Francia – Dopo gli ex ufficiali e militari delle forze armate francesi, ora anche i poliziotti lanciano il loro appello

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La situazione dell’ordine pubblico in Francia è preoccupante, 93 ex poliziotti francesi hanno sottoscritto un testo indirizzandolo al Presidente della Repubblica, ai ministri e ai parlamentari per lanciare un “appello al cambiamento nazionale”. Frédéric Veaux, il direttore generale della polizia nazionale (DGPN) ha appena risposto in una lettera rivelata da Europe 1.

Il contenuto della loro missiva è in linea con due  analoghi appelli recentemente pubblicati pochi giorni fa da militari delle Forze Armate in servizio attivo e da ex militari. Nelle stesse i militari denunciavano l’inerzia delle autorità pubbliche di fronte a “insicurezza e comunitarismo”.

A stretto giro, anche un centinaio di ex commissari, ufficiali e poliziotti hanno firmato una lettera aperta specificando la loro identità. La petizione è stata rilanciata su diversi siti web. Gli ex dipendenti della polizia  nella petizione  invitano i funzionari eletti a “fare tutto il possibile per porre fine alla situazione estremamente grave che la Francia sta vivendo in termini di sicurezza e tranquillità pubblica ”.

A fronte dell’appello, il direttore generale della polizia nazionale ha risposto ai firmatari con una lettera di cui Europe 1 ha ottenuto una copia.

Alcuni di loro hanno lasciato la polizia. Ma il loro sguardo all’insicurezza e alla delinquenza li ha spinti ad allertare direttamente il Capo dello Stato, il governo e i parlamentari. Nella petizione petizione  – che ha già ricevuto più di 23.000 firme di sostegno – , 93 ex poliziotti di tutti i ranghi chiedono “di prendere misure efficaci per riconquistare il nostro Paese“. Pur rifiutando che “le forze armate sostituiscano (la polizia) per evitare una guerra civile”, questi ex poliziotti ritengono che “la paura debba cambiare lato” e dicono che la situazione di estrema emergenza richiede una risposta penale “formulata in modo tale che le condanne per gli atti commessi, siano effettivamente eseguite”.

La risposta del capo della polizia

In una lettera datata 12 maggio e di cui Europa 1 ha ottenuto una copia, il Direttore generale della Polizia nazionale ha voluto rispondere agli ex agenti di polizia. Così, Frédéric Veaux ricorda loro che il loro status di pensionati non “li esonera dall’obbligo di riservatezza che è imposto a tutti nell’espressione pubblica”. Il Frédéric Veaux prosegue esortando i firmatari della lettera a prendere atto delle ultime misure del governo, descritte come “importanti progressi sia in termini di protezione degli agenti di polizia che di attrezzature”.

In merito alla risposta criminale segnalata dagli ex funzionari nella loro lettera, il direttore generale della polizia “li rimanda a recenti annunci (…) che rischiano di rendere le cose positive e soddisfare le aspettative dei nostri concittadini e agenti di polizia” , scrive DGPN.

Infine, Frédéric Veaux nella sua risposta scritta esprime disappunto per l’iniziativa, perchè – “qualunque sia la motivazione” di questi ex agenti di polizia – “indebolisce la nostra istituzione più di quanto la rafforzi”.

Infine, Il direttore della DPCN sottolinea ancora una volta che “la polizia nazionale ha più che mai bisogno di fiducia in se stessa, unità e coesione nelle sue fila, senza spirito di parte”. E così conclude: “Mi sembra che i nostri anziani potrebbero contribuire con un discorso costruttivo e unificante”.

Fonte Europa 1

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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