La Fratellanza Musulmana

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La Fratellanza Musulmana, il cui scopo è l’applicazione totale ed intera della sharia, è un movimento religioso sunnita. Costituito in Egitto nel 1928 è oggi presente in tutto il mondo ed in tutta l’Europa.
Attualmente nel nostro paese ci sono alcune organizzazioni vicine all’organizzazione e che mirano a crescere e a migliorare sempre più la propria immagine.

Gli obiettivi della Fratellanza sono indicati nel progetto ” The Muslim Brotherhood” (1982), in cui viene affrontato una strategia in 12 punti per “stabilire un governo islamico sulla terra “. Il documento scritto in arabo e datato 1 dicembre 1982, delinea una strategia in 12 punti per “stabilire un governo islamico sulla terra” . Il piano è stato recuperato in un raid delle autorità svizzere nella lussuosa villa di Youssef Nada, direttore della Al-Taqwa Bank of Lugano. Nada era uno dei leader internazionali del movimento dei Fratelli Musulmani.

In ” The Muslim Brotherhood” tra l’altro, si legge:

La gradualità è la strategia centrale per i Fratelli Musulmani. L’insinuazione progressiva nelle società occidentali sta alla base della strategia operativa della Fratellanza Musulmana.

Naturalmente ci sono documenti anche più recenti, come per esempio, un ” memorandum esplicativo sull’obiettivo strategico generale per la Confraternita in Nord America ” (Memorandum 1991).

Ma cos’è quindi questo ‘progetto globale’ dei Fratelli Musulmani? Non è nient’altro che quello che è in atto da anni in Europa e nel resto del mondo: è un processo di costruzione di una civiltà-jihadista” che utilizza in Europa i mezzi consentiti dalle legislazioni in vigore al fine di eliminare e distruggere la civiltà occidentale dall’interno e sabotare “la sua miserabile casa in modo che sia eliminata tramite le stesse mani di chi l’ha costruita” e affinché “la religione di Dio (Islam) sia vittoriosa su tutte le altre religioni”.

Tuttavia i governi europei oggi non agiscono di conseguenza. In tal senso è molto esplicativo l’assoluta indifferenza di tutti i mezzi di informazione nel nostro paese, che identificano il pericolo di infiltrazione jihadista come ‘fisime’ di Salvini dettate da razzismo, intolleranza e fobie‘ e pertanto a torto non considerate minacce reali.

In genere come è avvenuto inizialmente in Egitto (ma ora l’organizzazione è stata dichiarata gruppo terroristico), in alcuni paesi europei la Fratellanza Musulmana ‘ è considerata come una associazione ‘no profit’, utile al ‘dialogo’. Naturalmente i governi europei non si preoccupano che i leader di questa organizzazione possano agire come agenti di presidi stranieri, ne tanto meno si preoccupano di indagare il rapporto di questa organizzazione con le elargizioni fornite dai fondi sovrani di stati esteri, nonché sulle attività, sulle entrate e l’entità al sostegno a tali attività .

Il sentimentalismo ideologico del ‘dialogo’ ad oltranza, dell’ideologia ‘dei ‘ponti’ e del meticciato di culture pur non essendo ineluttabile , auspicato e sostenuto continuamente anche dalla chiesa cattolica, accelera di molto la road map della Fratellanza Musulmana e comunque di tutti coloro che desiderano portare in Europa il dominio dell’Islam.

Come abbiamo visto nel discorso di Papa Francesco a Posillipo (NA), il Santo Padre individua terreni comuni in cui è possibile un ‘partenariato ‘isloamico/cattolico, e si domanda:

«Come far prevalere nelle nostre comunità l’accoglienza dell’altro e di chi è diverso da noi perché appartiene a una tradizione religiosa e culturale diversa dalla nostra? Come le religioni possono essere vie di fratellanza anziché muri di separazione?» .

Ma veramente – come dice papa Francesco e come sostiene Bruxelles – è possibile un partenariato con questo tipo di islam per il bene comune , così come considerato comunemente nelle società occidentali? La risposta a questa domanda si trova nel loro credo:

« Allah è Il Nostro Obiettivo. Il Corano è La nostra legge. Il Profeta è Il Nostro capo. La jihad è La nostra strada. Morire sulla via di Allah è La nostra più alta aspirazione » .

Inoltre, per coloro che affermano che l’Islam è una “religione di pace”, ecco solo due citazioni che fanno riflettere sul Corano:

Sura 9: 29- “Combatti coloro che non credono in Allah né nell’Ultimo Giorno, né tieni quel proibito che è stato proibito da Allah e dal Suo Messaggero, né riconosci la religione della Verità, (anche se lo sono) del Popolo della Prenota, finché non pagano la Jizya con sottomissione volontaria, e si sentono sottomessi. “

Sura 9: 5- “Poi, quando i mesi sacri sono passati, uccidi gli idolatri ovunque li trovi e prendili (prigionieri), e li assedi e prepara per loro ogni imboscata. Ma se si pentono e stabiliscono l’adorazione e pagano i poveri, allora lasciano la loro strada libera. Lo! Allah è perdonatore, misericordioso “.

