravità.

In questo, anche le autorità religiose hanno la loro dose di responsabilità. Perché, rispetto all’inganno corrente ed alle manipolazioni che incidono grandemente sulla dignità della persona e della vita umana,  oltre a ribadire con forza chi siamo ed a chi apparteniamo, dovrebbero aiutare nella percezione di ciò che corre. Infatti, l’annuncio cristiano ha sue conseguenze anche nel vivere, ma se non è chiara comprensione delle dinamiche, ne risentirà anche l’incidenza culturale.

A mio avviso, non si può continuare parlare di una astratta realtà, altrimenti si parlerà di un uomo astratto e di una realtà falsata, ove il pensiero e le azioni necessariamente ne subiranno gli effetti.

Non mi sto accanendo certo contro la chiesa: ma appunto, in un momento in cui tutti gli argini al male sono caduti, rappresenta l’ultima spiaggia della ripresa dell’io e di un lavoro culturale da cui possa ripartire una coscienza nuova, che è la vera emergenza per un cambiamento sostanziale. Ne sento l’urgenza, perchè non vedo chi altri potrebbe prendersi cura dell’uomo in un tempo così degenerativo.

patrizioricci by vietatoparlare

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