La Russia ha presentato prove al Consiglio di Sicurezza ed alle Nazioni Unite sulla falsificazione di attacchi chimici a Duma ( #Damasco / #Siria )

Date:

Martedì 21 gennaio 2020

Su iniziativa della Russia, il 20 gennaio si è tenuto un incontro informale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che è stato dedicato alla discussione del rapporto dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) diffuso. Questo rapporto è stato pubblicato 1 ° marzo 2019 e contiene i risultati dell’indagine sull’incidente nel centro abitato di Duma (o Douma) situato nell’area di Damasco denominata “Ghouta orientale” .

Lo scopo della riunione era convincere Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con prove circostanziate che l’attacco chimico alla Duma siriana  nel 2018 è stata una falsificazione.

Secondo il giornale russo Rbc, Grigoryev ha presentato testimonianze di testimoni oculari che dichiarano che in realtà nell’ospedale della Duma non ci sono state  persone intossicate dall’uso di armi chimiche. Il rappresentante russo ha anche dimostrato che tutti i successivi tentativi degli esperti della stessa OPCW di mettere in dubbio il rapporto iniziale sull’esito delle indagini sulla Duma sono stati ignorati.

Nell’aprile 2018, l’organizzazione non governativa “White Helmets” ha denunciato l’uso di armi chimiche nella città di Duma, vicino a Damasco, che a quel tempo era controllata dalle forze anti-governative. Numerosi paesi occidentali accusarono il governo siriano dell’incidente, tuttavia nell’ottobre 2019, il sito Web WikiLeaks ha pubblicato un rapporto della Courage Foundation, un’organizzazione per i diritti umani che afferma che il risultato dell’indagine OPCW è stato adattato su punti predefiniti. Nel dicembre di quell’anno, WikiLeaks ha pubblicato una nuova serie di documenti sull’indagine dell’OPCW sull’attacco chimico alla Duma, che indica anche una frode nel rapporto dell’organizzazione

Ma vediamo in modo più circostanziato, il contenuto della riunione con il Consiglio di Sicurezza: durante l’incontro, ai membri del Consiglio di sicurezza sono state presentate le testimonianze dei residenti di Duma. La funzione di relatore è stata svolta dal direttore di una organizzazione russa denominata “Fondazione per la democrazia”.

In tale occasione, Maxim Grigoryev – che parlava quale rappresentante della Russia – , ha affermato che la sua ONG:

– Ha intervistato 15 testimoni oculari in un ospedale di Duma.  Tra questi è stato intervistato  il famoso ragazzo, presentato da tutti i media come la “vittima di un attacco chimico“. Questo ragazzo verrà successivamente all’Aja, lo vedete a sinistra nella foto d’apertura.

Di quella testimonianza esiste un video in cui il ragazzo – che come ho detto, venne all’Aia nella sede dell’OPCW  – fornisce prove che infrange la narrativa proposta, ma i rappresentanti dell’OPCW e dei giornalisti occidentali boicottarono l’incontro;

Inoltre la Fondazione di Maxim Grigoryev:

– Ha intervistato 10 residenti che erano nell’edificio della sobborgo di Duma, dove sono stati mostrati gli intossicati;

– Ha intervistato 300 residenti che abitavano nel raggio di un chilometro dall’edificio in cui sarebbe avvenuto l’attacco chimico.

Secondo tutti i testimoni oculari intervistati, le persone colpite dagli attacchi chimici non sono entrate nell’ospedale di Duma. Le testimonianze di questi testimoni sono prove indiscutibili che l’attacco chimico alla Duma è stato falsificato.

Nella foto che segue osserviamo il personale di soccorso senza maschere antigas e tute, l’acqua corrente degrada le persone gli agenti di guerra chimica che potrebbero avvelenare attraverso i pori della pelle? No. Tutti i soccorritori e le vittime sarebbero morti. I video sono stati progettati ad uso e consumo dell’opinione pubblica ignara grazie a media compiacenti, ma coloro che hanno una minima cognizione di guerra NBC sanno che la foto è incongruente.

Durante l’incontro, ai membri del Consiglio di sicurezza è stato anche mostrato un video messaggio dell’ex esperto della missione OPCW Ian Henderson, che ha lavorato nella Duma. Henderson ha testimoniato che tutti coloro che lavoravano nella squadra OPCW che operò nella Duma furono sospesi dall’incarico di redazione del rapporto finale.

E straordinariamente “le conclusioni del rapporto finale erano contraddittorie o completamente opposte a quelle che il gruppo di indagine OPCW ha scoperto durante e dopo il viaggio alla Duma. Quando il rapporto intermedio è stato rilasciato nel luglio 2018, avevamo seri dubbi sul fatto che un simile attacco chimico si fosse verificato,” – ha osservato un ex esperto OPCW.

video: testimonianza di Ian Henderson, ex ispettore OPCW

Gli ispettori, che facevano parte del gruppo iniziale schierato nella Duma, non furono coinvolti e non parteciparono alla stesura del rapporto fino al momento stesso della sua pubblicazione. Numerosi tentativi di queste persone di sollevare domande ragionevoli o persino di esprimere osservazioni diverse dal rapporto sono stati ripetutamente ignorati.

