La Schlein riguardo al MES dice alla Meloni di cambiare mestiere ma è lei che ha torto

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Elly Schlein ha detto a Giorgia Meloni di cambiare mestiere, sostenendo che quest’ultima non comprenda la differenza tra ‘ratificare’ e ‘attivare’ il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Tuttavia, sembra che sia proprio Meloni a essere pienamente consapevole di tale distinzione, mentre è la Schlein a mostrare una comprensione limitata della materia.

Innanzitutto è da chiarire che il MES è già una realtà esistente e l’Italia non sta impedendo ad altri paesi dell’UE di utilizzarlo non attivandolo. Il MES è operativo per tutti i membri dell’Unione Europea, ma i suoi fondi sono destinati esclusivamente a situazioni di emergenza finanziaria, come nel caso di un paese sull’orlo del fallimento.

La verità è che la controversia attuale e gli scontri in parlamento non riguardano la ratifica del MES in sé, che è già in vigore, ma piuttosto una modifica proposta che potrebbe risultare svantaggiosa per i paesi con un alto livello di debito. Questa modifica al MES potrebbe infatti aggravare le condizioni per questi paesi, e l’Italia è il paese con il maggior debito nell’UE.

Pertanto, è Elly Schlein, leader del Partito Democratico, a dimostrare una mancanza di conoscenza in merito a questo argomento.

In cosa consiste il peggioramento del MES in attesa di ratifica?

Consiste in una modifica che potrebbe avere implicazioni negative per i paesi dell’Unione Europea con alti livelli di debito, come l’Italia.

Questa modifica proposta al MES potrebbe includere condizioni più stringenti per l’accesso ai fondi in situazioni di emergenza finanziaria. Queste nuove condizioni potrebbero richiedere riforme strutturali o misure di austerità più severe come prerequisiti per ricevere assistenza finanziaria. In pratica, ciò significherebbe che i paesi con un alto debito pubblico, che sono più suscettibili di richiedere aiuto, potrebbero trovarsi a dover implementare politiche potenzialmente impopolari o dolorose per la loro economia e società per accedere ai fondi.

Inoltre, la modifica potrebbe anche includere nuove regole sulla supervisione e il controllo dell’utilizzo dei fondi, rendendo il processo più rigoroso e potenzialmente più complicato per i paesi beneficiari.

Queste potenziali modifiche sono oggetto di dibattito e controversia perché potrebbero limitare la flessibilità e l’autonomia dei paesi in difficoltà finanziaria, imponendo loro condizioni che potrebbero influenzare negativamente le loro economie e società. In questo contesto, l’Italia, essendo uno dei paesi con il più alto debito nell’UE, potrebbe essere particolarmente vulnerabile a queste modifiche proposte.

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Photo by Artur Voznenko on Unsplash

Quali sono le condizioni ancora più stringenti che ci sarebbero chieste dalla UE in caso di utilizzo del MES?

Le condizioni più stringenti che potrebbero essere imposte dall’Unione Europea in caso di utilizzo del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) modificato includerebbero requisiti più rigidi in termini di riforme economiche e politiche. Queste condizioni sono progettate per garantire che i paesi che ricevono assistenza finanziaria siano in grado di rimborsare il prestito e di stabilizzare la loro economia. Ecco alcuni esempi di possibili condizioni più stringenti:

– Riforme fiscali e di bilancio: I paesi potrebbero essere tenuti a implementare riforme fiscali severe, come l’aumento delle tasse o la riduzione della spesa pubblica, per ridurre il deficit di bilancio e controllare il debito pubblico.

– Ristrutturazione del debito: In alcuni casi, potrebbe essere richiesta una ristrutturazione del debito esistente, che potrebbe includere la negoziazione con i creditori per modificare i termini del debito, come estendere i tempi di rimborso o ridurre i tassi di interesse.

– Riforme strutturali: Potrebbero essere richieste riforme strutturali per migliorare la competitività e l’efficienza dell’economia. Questo potrebbe includere modifiche alle leggi sul lavoro, riforme del settore pensionistico, o misure per aumentare la produttività.

– Privatizzazioni: I paesi potrebbero essere incoraggiati o obbligati a privatizzare alcune aziende o servizi pubblici per ridurre il debito pubblico e aumentare l’efficienza.

– Controllo e supervisione: L’Unione Europea potrebbe richiedere un maggiore controllo e supervisione sull’utilizzo dei fondi, che potrebbe includere la presenza di osservatori o supervisori dell’UE per monitorare l’attuazione delle riforme e l’uso dei fondi.

– Condizionalità politica: In alcuni casi, potrebbero essere imposte condizioni politiche, come la richiesta di mantenere stabilità politica o di attuare specifiche politiche governative.

– Misurazione dei risultati: I paesi dovrebbero dimostrare progressi tangibili e misurabili nel raggiungimento di obiettivi economici specifici come condizione per continuare a ricevere fondi.

Le condizioni più rigorose proposte per l’utilizzo del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) modificato sono al centro di un acceso dibattito e di controversie. Queste condizioni avrebbero un impatto notevole sulla sovranità economica e politica dei paesi membri dell’Unione Europea, influenzando direttamente anche la vita quotidiana dei loro cittadini. L’implementazione di tali riforme rappresenta una sfida politica e può risultare impopolare a livello sociale.

Un aspetto cruciale di questa discussione è il ruolo dei media nel fornire informazioni chiare e precise su cosa comportino effettivamente queste modifiche al MES. Si osserva che anche il principale partito di opposizione e figure politiche come l’ex presidente Conte, attraverso i loro recenti interventi e video, sembrano indirizzare il dibattito in modo fuorviante, creando confusione tra il MES attuale e la sua versione modificata. Questa mancanza di chiarezza contribuisce a distorcere la comprensione pubblica dell’argomento.

In effetti, esiste una notevole contrapposizione tra i partiti europeisti e l’Italia riguardo alla cessione di quella che è percepita come l’ultima porzione di sovranità nazionale, già ridotta a un livello minimo. Alcuni settori, in particolare, sono favorevoli a una ulteriore cessione di sovranità attraverso l’impiego del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), specialmente nella sua forma modificata.

Questa tendenza è stata evidente durante la pandemia, quando l’Italia aveva la possibilità di ottenere le risorse finanziarie necessarie senza dover ricorrere al MES. Nonostante ciò, le forze europeiste hanno spinto per l’utilizzo di questo meccanismo. La versione modificata del MES, se applicata, potrebbe accelerare e intensificare questo processo di cessione di sovranità, con effetti ancora più marcati e potenzialmente distruttivi per l’autonomia nazionale del paese.

La Sovranità Spirituale” by Livioandronico2013 is licensed under CC BY-SA 4.0

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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