Kiev dichiara guerra alla Russia…

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Conflitto in Donbass, Kiev continua a gettare benzina sul fuoco. In sintesi gli ultimi aggiornamenti

Da Kiev:

Il parlamento ucraino oggi ha approvato una risoluzione in cui si parla di conflitto “ucraino-russo”. Solitamente la dicitura usata dall’Ucraina per riferirsi a Mosca in merito alla situazione in Donbass era “aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina”. Sono sottigliezze, certo, ma che a certi livelli possono fare la differenza. La retorica della guerra diretta tra i due paesi era utilizzata dall’Ucraina solamente a livello propagandistico o di dichiarazioni informali-ufficiose. Secondo il testo degli accordi di Minsk e nella risoluzione ONU le parti in conflitto sono chiare: Ucraina da un lato e repubbliche popolari dall’altro.

Insomma, il parlamento ha sostenuto ufficialmente – per la prima volta dopo 7 anni di guerra – che le parti in conflitto sono l’Ucraina e la Russia, chiedendo alla Federazione Russa di fermare immediatamente le ostilità nel Donbass e di attenersi al cessate il fuoco, sapendo (o sperando) ovviamente che Mosca non risponderebbe mai rispondendo con gli stessi toni.

Nella giornata di ieri il comandante in capo delle forze armate Ruslan Khomchak ha dichiarato che “le forze armate si stanno preparando oggi per vari scenari e, naturalmente, ci stiamo preparando per l’offensiva. Stiamo creando basi di addestramento, i partner ci stanno aiutando. (…) Il presidente non ha problemi a dare l’ordine di attaccare. Occorre solamente stimare le conseguenze, le forze, le riserve e le capacità dello Stato. Donetsk è una città dove vivono milioni di persone, in caso di offensiva, c’è il rischio che muoiano molti civili”.

Intanto nella sessione odierna al parlamento, i deputati hanno approvato il disegno di legge che consente al governo di richiamare alle armi i riservisti in 24 ore senza dover preannunciare la mobilitazione.

Dal fronte:

Negli scorsi giorni i combattimenti quotidiani iniziati da oltre un mese in molti punti sulla linea del fronte non sono cessati. Proseguono gli spostamenti di artiglierie e carri armati nelle retrovie e le operazioni di ricognizione aerea. Gli allarmismi delle scorse settimane in merito ad una possibile riaccensione del conflitto rimangono attuali.

Dall’estero:

Nel frattempo il Cremlino sta lavorando all’organizzazione di un incontro a tre con Berlino e Parigi in cui verra’ trattata anche la questione ucraina, scatenando l’indignazione di Kiev. Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino, ha affermato che “non si può parlare di Ucraina senza Ucraina”. Secondo il rappresentante del dicastero non è possibile compiere progressi sulle questioni chiave al di fuori del “Formato di Normandia” al completo (Ucraina, Russia, Francia e Germania). Possibile che la Merkel e Macron abbiano finalmente compreso che il principale ostacolo nella risoluzione della questione ucraina sia l’atteggiamento distruttivo dell’Ucraina stessa? Non credo, ma non è da escludere che possano giungere nuove idee.

da Rangeloni News

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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