La Gran Bretagna designa il partito politico Hezbollah come ‘terrorista’

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La Gran Bretagna designa il partito politico Hezbollah – parte integrante del parlamento libanese – come ‘terrorista’.

Questo il comunicato del governo inglese:

Un progetto di ordinanza, depositato oggi in Parlamento, vieterà Hezbollah nella sua interezza insieme ad Ansaroul Islam e JNIM che operano nella regione del Sahel in Africa.

Fatta salva l’approvazione del Parlamento, dal venerdì in cui l’ordine entrerà in vigore, essere membro o invitare il sostegno a Hezbollah, Ansaroul Islam e JNIM sarà un reato penale, con una pena detentiva fino a 10 anni.

E’ da sottolineare che la Gran Bretagna non sanziona solo il braccio militare di Hezbollah, ma anche quello politico che è parte integrante del Parlamento libanese. Ciò vuol dire che i deputati appartenenti ad Hezbollah se arriveranno in territorio inglese rischieranno 10 anni di carcere. Equivale a dire che il Libano è governato dai terroristi. In definitiva un insulto al popolo libanese.

Il provvedimento attende la ratifica del parlamento inglese che dovrebbe avvenire venerdì.

Se il provvedimento sarà approvato, le conseguenze politiche saranno molto pesanti per il Libano. Da ricordare inoltre che anche se l’ala militare del partito Hezbollah è ostile ad Israele, non ha mai mostrato ostilità all’infuori del contesto israelo-palestinese. Mentre nel conflitto siriano è stato dalla parte della popolazione siriana e del governo legittimo, difendendo anche le minoranze cristiane.

Ovviamente accettando la retorica di Assad criminale e hezbollah aguzzini che aiutano il ‘massacratore di popolo’ il passo è breve. Se si riconoscesse la realtà siriana si capirebbe che l’Europa ha finanziato il terrorismo ed hezbollah è stato dalla parte giusta. La designazione del partito politico Hezbollah può essere spiegata (non condivisa) dalla isteria anti-iraniana in concorso dall’altra parte dell’oceano che inevitabilmente coinvolge gli alleati statunitensi. Ma la decisione rivela comunque estrema cecità.

Altro particolare interessante è che Hezbollah viene messo con altri due gruppi che si dichiarano terroristi. Essi sono Ansaroul Islam e JNIM che operano nella regione del Sahel in Africa.

Ansaroul Islam e JNIM sono due gruppi salafiti che nulla hanno a che fare con Hezbollah, essi adottano il logo dell’ISIS combattuto da Hezbollah  e si distinguono  con continui rapimenti, aggressioni e omicidi di anziani locali, sindaci o altri importanti civili in tutta la regione del Sahel. Anche gli edifici amministrativi, le case e le scuole sono stati bruciati dai militanti di Ansaroul Islam.

Esiste una fondamentale distinzione di cui bisognerebbe tenere in debito conto: nel contesto attuale,  l’occidente con un miliardo devoluto ogni anno alle organizzazioni terroristiche operanti in Siria, come può dirsi nemico in assoluto del terrorismo se ne fa uso continuamente e lo alimenta per suoi fini?

Ma più di tutte le considerazioni, esiste una fondamentale distinzione che l’establishment europeo – preso a com’è a ricollocare i reduci dell’ISIS –  probabilmente non coglie: Hezbollah non mira come traguardo al Califfato governato dalla sharia ma realizza insieme ad altri, pluralisticamente, la società libanese. Costituisce così un indiscutibile  esempio di convivenza per tutto il medioriente.

L’accostamento ad altre organizzazioni terroristiche che hanno un progetto ideologico religioso ben preciso da realizzare con la sola forza delle armi è alquanto inesatto. Ancor più se si tiene conto che il braccio armato di Hezbollah non è il fulcro nevralgico dell’organizzazione , che è essenzialmente un partito politico . Quindi dichiarare terrorista un partito politico equivale ad una aperta dichiarazione di guerra destinata ad estremizzare non solo il partito ma tutta la popolazione che lo sostiene.

