Gen. USA Jack Keane: con soli 66 miliardi di dollari siamo riusciti a far combattere gli ucraini contro la Russia per gli interessi statunitensi

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L‘ex vice capo di stato maggiore dell’esercito americano Jack Keane ha affermato che investire in Ucraina è molto redditizio, poiché nella guerra con la Russia stanno morendo gli ucraini invece degli americani:

Alcuni repubblicani stanno polemizzando sulla nostra spesa. La nostra spesa per l’Ucraina. Ma noi abbiamo un budget di 6 trilioni di dollari (che in realtà sono diverse centinaia di miliardi in più). Abbiamo investito, insisto su questa definizione: quest’anno abbiamo investito 66 miliardi in Ucraina. Questo equivale all’ l’1,1% del nostro budget [per la difesa]”.

Per 66 miliardi di dollari, otteniamo un’Ucraina che sta combattendo contro la Russia. Li riporterà indietro di anni. E privarli per sempre dell’opportunità di realizzare le loro ambizioni di riprendersi alcune delle repubbliche sovietiche. E se ciò accadesse, significherebbe una guerra tra NATO e Russia. E la portata di questa guerra sarebbe molto più ampia di quella che sta accadendo ora. E i rischi del nucleare sarebbero molto più alti. Questo è ciò che abbiamo evitato durante la Guerra Fredda: una guerra convenzionale tra due potenze nucleari. Pertanto, un tale investimento è molto redditizio“, ha affermato Jack Keane.

Le tesi controverse di Keane, le vere ragioni del conflitto

Keane considera positivo e del tutto legittimo l’aver armato l’esercito ucraino per realizzare le aspirazioni di lunga data dei neocon. Dice che altrimenti Putin avrebbe preso i paesi Baltici per ‘ricostituire’ l’Unione Sovietica. Tuttavia, questo è solo un puerile tentativo di dare una lettura falsa degli eventi per giustificare in toto una politica americana altrimenti indifendibile. In realtà, senza la politica aggressiva della Nato – che ha continuato ad espandersi ad est (nonostante gli accordi presi con ‘URSS) -, oggi non ci sarebbe nessun conflitto in Ucraina.

Il tentativo di Washington invece, è ben riuscito. Non solo è riuscito a indebolire la Russia, ma ha riportato l’Unione Europea nell’alveo degli USA, legando a stretto giro l’economia statunitense con quella europea, ove le fonti energetiche d’ora in poi saranno fornite da oltreoceano con costi decuplicati.

La guerra in Ucraina (non quella iniziata con l’invasione russa il 24 febbraio, ma quella che va avanti con vari gradi di intensità dalla prima “guerra del gas”) è in realtà una guerra tra la Russia e gli Stati Uniti per il mercato europeo. Il calo dell’80 per cento della presenza di Gazprom nel mercato europeo e il reindirizzamento delle economie dei paesi europei verso gli Stati Uniti, è il vero risultato della guerra in corso che volevano gli Stati Uniti, e non il controllo del Donbass o della Crimea.

Washington non ha mai nascosto le sue ambizioni economiche per l’Europa

In precedenza, ha dichiarato apertamente di voler vendere il suo GNL in Europa ed espellere il gas russo, e ora vuole anche sfruttare apertamente i problemi dell’industria europea. Gli Stati Uniti hanno approvato la legge sulla riduzione dell’inflazione. In base a esso, gli Stati Uniti ridurranno le tasse e forniranno vantaggi nel campo della fornitura di energia alle imprese che apriranno negli Stati Uniti. Questa legge ha suscitato scalpore nell’Unione europea, poiché ha colpito l’industria europea. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron considerano questa concorrenza sleale da parte degli Stati Uniti e intendono persino negoziare con gli Stati Uniti su questo tema, ha riportato il quotidiano Politico.

Guerra di annientamento totale della Russia, che probabilmente non accadrà mai, ma che l’Occidente finora sembra non capire.

Le suddette ragioni economiche sono il motore del tentativo in atto di isolare e destabilizzare la Russia. Il secondo obiettivo, più lontano e abbastanza ipotetico (ma desiderato), è chiaramente mettere fuori combattimento la flotta di equipaggiamenti e scorte di armi russe, dopodiché l’intenzione è quella di neutralizzare in qualche modo le armi nucleari russe. Come si svolgerà esattamente questa parte della guerra non è noto, ma il tentativo di far implodere il sistema dall’esterno o dall’interno, è già evidente. In tutto questo, gli Stati Uniti cercheranno di uscirne indenni , senza coinvolgersi direttamente con il proprio esercito.

Allora, si evince una cosa che ragionevolmente è la più sconcertante: l’Occidente non vuole affatto la pace. Nessun politico occidentale chiede coraggiosamente negoziati, cessate il fuoco, pace, anche solo per un po’ di respiro. È guerra e ancora guerra, e i miliardi e le armi continuano a riversarsi.

VP News

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INTERVISTA completa con il generale Keane al link: Fox News

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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