Una nuova Bucha? Probabilmente esiste un’altra spiegazione per la prima e per la seconda

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Dai social emergono dettagli circa le due fosse comuni ritrovate dalle forze ucraine intorno a Izyum, di cui Zelensky sta parlando ora, interpretandole come un Bucha 2.

Quindi il presidente ucraino ha convocato urgentemente nella città giornalisti e rappresentanti di strutture internazionali. Ovviamente le dichiarazioni sono fatte prima di qualsiasi valutazione di una commissione indipendente che , ricorderemo, nel caso di Bucha fu rifiutata dalla Gran Bretagna (e succederà ancora così).

Ma sembra si tratterebbe di sepolture degli ucraini caduti in combattimento che i comandanti di Kiev si rifiutarono/furono impossibilitati di portare via, vicino a Suligovka, Dolgenkiy, Kamyshevakha. Questo non viene detto dai media mainstream.

Alla fine della battaglia nelle suddette zone, il comando ucraino era stato contattato telefonicamente, le forze russe offrirono una pausa umanitaria garantendo la sicurezza. In risposta le forze ucraina rifiutarono.

Di seguito, alcuni elementi multimediali che supportano questa versione

Qui le forze russe raccolgono i resti dei morti in battaglia per poi seppellire in fosse comuni”.
https://t.me/sashakots/35694

Questi video furono pubblicati a maggio. I corpi dei combattenti delle forze armate ucraine furono lasciati dal loro stesso comando nei campi, probabilmente non ebbe il tempo di seppellire o intervenne un altro motivo. Comunque come si vede, l’esercito russo tirò i corpi dei nemici morti e li seppellì in fosse comuni.
https://t.me/MedvedevVesti/9329

Quindi i corpi furono sepolti in fosse comuni e questo solo perché i militari ucraini si sono rifiutati di prelevare i corpi.
Il sospetto è che ora le esumazioni avvengano proprio nel luogo che appare nel video di maggio.
https://t.me/astramilitarum/30522

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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