E’ quindi chiaro che tutto parte da una posizione non vera. Questa posizione sta diventando sempre più consuetudine e si alimenta di sé stessa per spostare sempre di più l’asticella in alto.  Ma è basata sul sarcofago vuoto dell’opportunismo.

Alla luce di tutto questo è opportuno chiedersi cosa resta di buono all’Europa in termini di giudizio delle sue istituzioni e cosa la muove? Non si può più lasciar fare e far finta di niente. Le prossime elezioni europee saranno fondamentali non solo per ridefinire i valori a cui ci vogliamo richiamare nella nostra casa comune europea ma anche letteralmente per espellere una casta che come un cancro ha preso possesso di tutti i centri di potere, ormai così interconnessi che sarà veramente un’impresa divincolarsi senza perdere un arto o un occhio. Ma la cosa è oltremodo necessaria altrimenti la vita sarà realmente povera.

patrizio ricci by @vietatoparlare

[su_quote style=”flat-light”]nota a margine di AGI:

Nascita e caratteristiche di Hezbollah

Hezbollah, letteralmente in arabo “Il partito di Dio”, è un’organizzazione politica e militare libanese, in particolare degli sciiti (la minoranza dell’Islam, distinta dalla maggioranza sunnita). Nacque negli anni ’80 grazie al supporto economico e politico dell’Iran – Paese capofila dell’asse sciita – per contrastare l’invasione del sud del Libano da parte di Israele del 1982 e da allora ha sempre avuto come proprio principale avversario lo stesso Israele.

Nel 2000, con il completo ritiro di Israele dal Libano, il suo braccio armato si sarebbe dovuto sciogliere, ma ha invece continuato ad operare rifiutando il disarmo.

Nel 2006 è quindi stato protagonista nella guerra contro Israele, che aveva di nuovo invaso il sud del Libano in risposta all’uccisione di alcuni suoi soldati e al rapimenti di altri, e al termine di questo breve conflitto (le ostilità sono durate poco più di un mese) è nata la missione delle Nazioni Unite Unifil, che da allora fa da “forza di interposizione” tra Israele e Hezbollah.

In anni recenti, Hezbollah è stato impegnato nella guerra civile siriana, al fianco del regime di Assad contro i ribelli siriani e contro l’Isis.

Allo stesso tempo, il braccio politico di Hezbollah è un protagonista della vita politica libanese. È stato al governo nell’ultimo decennio e alle ultime elezioni, di maggio scorso, ha ottenuto un significativo successo elettorale.

Il cuore del suo programma politico – ribadito nel nuovo manifesto del 2009 – è la «liberazione» dei territori occupati da Israele, in Palestina e non solo. Si pone poi come una forza islamica nazionalista libanese, che accetta i principi della democrazia e del pluralismo.

È un’organizzazione terroristica?

Per rispondere alla domanda se Hezbollah sia o meno un’organizzazione terroristica, ci si scontra in primo luogo con la diversità di opinioni che esistono – a livello filosofico e non solo – circa la definizione di “terrorismo”.

Secondo la definizione più ristretta, si può parlare di terrorismo per indicare azioni violente dirette contro obiettivi civili allo scopo di suscitare il terrore nella popolazione e conseguire così obiettivi politici.

Accettando questa definizione, si può sicuramente dire che Hezbollah abbia compiuto attentati di stampo terroristico, nel corso della sua storia. Possiamo citare ad esempio il dirottamento del volo 847 Atene-Roma nel 1985 e l’attentato del 2012 a Burgas, in Bulgaria, contro cittadini israeliani.

In questo caso Hezbollah ha negato il proprio coinvolgimento, ma indagini bulgare e internazionali hanno concluso che le prove fossero sufficienti per attribuire all’organizzazione libanese la paternità dell’attentato. Di conseguenza, come vedremo più avanti, la Ue ha inserito il braccio armato di Hezbollah nella lista delle organizzazioni terroristiche.

(…)

… considerata la mancanza di un criterio oggettivo per stabilire quando un’organizzazione che usa come tattica il terrorismo diventi integralmente un’organizzazione terroristica, c’è comunque margine per incertezze e discussioni, in particolare circa il ramo politico di Hezbollah.  (AGI)

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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