Gli eurodeputati bollano l’Ungheria come un paese senza democrazia

Il Parlamento europeo ha votato una risoluzione per cui l’Ungheria non sarebbe più una democrazia ma un “regime ibrido di autocrazia elettorale”, sebbene le elezioni si svolgano regolarmente ma “senza rispetto delle norme democratiche di base”

La risoluzione condanna gli “sforzi deliberati e sistematici” del governo Orbán per minare i valori fondamentali dell’UE, scrive Euronews.

L’elenco delle lamentele include il sistema elettorale, l’indipendenza della magistratura, la privacy, la libertà di espressione, il pluralismo dei media, la libertà accademica, i diritti LGBT e la protezione delle minoranze e dei richiedenti asilo. (…) Il rapporto è stato sostenuto da 433 deputati, 123 contrari e 28 astenuti. (…) Euronews

‘Problemi’ o valori antieuropeisti ma comunque valori?

In proposito una breve nota: che la UE parli di libertà dei media – visto il grado di censura digitale a cui sono sottoposti le voci alternative al potere istituito – è abbastanza paradossale. Allo stesso modo, circa la ‘libertà accademica’ è da ricordare che Orban ha fatto chiudere le Università istituite da Soros che avevano il compito di propagare apposite agende nella società ungherese per minarne i valori tradizionali dal lato dell’educazione e quindi della percezione del bene.  A seguire la non apertura alle teorie LGBT, la cui approvazione e propaganda sarebbe oggi per la UE un indice di democrazia. Infine, l’immigrazione: è noto che in tema di esercizio della sovranità, il paese vuole salvaguardare innanzitutto la propria identità e non crede ad una cultura liquida e multietnica sponsorizzata dai valori europeisti considerata oggi un dogma.

Gli attriti nati da questi temi (ed anche in tema di pianificazione famigliare, disincentivazione dell’aborto e riferimento nella costituzione della cristianità) sono quindi di lunga data e la maggior parte ambigui che rispecchiano una certa ideologia prevalente che si vuole imporre in sede europea come ‘nuova normalità‘.

Inoltre, a galvanizzare la reattività europea è l’appoggio senza condizioni all’Ucraina, al quale l’Ungheria non si associa pienamente.

Quindi, in realtà la votazione di ieri è lo step successivo alla procedura avviata dal Parlamento europeo (PE) nel 2018 ai sensi dell’articolo 7 del trattato UE sull’Ungheria (secondo questo articolo, il PE può dichiarare che Budapest è una minaccia ai valori dell’UE).

Le conclusioni sono state sostenute da 433 deputati, 123 contrari, 28 astenuti. “Le conclusioni di questa relazione sono chiare e irrevocabili: l’Ungheria non è una democrazia. Era più importante che mai che il Parlamento prendesse questa posizione, dato il ritmo allarmante di ritirata dallo stato di diritto in Ungheria “, ha affermato il relatore Gwendolyn Delbos- Corfield. Le sue parole sono citate sul sito del Parlamento europeo.

È la prima volta che un’istituzione dell’UE dichiara che uno Stato membro non è una vera democrazia, condizione necessaria per entrare nel blocco.

Lotta alla corruzione

Senz’altro è importante il miglioramento dal lato della corruzione e dell’indipendenza della magistratura e Orban si è impegnato a fare passi in questa direzione. Ma come sempre nei giudizi, sono importanti le proporzioni rispetto ad altri paesi. A riguardo anche qui in Italia dovremmo fare passi vanti, visto gli ultimi tempi e il periodo mani pulite.

A fronte di questo, vi ricordo che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una conferenza stampa congiunta con Zelensky a Kiev, ha affermato che i preparativi per l’adesione dell’Ucraina all’UE sono in pieno svolgimento. Orbene, vorrà dire qualcosa che questo paese l’anno scorso, si è classificato al 122° posto su 180 paesi, rendendolo il paese più corrotto d’Europa (link)? Sembrerebbe di no.

Reazioni ungheresi

Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha criticato il Parlamento europeo (PE) dopo che l’organismo ha accusato l’Ungheria di “gravi violazioni” dei valori europei .

Secondo il diplomatico, invece di incolpare l’Ungheria, il PE avrebbe dovuto affrontare problemi reali, di cui ormai gli Stati europei sono zeppi:

“Per quanto riguarda la decisione del Parlamento europeo, i rappresentanti del PE ben pagati farebbero meglio se affrontassero problemi europei reali, ad esempio come aiutare le persone e l’economia europea dopo che i prezzi dell’energia sono triplicati o quadruplicati a causa dell’imposizione di sanzioni, sono aumentati” , Egli ha detto.

Ha anche osservato che i dubbi sull’efficacia della democrazia in Ungheria offendono i cittadini di questo paese.

“Il popolo ungherese ha chiaramente deciso in quattro elezioni consecutive quale futuro vorrebbe per il Paese. Ci chiediamo se alcune persone a Strasburgo e Bruxelles pensano che il popolo ungherese non sia abbastanza maturo per prendere decisioni sul proprio futuro?” (Szijjártó )

Taglio di fondi europei

La Commissione europea raccomanda di tagliare i fondi per il governo del primo ministro ungherese Viktor Orban, ha riferito Bloomberg , citando alti funzionari dell’UE. Il motivo erano i timori di Bruxelles sulla corruzione.

La CE prevede di presentare una proposta domenica 18 settembre, hanno affermato gli interlocutori. Quindi i governi nazionali devono prendere una decisione definitiva entro tre mesi, affinché la proposta della Commissione europea entri in vigore, sarà necessario il consenso della maggioranza qualificata degli Stati membri dell’UE.

Il governo Orban, che ha perso fondi al momento della revisione, prevede di ricevere più di 40 miliardi di euro (40 miliardi di dollari) di finanziamenti dall’UE entro il 2027. A tal fine, ha recentemente proposto la creazione di un organismo anticorruzione e la modifica di alcune leggi, anche in materia di appalti pubblici, al fine di dissipare i dubbi della CE.

Ungheria paese virtuoso dal lato economico

E’ rilevante che l’Ungheria dal lato economico ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, fino a essere presa dal leader della Lega Salvini come esempio di virtuosità e di portabandiera dei valori sovranisti e cristiani.

Ma che differenza fa per Orban che l’Ungheria venga chiamata a Bruxelles una “democrazia autocratica”? La differenza è che l’Ungheria non otterrà i soldi del piano di resilienza europeo del dopo pandemia.

L’Ungheria (anche se non ha bloccato il pacchetto di sanzioni contro la Federazione Russa), continua comunque a comprare gas dalla Russia e continua a mantenere un atteggiamento moderato, senza cadere nelle grida di Bruxelles.

Per contro, l’Ungheria continua a ricevere dalla Russia energia a buon prezzo. Non avendo aderito alle indicazioni di Bruxelles. ne beneficia economicamente.

Quindi, se la l’UE non darà i soldi agli ungheresi, probabilmente li prenderà dalla Cina e compreranno gas e petrolio stabilmente dalla Federazione Russa.

Forse se Budapest sopravviverà e sarà fiorente, allora il popolo tedesco e altri popoli europei potrebbero dire: forse abbiamo bisogno di una “democrazia autoritaria”?

Ed è per questo che l’UE darà soldi all’Ungheria. E staranno bene.

VPNews

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nota a margine: le donne ungheresi che richiedono un aborto dovranno “ascoltare il cuore del feto” prima di poter accedere alla procedura. Un nuovo decreto del governo del primo ministro Viktor Orban entrerà in vigore giovedì, secondo quanto riportato da The Guardian il 14 settembre.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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