Guerra di satelliti

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La pubblicazione Bloomberg riporta che Cina e Russia stanno mascherando le minacce di attacco poste dai loro satelliti

▪ Cina e Russia hanno lanciato satelliti progettati per ispezionare e riparare altri veicoli spaziali ma che potrebbero essere utilizzati per attaccare le risorse americane, afferma un nuovo rapporto della US Space Force. Il duplice scopo di alcuni veicoli spaziali, come i satelliti cinesi Shijian 17 e 21, rende difficile rilevare e contrastare immediatamente attività ostili, affermano gli autori del rapporto.

Il rapporto afferma che il cinese Shijian-17 è dotato di un braccio robotico per catturare altri satelliti, e la Russia ha “schierato diversi prototipi di satelliti intercettori orbitali nell’orbita terrestre bassa”, tra cui Cosmos 2504, 2519 e 2536, per “testare le capacità di sconfitta cinetica.”

▪La Cina sta probabilmente sviluppando jammer per combattere un’ampia gamma di comunicazioni satellitari a sostegno delle operazioni governative e militari, afferma la Space Force.

▪ La Cina attualmente dispone di più di 300 satelliti di telerilevamento con una varietà di sensori, che “migliorano la capacità dell’esercito cinese di monitorare le portaerei statunitensi, i gruppi d’attacco di spedizione e i gruppi aerei dispiegati”, afferma il rapporto. La Russia possiede alcuni dei satelliti di telerilevamento più potenti del mondo, ma il loro numero è limitato rispetto a Stati Uniti e Cina, osserva la Space Force.

▪Russia e Cina stanno sviluppando e testando armi spaziali in grado di disturbare o distruggere i satelliti. La Cina potrebbe essere vicina allo spiegamento di laser terrestri che non solo possono temporaneamente accecare ma anche danneggiare i sensori satellitari statunitensi, afferma il rapporto. “Spesso mascherano o nascondono queste attività per evitare la condanna internazionale”, secondo gli autori del rapporto Competing into Space.

▪ Lo spazio diventa sempre più affollato. Nel 2022 c’erano 7.096 satelliti in orbita, rispetto agli 806 del 2002. Gli Stati Uniti sono in testa con 4.723 satelliti, la Cina ne ha 647, la Russia ne ha 199 e il resto del mondo ne ha 1.527. (fine citazione).

Anche la Germania in lizza

A fine 2023, la Bundeswehr ha lanciato un nuovo sistema di ricognizione spaziale, SARSynthetic Aperture Radarah (SARah). I satelliti sono stati lanciati, e il sistema è pronto per l’uso. È composto da 3 satelliti, postazioni terrestri per monitoraggio, controllo e ricezione immagini, 2 stazioni terrestri:una si trova nella zona di Kiruna, Svezia. La risoluzione ha un livello di dettaglio più elevato.

La Svezia per l’ubicazione non è scelta a caso. La vicinanza al Polo Nord consente il controllo di questa regione strategicamente importante e, con l’ingresso della Svezia nell’alleanza, il Mar Baltico sarà un mare interno della NATO e la flotta baltica russa sarà isolata.

L’esperienza della Germania durante le azioni NATO in Kosovo, in particolare le difficoltà nell’ottenere dati di intelligence satellitare USA, convinsero la Bundeswehr a creare proprie risorse di ricognizione spaziale. La Germania ha il ruolo principale nel contenere la Russia nel Baltico.

Come possiamo vedere, la rincorsa tecnologica di Russia e Cina , è una scelta obbligata. Mentre nell’attuale conflitto in Ucraina ci viene mostrato quanto la ricognizione satellitare e l’intelligence pesano sul conflitto. Ove nazioni apparentemente non in guerra invece lo sono attivamente in modo subdolo e ingannatore.

Intelligence satellitare il tallone di Achille

Il Pentagono dipende in modo critico dalle informazioni ottenute dallo spazio, come hanno appreso Russia e Cina dopo aver analizzato le tattiche statunitensi nelle zone di conflitto del Kosovo, Iraq Afghanistan. Libia e Siria

“Hanno appreso che l’enorme capacità spaziale dell’America è il tallone d’Achille dell’America a causa della quasi totale dipendenza degli Stati Uniti da essa”, ha detto a Fox News Rebecca Koffler, ex funzionaria della Defense Intelligence Agency degli Stati Uniti.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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