Intendo la famiglia naturale…..non quella tradizionale.

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di Gilberto Gobbi

Un estratto dall’Introduzione di un mio libro di prossima pubblicazione intitolato: CREDERE NELLA FAMIGLIAUn percorso nella relazione coniugale e nella formazione della famiglia

 

“… Tutte le cose sono già state dette; poiché, però, nessuno ascolta, occorre sempre ricominciare…” (Gide)

 

Questo è un libro sulla famiglia.

Preciso che non parlo della famiglia “tradizionale”, come alcuni si affannano a ripetere, ma della famiglia “naturale”.

Parlo, cioè, della famiglia costituita da un uomo e da una donna con dei figli; uomo e donna, che si sono sposati perché si sono scelti, si vogliono bene, condividono la vita affettiva, relazionale, sessuale, economica e valoriale e la prole della loro unione. Uomo e donna, che vivono dinamiche psicologiche differenti, a volte contrastanti, ma non di per sé conflittuali. Si integrano e si completano, sono complementari nella diversità, creano complicità e anche difficoltà relazionali e le superano.

Quando parliamo della coppia, mi riferisco sempre esplicitamente a quella formata da un uomo e da una donna, con identità psicosessuali tra loro differenziate da caratteristiche fisiche e psicoaffettive, maschili e femminili, non in contrapposizione, ma in complementarietà.

Uomo e donna, che sono pari sulla linea del valore ontologico e differenti sotto l’aspetto fisico, psicologico, affettivo e sessuale.

Parlo della famiglia del secolo XXI, che affronta i problemi sociali, psicologici ed economici, propri di questo tempo complesso, ma che ha radici lontane nella preistoria: da quando l’umanità è apparsa sul pianeta e uomo e donna si sono uniti e hanno costituito i primi nuclei “familiari”, hanno figliato e tramandato di generazione in generazione la costituzione di un nucleo permanente, in cui uomo e donna, con la loro complementarietà, attuano funzioni differenti e ruoli prospettici.

 

La famiglia è l’ambito sociale, in cui natura e cultura si sono maggiormente integrati e contrapposti, a seconda dei secoli e dei periodi storici, in particolare sulla concezione culturale dello stesso nucleo familiare.

Tuttavia, benché i processi culturali abbiano avuto varie mutazioni nei tempi, nell’interpretare e realizzare il nucleo familiare, ciò che ha sempre continuato ad essere nel tempo sé stessa è stata ed è la natura psicobiologica, che da sempre per la procreazione della specie e la complementarietà umana vuole l’unione di un maschio e di una femmina. Dalle caverne e dalle palafitte, sempre un maschio e una femmina hanno costituito quel nucleo umano, chiamato “famiglia”, con quelle caratteristiche in precedenza accennate: la famiglia naturale.

La continuità dell’umanità sta nella stabilità della natura umana, che è costante nella sua identità e garantisce, attraverso questa complessa e misteriosa reciproca attrazione del maschile verso il femminile, non solo la continuità della specie, generando nuove vite, ma la dimostrazione della capacità umana di saper condividere, amare e coinvolgersi totalmente nella vita di un’altra persona.

La cultura, che varia nelle epoche storiche e spesso si assoggetta alle ideologie, alla brama di potere e agli umori di alcuni ceti sociali, in questi casi, non si presenta garante dell’integrità della persona umana e dell’umanità in generale.

Tuttavia, mi preme sottolineare come l’umanità abbia due profonde tendenze conflittuali, insite nell’uomo in quanto uomo: da una parte la capacità di identificarsi e di realizzare le potenzialità individuali e sociali, dall’altra la possibilità di autodistruggersi, attraverso la diffusione e l’attuazione di ideologie, che sono di per sé annientatrici. 

In questa epoca, la cultura è dominata da una ideologia particolarmente perniciosa nei confronti dell’istituzione familiare. L’oggetto da destrutturare, da demolire, da annientare è la famiglia naturale, costituita da un uomo e da una donna, in nome e per conto di chi accampa diritti, che l’onestà scientifica e il dato di realtà assolutamente non vedono.

Non ritengo di fare torto a nessuno e neppure di ghettizzare chi sa chi, se, parlando di famiglia, mi riferisco alla famiglia naturale, come più volte espresso, costituita da un uomo e da una donna, perché questo è il dato di realtà.

Il buon senso ci dice che altre formazioni sono gruppi, costituiti da persone che fanno le loro scelte, ma che, non possono arrogarsi la denominazione di famiglia. Proprio per questo uso improprio, si è dovuto utilizzare un aggettivo qualificativo “naturale”, per indicare la famiglia, come natura chiede che sia e che la cultura per secoli ha preservato, coltivato e diffuso.

Pertanto, in questo libro, faccio costantemente riferimento alla famiglia naturale, costituita da un uomo e da una donna, così pure quando parlo di coppia: è la coppia naturale, formata da un uomo e da una donna.

L’articolo Intendo la famiglia naturale…..non quella tradizionale. proviene da Il blog di Sabino Paciolla.

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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