Esercitazione Defender Europe e benzina sul fuoco, tanto per la distensione

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La Russia è in prontezza massima di combattimento su tutto il suo territorio, ha mobilitato tutte le unità. Vuol dire che nessuna unità è in sede. La mobilitazione è in relazione con la più grande esercitazione degli Stati Uniti in Europa, la Defender Europe 2021.

Gli Stati Uniti stanno trasferendo forze ingenti in Europa e mobilitano le proprie basi nel vecchio continente. L’Italia ha trasferito F16 abilitati ad attacco nucleare in Grecia. L’esercitazione in questione si svolgerà nell’Egeo a ridosso quindi del Mar Nero, alle porte di casa della Russia. Da notare che l’esercitazione che si svolge in questi giorni intorno al mar Egeo non è una esercitazione NATO. Si tratta invece di una esercitazione “Multi-Domain Operations dell’US Army”, quindi immaginata in uno scenario in cui il nemico è la Russia.  In linea, anche il nome scelto, “Defender Europe 2021”, è molto eloquente. Si tratta di una esercitazione difensiva convenzionale contro un ‘ipotetico aggressore’ e si svolge nei Balcani e nel mar Egeo.

In concomitanza con i preparativi della Defender Europe 2021…

L’Ucraina sta bombardando il Donbass da settembre ed è uscita dagli accordi di Minsk, ha ammassato truppe al confine avendo firmato a marzo il decreto 117 con cui ha deciso di riprendere con la forza le Repubbliche indipendentiste e la Crimea, per questo vuol entrare nella Nato per coinvolgerla. Il sottosegretario degli USA è Blinken di origine ucraina, lo stesso che aveva organizzato con la Vittoria Nuland il colpo di stato di Maidan, come ha riconosciuto la Nuland stessa in una conversazione telefonica poi trapelata di pubblico dominio.

L’Ansa intanto riferisce che Mosca, tramite il ministro della Difesa di Mosca, Serghiei Shoigu,  denuncia che “la Nato intende dislocare 40.000 soldati e 15.000 mezzi militari vicino ai confini della Russia.  “Saranno concentrati 40.000 soldati e 15.000 mezzi e strumenti bellici, compresi aerei strategici”, ha dichiarato Shoigu.

Il Cremlino afferma che le misure adottate dalle proprie forze armate sono correlate ad entrambi questi eventi che considera aggressivi

Ci sono segnalazioni di forze polacche e britanniche sul territorio ucraino.

Precisamente la popolazione locale sta osservando l’arrivo dei treni con attrezzature alla stazione di Rubezhnoye. Lì i treni vengono scaricati e le attrezzature vengono portate agli sbarchi fino alla linea di contatto con la LPR nella zona di Zolote e altri insediamenti.

Oltre all’arrivo di nuovi veicoli corazzati, i civili hanno visto l’esercito polacco nell’area di Rubezhnoye-Severodonetsk. Se si tratta di un esercito regolare o di istruttori e consiglieri polacchi hanno attirato l’attenzione dei residenti – al momento è difficile dirlo. L’agenzia Anna News riferisce anche l’arrivo delle forze speciali britanniche in Ucraina.

Sui canali social segnalazioni di reclutamento di militanti radicali siriani come mercenari da mandare in Ucraina

Intanto, sui canali Telegram in lingua araba e su Twitter si rincorrono le voci che nel nord della Siria verrebbero reclutati i miliziani per andare in Ucraina.
Il reclutamento avverrebbe con la supervisione dei servizi segreti turchi, che sovrintendono i gruppi terroristici e bande nel nord della Siria (provincie di Idlib, Aleppo).

Lo schema di reclutamento sarebbe simile a quelli per la Libia e il Karabach. Ai mercenari verrebbe promessa una paga di 2000 dollari mensili.

Sarebbero in corso trattative separate con i “mujaheddin”, che in precedenza facevano parte del gruppo terroristico “Imarat Caucaso”. Il loro vantaggio sarebbe che parlano russo.
Così, Kiev vorrebbe creare un’unità simile al «battaglione Džochar Dudaev» del 2014, formato dagli immigrati dal Caucaso del Nord, che risiedevano in Ucraina o che erano fuggiti lì dopo la prima e la seconda guerra cecena (quest’ ultimo non è una indiscrezione, ma una notizia assolutamente confermata).

Nato ribadisce ‘sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina’

La Commissione NATO-Ucraina si è riunita oggi presso la sede della NATO a Bruxelles per affrontare la situazione della sicurezza in Ucraina e dintorni. Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha informato gli alleati sugli ultimi sviluppi nella regione. Gli alleati hanno ribadito il fermo sostegno della NATO alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina. Hanno espresso preoccupazione per il rafforzamento militare della Russia in Ucraina e dintorni, nonché per le violazioni del cessate il fuoco in corso nell’Ucraina orientale da parte di militanti sostenuti dalla Russia.

Conclusione

In sintesi: retorica a tutto spiano e nessun minimo tentativo di parlare. Putin ha tentato più volte un dialogo ma la risposta è sempre stata una specie di slogan registrato. Se ricordate la risposta del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel a Putin, le invettive di Biden oppure le parole deliranti di Zelensky o di  Stoltenberg, capite che qui non si tratta di avere uno spirito fazioso rispetto agli avvenimenti ma della pura e dura realtà che costringe a prendere una posizione.

@vietatoparlare

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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