..non credo ci sia bisogno di traduzione

La direzione dell’OPCW ha emesso un ordine diretto per rimuovere il rapporto di investigazione dal database interno di documenti, in cui l’attacco chimico nella Duma e i dettagli essenziali che incidono sull’affidabilità del documento sono scomparsi dal rapporto principale.

Nel frattempo, alcuni paesi nella stessa riunione del Consiglio di sicurezza hanno continuato ad accusare la Siria di usare armi chimiche.

Il rappresentante permanente dell’Estonia presso le Nazioni Unite, Sven Jurgenson, ha affermato senza esitazione che non si fidava del “lavoro indipendente e professionale dell’IUFS” (The International University of Fundamental Studies (the IUFS) è una istituzione non governativa russa di ricerca dell’Università di San Pietroburgo ) e che “non vi era motivo di dubitare delle conclusioni del rapporto dell’OPCW sulla Duma”. In altri termini il rappresentante dell’Estonia si è nascosto dietro la semplice fiducia dell’OPCW.  Si nascondono dietro il fatto della semplice fiducia. Questo in gergo, si chiama ‘negazione plausibile’. Questo vuol dire che se poi vieni sputtanato,  – ovvero se hai sbagliato palesemente – puoi sempre scendere e dire “ci siamo sbagliati ma eravamo in buona fede. Ma non è colpa nostra se il rapporto si è rivelato falso”.

Briefing prima della riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

Inizialmente, sia Bellingcat che gli americani mentirono sul fatto che fu trovata una miscela di cloro e sarin. L’OPCW, anche dopo l’evidenza della stadiazione, hanno cercato di mitigare l’assurdità delle loro affermazioni declassando “una sostanza chimica contenente cloro reattivo” al livello di “sostanza chimica reattiva contenente cloro”. Noto che semplicemente non lo chiamavano cloro, ma usavano le parole dei White Helemets che hanno denunciato una miscela di cloro e sarin come base. Ma siccome il sarin lascia prodotti di decomposizione troppo evidenti, l’OPCW ha cercato di cambiare la versione dei White Helmets idicendo che era stata trovata una miscela di cloro e sarin attraverso tracce di cloro [ma non esiste alcuna evidenza di sarin].

Ma questo non è tutto: successivamente si sono dovute cancellare anche gli accenni al cloro.  Gli ispettori hanno docuto cancellare nelle loro relazioni le informazioni sulla presenza del cloro in quando  sul luogo non esisteva cloro in quanto tale. Gli ispettori hanno trovato molecole di cloro, ma in quantità talmente trascurabili (1-2 particelle per miliardo), che corrisponde alla candeggina  presente quasi ovunque su qualsiasi territorio abitato.

Questo è stato rappresentato nella relazione in modo che non fosse chiaro con frasi semplificate “sono stati rilevati rilevato vari prodotti chimici organici contenenti cloro”. Ma cosa si nasconde sotto questa frase? Evidentemente è ambigua per generare confusione ed essere usata in modo che non contraddica la narrativa ufficiale. A proposito, è molto probabile che ciò che è stato trovato sia sale ordinario di NaCl o calce sbiancata acquistabile presso qualunque negozio. O era il liquido che viene utilizzato per pulire sotto il bordo del water?

Inoltre, per qualche motivo, il rapporto degli esperti di tossicologia forense secondo cui i sintomi delle “vittime” nei video di “White Helmets” non avevano assolutamente nulla a che fare con l’avvelenamento con qualsiasi composto di cloro è stato espulso dal rapporto.

Ma la cosa principale è che nelle strutture metalliche, dove il cloro avrebbe dovuto e dovuto essere rilevato durante un attacco con cloro gassoso, non è stato trovato nulla. E ora sono comparse centinaia di testimonianze che non ci sono stati attacchi chimici e non ci sono prove di ispettori coinvolti nella verifica che i risultati dello studio siano stati direttamente falsificati dall’OPCW.

Consentitemi di ricordare, sulla base di questo falso “attacco chimico”, la Siria è stata attaccata dai Tomahawk, si tratta evidentemente di un crimine di guerra, un’azione del tutto deliberata fatta in fretta senza uno straccio di prova. L’OPCW ha fatto di tutto per coprire questo crimine: quando  ha indagato sul posto e non è venuto fuori nulla, ha opportunamente falsificata l’indagine.

Sì, anche se è trapelato un video in cui viene mostrato i preparativi della false flag – in cui si vedono gli “uccisi e feriti” bere caffè negli intervalli tra le riprese – questo non è stato considerato come prova.

Non vi fate illusioni. Ignoreranno semplicemente queste prove e continueranno a parlare di attacchi chimici, come se le prove non esistessero affatto.

Ma la questione della frode nelle Nazioni Unite con l’aiuto dell’OPCW dovrebbe continuare a essere denunciata. Non ci sarà alcun processo, ma almeno qualcun altro percepirà diversamente le informazioni false che ancora persistono.

 
fonti

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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