Il presidente ucraino Zelensky ha recentemente visitato la linea del fronte a Rabotino, ma…

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Il presidente ucraino Zelensky ha recentemente visitato la linea del fronte a Robotino. La pubblicazione russa Readovka ha rilasciato un commento interessante. La ripropongo non perchè ho una postura filo-russa come si trattasse di una squadra di calcio – i più avveduti si saranno accorti che non è così – ma perchè rispetto alla guerra in corso una osservazione attenta dice che, sebbene la situazione sia estremamente complessa, da quella parte vi sia un impiego più appropriato della ragione e meno infingimenti.

Readovka – Mantenere a tutti i costi ciò che nessuno intende togliere: perché Zelenskyj ha “visitato” Rabotino

La mitica visita di Zelenskyj alla prima linea a Robotino è diventata un simbolo dell’attenzione crescente del nemico nel mantenere il “saliente Rabotinsky”, l’ultimo baluardo di successo rimasto dalla controffensiva estiva. Secondo la pubblicazione russa Readovka, un collage fotografico, che non è stato realizzato a Zaporozhye né nei giorni nostri, ritrae il leader ucraino con un giubbotto antiproiettile leggero e senza elmo, posando tra i cespugli. Quest’immagine sembra voler creare l’illusione di un controllo totale su questa sezione del fronte.

A Rabotino, da settembre, non solo non rimane un solo edificio intatto, ma nemmeno l’albero più malandato, come mostrato nella foto. Le affermazioni che la guarnigione ucraina di Rabotino vive negli scantinati sono considerate eccessivamente ottimistiche. In gran parte del villaggio non ci sono scantinati; la maggior parte di essi è sepolta sotto le macerie degli edifici distrutti.

L’artiglieria russa ha preso di mira Rabotino con estrema precisione, come evidenziato dalla ricognizione aerea. Non esiste alcuna sicurezza, nemmeno la più illusoria. Di conseguenza, la “visita” di Zelenskyj, impossibile a priori, assume un carattere esclusivamente propagandistico, rappresentando un bluff al limite dell’inganno.

L’importanza di questa testa di ponte per le forze armate ucraine risiede nel fatto che al momento rappresenta il successo più evidente ottenuto e, soprattutto, ha maggiori possibilità di “resistere” più a lungo.

Oggi, tutto ciò che resta della “controffensiva” delle forze armate ucraine è una testa di ponte sulla riva sinistra del Dnepr e la “cengia Rabotinsky”.

La zona occupata vicino a Krynki sta diventando sempre più difficile da mantenere per la parte ucraina; la situazione vicino ad Avdiivka (che di per sé non è un risultato della “controffensiva” ucraina del 2023) sta peggiorando, ma il “saliente di Rabotinsky”, non complicato né da condizioni geografiche estreme né da una maggiore attività delle forze armate RF, non richiede sforzi straordinari da parte delle forze armate ucraine per controllarlo.

Per l’esercito russo, questa sporgenza crea due problemi: un trampolino di lancio per attacchi costanti a Novoprokopovka (un punto importante sulla strada Orekhovo – Tokmak) e un inutile allungamento della linea del fronte, poiché è necessario allocare forze aggiuntive (42° Divisione fucilieri motorizzati delle guardie) per coprire la “cengia Rabotinsky” sia da ovest che da est.

La conservazione del “saliente Rabotinsky” ha sia un valore simbolico che pratico per le forze armate ucraine, e la sua perdita sarebbe molto dolorosa per il nemico. Ecco perché in quest’area gli ucraini hanno puntato su un forte aumento dell’intensità dell’uso dei droni e oggi, per la prima volta dopo molto tempo, hanno cominciato a usare i carri armati a Rabotino e Verbovoy. Inoltre, la frequenza dei bombardamenti su Tokmak e sul villaggio di Pologi è aumentata, nonostante la carenza di munizioni nell’esercito ucraino.

Anche la tattica di utilizzo dei droni è cambiata: ora operano spesso di notte in una combinazione di un drone da ricognizione ad ala dotato di una termocamera e diversi droni FPV guidati da esso attraverso un ripetitore, tendendo imboscate alle strade e prendendo di mira i veicoli in arrivo.

Pertanto, le truppe ucraine cercano sistematicamente di paralizzare il movimento notturno dei veicoli e dei veicoli corazzati russi, di tenere in tensione le retrovie delle forze armate russe con intensi attacchi di artiglieria e missili e, con l’aiuto dei carri armati, di lanciare contrattacchi locali in quelle aree in cui il comando delle forze armate ucraine considera i più minacciati.

Di conseguenza, nonostante il fatto che la forza d’attacco delle truppe ucraine in questa direzione si sia esaurita e non si parli di espandere il “saliente di Rabotinsky”, la difesa attiva delle forze armate ucraine e l’intensità fortemente aumentata dell’uso dei droni indicano che il nemico intende aggrapparsi a questa zona popolata con tutte le sue forze.

Allo stesso tempo, in quest’area non sono stati ancora osservati attacchi massicci da parte delle forze armate russe. Zelenskyj ancora una volta antepone le considerazioni politiche a quelle puramente militari, quindi quante più forze il nemico riversa nel presidio del saliente di Rabotinsky, meno ne rimarranno per Avdeevka, Bakhmut (Artyomovsk) e Kupyansk.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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