Ed attenzione: nel Corano, gli ultimi scritti di Maometto sostituiscono i precedenti e gli ultimi sono più aggressivi dei primi.

In definitiva , come scrive Basta Bugie:

Il concetto di base, che si cerca a più riprese di far comprendere ai più, tra notevoli difficoltà di comprensione, ricade proprio sulla stessa essenza dell’islam, ovvero la sottomissione non solo ad una norma di etica e di morale, quanto la sottomissione ad un sistema di regole e di norme che, comprendendo anche la religione, domina ogni aspetto della vita del fedele, regolandone comportamenti, etica, morale, scelte, ed allo stesso tempo identificandone anche le norme di portata penale.
A questo genere di condizione, che lega la umma islamica nella sua interezza, al netto delle frastagliate divisione settarie e confessionali, si rifanno un po’ tutte le organizzazioni estremiste che hanno scelto anche la via del combattimento e quindi del terrorismo per far valere le proprie ragioni. (…)

Forse non tutti lo sanno ma in Siria sono proprio i Fratelli Musulmani ad avere inizialmente organizzato l’insurrezione armata.

Naturalmente la jihad sulla via di Allah per stabilire l’Islam e la sharia non significa solo insurrezione violenta e armata; significa anche conseguire obiettivi ideologici tramite le infiltrazioni nelle posizioni preminenti all’interno dei governi o come consulenti, supportare costose azioni legali a favore del propri obiettivi, partecipare ad iniziative nell’insegna del dialogo, promuovere iniziative per soffocare il diritto di opinione di pensiero e di parola con l’accusa di ‘islamofobia’, richieste di edifici da adibire a moschee, acquisire importanti partecipazione nella proprietà dei media o stabilire una influenza sempre crescente nell’amministrazione e nell’assistenza pubblica.

Inoltre in alcuni paesi europei si sta registrando una certa influenza sui programmi scolastici per introdurre punti di vista storici e ideologici che possono essere inclini all’indottrinamento e non alle indagini accademiche. Va da sé che i lauti finanziamenti esterni fanno si che si apportino le ‘opportune’ modifiche ai libri di testo (sulla falsariga di quanto sta avvenendo con l’ideologia ‘gender’) affinché vengano introdotte sin nell’istruzione delle giovani generazioni, nozioni di base che presentate come ‘dato’ e ‘fatto acquisito’ , diventano nel tempo dati acquisiti inappellabili e non criticabili.

In proposito, dice Nuova Bussola Quotidiana: “È infatti sempre in agguato il pericolo della dissimulazione, della “taqiyya” tanto cara alla Fratellanza Musulmana, che fa leva sull’ingenuità e sull’inconsapevolezza dei propri interlocutori per promuovere l’agenda islamista con fondi provenienti da Qatar o Turchia”.

La legge della Sharia è una teologia politica totale che si prefigge che venga applicata nei nostri paesi ai musulmani e i non musulmani. Ma come è realmente possibile una trasformazione delle nostre società in questo senso? La risposta è sì: l’ignoranza e l’accettazione fuori luogo dell’intolleranza islamica segna semplicemente l’avanzata della sharia e il ritiro di un approfondimento aperto della sua natura e dei suoi conflitti con le leggi costituzionali.

Il fatto che l’Islam portato avanti dai Fratelli Musulmani (e da altre correnti analoghe) oggi non abbia ancora raggiunto i propri obiettivi e che questi obiettivi sia opinione diffusa che siano irrealizzabili, è irrilevante: i mezzi sono quelli elencati e si basano appunto sulle leggi messi a disposizione. In un clima in cui nelle nostre società , quello che conta è che siano ‘rispettati i diritti umani’ .

Naturalmente questo non è liungimirante. In Europa la prima fase della road map per l’assimilazione islamica è la seguente :

  • Prima ondata migratoria verso l’Europa non musulmana.
  • Appello per la tolleranza umanitaria da parte della società ospitante.
  • Tentativi di ritrarre l’Islam come pacifico e i musulmani come vittime di incomprensioni e razzismo .
  • L’alto tasso di natalità musulmana nel paese ospitante aumenta la popolazione musulmana.
  • Le moschee diffondono l’Islam criticando il paese ospitante e la cultura.
  • Le istituzioni recepiscono la richiesta di criminalizzare “l’islamofobia” come un crimine dovuto all’odio.
  • Si instaurano azioni legali per discriminazione o per islamofobia.
  • Si propaganda il “dialogo interreligioso” per indottrinare ed attrarre i non musulmani.

E quindi? Ci troviamo di fronte ad un Islam religioso politico che per sua natura aspira al dominio politico e a dettare la propria cultura nelle nostre società. I Fratelli Musulmani – come anche radicalismo islamico che ha nell’Arabia Saudita il suo principale artefice –  sono punte di ariete di questo tipo di progetto insito nell’Islam, specialmente quello sunnita che noi consideriamo più amico. Ovviamente – come dicono i patriarchi cristiani nei paesi islamici – , l’amicizia con i musulmani è una cosa doverosa ed edificante e la pace deve essere sempre il nostro obiettivo. Tuttavia il dialogo inter-religioso per creare un nuovo sincretismo religioso che alla fine si rivelerà soccombente, è tutt’altra cosa.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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