Italia, zona di contraddizioni. Quindi coprifuoco …

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La follia dei ‘coraggiosi’…

Il vero potere è sempre più sovranazionale . E in Italia chi tira le nostre fila, avendo ricevuto una significativa soggettività politica nel corso dell’attualità, non vuole categoricamente rinunciarvi. E per questo è solo necessario che le minacce, che hanno dato opportunità politiche ai politici dalla medicina, durino il più a lungo possibile. Idealmente, sempre.

Il coprifuoco risponde a questa logica. Ma è uno delle imposizioni più fastidiose, difficilmente si riesce a capire; quindi la maggior parte di noi sente questa misura ingiusta. Si pone anche la questione della legittimità: Draghi in base a cosa può decretare un coprifuoco per una emergenza sanitaria che dura più di un anno e che ha un tasso di mortalità molto basso?

A sentire Draghi ed il ministro Speranza, il coprifuoco serve per il contenimento delle infezioni. Ma il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) afferma che questa misura non è tra quelle che ha suggerito.

Quindi si tratta di una decisione di polizia, non sanitaria. Si agisce sulle persone, sulla loro socialità,  non sulla cura e prevenzione. La maggior parte dei provvedimenti è sulle relazioni, per il resto ci si è concentrati solo sui vaccini. In un certo senso, si curano anche i sani, perché questi sono molti di più rispetto ai malati.

Ma come dicevo, non è stato il CTS che ha preso la decisione del ritorno dalla libera uscita alle 22.00, anzi no ha menzionato questa misura. Questo particolare, non da poco, è stato riportato da varie fonti.

Cito Huffingtonpost:

“Conservare il limite del coprifuoco alle 22 non è un’indicazione del Comitato tecnico-scientifico, che non è stato mai consultato su questo specifico aspetto che, si sottolinea nel Cts, ”è sempre stata una decisione politica”.

Circa la questione della legalità o meno di questo provvedimento, tutti gli ordinamenti dei paesi occidentali dicono che non è una misura da adottare in tempo di pace.

Coprifuoco illegale

In proposito, un tribunale dell’Aia si è pronunciato contro il al governo olandese ed ha sentenziato che il coprifuoco notturno per ridurre la diffusione del coronavirus dovrebbe essere revocato, stabilendo che viola il diritto alla libera circolazione stabilita dalla Costituzione.

Sta di fatto che Draghi ha voluto mantenere il coprifuoco e – c’è da scommetterci -, lo avrebbe tenuto anche Conte.

E’ veramente stupefacente: perchè il presidente del Consiglio ci tiene così tanto fino a rischiare una crisi di governo? Perché ha respinto la proposta di Salvini di prorogare il coprifuoco alle 23? In fondo era solo un’ora in più…

Beh, innanzitutto se ci fate caso, la maggior parte dei paesi nel mondo mettono in atto la maggior parte delle disposizioni restrittive anti-corornavirus per inerzia. E tra queste anche il coprifuoco. Si copiano un po’ a vicenda, senza una reale giustificazione. Diciamo che è come se ci fosse una gara, ove sono considerati virtuosi i paesi che adottano il coprifuoco e le misure più restrittive.

Quindi siamo passati “al fine giustifica i mezzi”: anche quando non si sa nulla se la privazione di una libertà sia necessaria, si applica  secondo la logica del “ad ogni buon conto”.

Bisogna riconoscere che è un ragionamento in effetti molto lacunoso ed evoca i regimi totalitari o uno stato di guerra.

Inoltre, ci sarebbero un sacco di osservazioni sulla costituzionalità di questo provvedimento. In verità sarebbero incostituzionali molte cose, visto che lo stato di emergenza non può essere prorogato così a lungo.

Interessi

In verità, c’è anche un’altra spiegazione. Ma per questa occorre un po’ più impegno, studio ed osservazione. Se il cavallo di battaglia è lo scetticismo legato al pre-covid vuol dire che non vi siete accorti che li vecchi approcci bisogna lasciarli per sempre. La spiegazione è che, al fondo, i governi di tutto il mondo stanno usando gli sforzi per controllare la diffusione del Covid-19 come pretesto per ottenere il controllo dei cittadini.

