La Russia ha annunciato il ritiro di tutte le truppe dalla sponda occidentale del Dnepr nella regione di Kherson.

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Il ministro della Difesa russo Shoigu ha concordato con le conclusioni del comandante delle truppe russe Surovikin e ha approvato il ritiro delle truppe sulla riva sinistra del Dnepr.

Le forze russe avevano speso molto tempo e sangue per proteggere la città di Kherson e la sponda occidentale del fiume Dnepr. Con l’avanzata della Russia verso ovest, ciò significava che il fiume era diventato una barriera al rifornimento dei reparti russi a causa dei ponti distrutti dagli ucraini in ritirata e per i continui sanguinosi assalti delle forze di Kiev. Un altro pericolo erano gli attacchi che le forze ucraine hanno compiuto contro dighe e installazioni idroelettriche più a monte del fiume. Se qualcuna di queste dighe fosse stata bombardata dalle forze ucraine, ciò avrebbe determinato il crollo della diga stessa che avrebbe allagato completamente l’area causando vittime incommensurabili.

L’alto comando russo per evitare ulteriori perdite minori in una situazione difficilmente difendibile ha deciso per il ritiro. Questo a sua volta significa che, almeno per ora, molte delle risorse impegnate in questa regione possono essere impiegate altrove. Con le battaglie che infuriano vicino a Bakhmut e Avdeevka, non mancano i luoghi in cui possono essere utilizzate, è meglio vincere le battaglie individuali una per una piuttosto che mantenere una situazione di stallo su più fronti.

Con Mosca che ora sposta le sue posizioni sull’altra sponda del Dnepr, il fiume ora offre un aiuto difensivo piuttosto che un handicap logistico. Inoltre, la situazione migliora anche per il fatto che la geografia locale preserva l’area occupata dalle forze russe ad essere meno suscettibile alle devastazioni dell’acqua anche se le dighe fossero attaccate.

Di conseguenza dopo aver evacuato i civili, il comando russo ha ritirato oggi da Kherson un certo numero di unità del 76° assalto aviotrasportato, appartenenti alla 106° divisione aviotrasportata e al 22° Corpo d’armata (Crimea) – (https://t.me/RVvoenkor/31474). Il ritiro delle truppe russe richiederà diversi giorni, ma non sarà veloce: ci sono diverse migliaia di unità di equipaggiamento militare e armi sulla riva destra.

Il comando russo intende preservare la quantità massima di equipaggiamento militare e prevenire il crollo della testa di ponte sotto i colpi delle forze armate ucraine, che comporterebbe pesanti perdite e la perdita di capacità di combattimento delle migliori formazioni russe. Infatti, le formazioni migliori e più pronte al combattimento delle forze armate della Federazione Russa sono concentrate sulla testa di ponte di Kherson. Queste sono le truppe aviotrasportate russe al completo – ovvero gruppi di combattimento di tutte e 4 le divisioni e tutte e 4 le brigate aviotrasportate, formazioni del 22° Corpo d’armata e del 49° Esercito di armi combinate.

Il Gen ceceno Kadyrov che a volte ha criticato alcune decisioni prese da generali russi, ora ha concordato sulla decisione presa di lasciare Kherson:
– Il gen. Surovikin ha salvato un migliaio di soldati che erano effettivamente in accerchiamento. Dopo aver valutato tutti i pro e i contro, ha fatto una scelta difficile ma giusta, evitando sacrifici insensati, e salvando le vite inestimabili dei soldati.
– Kherson è un’area molto difficile senza la possibilità di una fornitura regolare di munizioni stabile e la formazione di una retroguardia forte e affidabile. Perché questo non è stato fatto fin dai primi giorni dell’operazione speciale? Questa è un’altra domanda. Ma in questa difficile situazione, il generale ha agito con saggezza e lungimiranza: ha evacuato la popolazione civile e ha consolidato il raggruppamento.
– Tutti sapevano fin dai primi giorni dell’operazione speciale che Kherson era un territorio di combattimento difficile. I soldati delle mie unità hanno anche riferito che era molto difficile combattere in questa zona. Sì, si può tenere, è possibile organizzare almeno qualche scorta di munizioni, ma il costo sarà di numerose vite umane. E questa previsione non ci soddisfa.
– Pertanto, credo che Surovikin si sia comportato come un vero generale, senza paura delle critiche.

Anche il fondatore del gruppo Wagner Eugene Prigozhin  ha dichiarato a RIA Novosti che la decisione di ritirare le truppe dalla riva destra del Dnepr non è stata facile, ma dà la prova della disponibilità del Comando di assumersi la responsabilità della vita dei soldati.

La difesa sarà organizzata lungo la sponda sinistra del fiume Dnepr. Sarebbe una buona cosa se a questo punto Kiev si aprisse per un negoziato, evitando una guerra che potrebbe continuare ancora per anni con migliaia di vittime e con esiti imprevedibili.

VPNews

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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