Lo scopo è rendere la vita così impossibile che tutti per disperazione si vaccineranno. Questo è stato scelto come unico rimedio dai governi per superare la pandemia. Questo rimedio sarà adottato per sempre, ma non è ancora entrato nelle abitudini e ci sono delle resistenze.

La Commissione Europea ha annunciato 2 settimane fa ufficialmente l’inizio della “terza ondata” di coronavirus e ha avvertito che fino a quando la vaccinazione non sarà effettuata nel 70% della popolazione adulta europea, la minaccia delle prossime “ondate” è inevitabile. E, naturalmente, ancora restrizioni, blocchi e nessuna speranza di ripresa economica.

Il problema è che anche una vaccinazione universale non fornisce alcuna garanzia contro nuovi focolai. La stessa influenza è stata una malattia stagionale nonostante una macchina per la produzione di vaccini ben funzionante, e molto probabilmente il coronavirus diventerà la stessa malattia con la sua stagionalità e la sua specificità, ma in ogni caso l’aspettativa che il vaccino ci salverà tutto, lo farà essere lo stesso meno ragionevole.

Quindi mantenere ogni genere di restrizioni, vedere se i cittadini si vaccinano e poi allentare se la maggior parte della popolazione si vaccina ed entra in questo ciclo, mantenendolo. Altrimenti le istituzioni non consentiranno di uscirne fuori.

Profitti e perdite

Non so della terza ondata di coronavirus, ma è già sorta una nuova ondata di terrore. Ora ha una dimensione molto ovvia: la vaccinazione.

L’esigenza è quella di promuovere la vaccinazione, in questo, la pandemia è sullo sfondo.

Se non entriamo in un altro ordine di idee e ci fossilizziamo alla sola ‘causa / effetto’ diffusa 24 su 24 dai media, saremo fuorviati nella comprensione di ciò che succede.

Tantomeno i grafici sono rilevanti, solo i morti sarebbero rilevanti come parametro di percezione del pericolo ma anche in questo caso, la procedura è inquinata.

E’ inquinata perchè una malattia da sempre viene curata.

Mi dispiace dirlo ma, ma è abbastanza evidente che non è casuale la resistenza a non adottare protocolli curativi, ma anche dire protocolli  nasconde una manipolazione.

Sì, perchè il protocollo mette in atto una procedura tramite i medici di famiglia che spesso sono indisponibili e apatici. Quindi non ci può affidare alle singolarità.

Non occorre un protocollo, occorre curare con le medicine. Certo non con la tachipirina, ma con i farmaci anti-Covid e ce ne sono.

In definitiva, una soluzione a breve non esiste; se non nella sfera personale, nella sfera di un cambiamento, di un cambiamento serio.

Perciò ci terremo anche questo coprifuoco, la logica ormai non è più di casa in questa nuova normalità.  E questa nuova normalità è proprio la capacità di camminare in formazione e l’obbedienza incondizionata. E’ questa la “nuova normalità” che si sta costruendo in Europa, negli Stati Uniti e in altre regioni…

Il colpo principale della “pandemia” cade su quei paesi e quelle regioni che o non sanno camminare in formazione o non lo vogliono. Pertanto, vengono addestrati con l’aiuto delle “onde”, abituandoli gradualmente al fatto che solo l’obbedienza, per quando assurda possa essere, è l’unica possibilità per ridurre il terrore. E chi non capisce proprio per quale felicità, sarà punito un po’.

La costruzione di una “nuova normalità” richiede l’eliminazione della “vecchia” normalità, che viene sterminata proprio ora insieme alla classe media di tutto il mondo. Se è così, allora ci aspettano nuove “ondate” e nuove spiegazioni, diranno che dobbiamo pazientare un po’ di più, inventare un altro vaccino magico – e tutto andrà bene.

Non sarà. Non tutto è stato fatto per riportare tutto alla norma precedente. Fino a quando non verrà stabilita una nuova norma, tutto sarà come è ora.

 

patrizioricci by @vietatoparlare

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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