Droni in dono per vigilare la centrale nucleare di Zaporozhye

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Si direbbe che le condizioni nelle quali operano le truppe non siano proprio ottimali. Prendiamo ad esempio la situazione di Zaporozhye. È ovvio che per stabilire che a bombardare la centrale nucleare siano le forze ucraine, (oltre che l’uso della logica) un metodo inconfutabile sarebbe quello di registrare h24 con un drone o più droni dall’alto eventuali arrivi di missili o artiglieria ucraina.

Ebbene, per implementare questa strategia è alquanto anomalo che i suddetti droni, così preziosi, siano stati forniti da terzi e non dall’esercito russo, anche tramite l’aiuto dell’amministrazione militare-civile della regione di Zaporozhye e il noto divulgatore giornalistico russo Soloviev.

Il titolo dell’articolo dell’agenzia TASS è “Il 16 agosto Vladimir Rogov ha consegnato 50 quadricotteri e un cannone anti-drone, acquistate con donazioni dai russi, agli scout russi”.

Quindi, le forze russe ora hanno “droni che sorvolano la centrale nucleare mirata a Zaporozhye, nel caso in cui le forze ucraine lancino un attacco fatale al reattore e poi cerchino di incolpare la RF”.

E questo è il testo:

I veicoli aerei senza pilota acquisiranno continuamente filmati in tempo reale lungo il perimetro della centrale nucleare di Zaporozhye, informando le agenzie militari di attacchi di bombardamento”, ha affermato giovedì il membro del consiglio principale dell’amministrazione militare-civile della regione di Zaporozhye Vladimir Rogov.

“Proprio ieri, ho specificamente consegnato droni ai nostri ragazzi della centrale nucleare per registrare filmati non-stop per la Guardia nazionale russa e le nostre forze dell’ordine, in modo che qualsiasi attacco possa essere registrato online in qualsiasi momento”, ha detto a Soloviev Canale televisivo in diretta”. (qui la fonte: https://tass.com/politics/1495401).

Questa notizia potrebbe sembrare davvero singolare, ma non lo è affatto. Sia dalla parte ucraina, sia da quella russa, le pubbliche sottoscrizioni per reperire dal commercio civile attrezzature di difesa passiva o ausili ottici come droni, sono costantemente aperte.

Qui per esempio in questo sito si sottoscrivono donazioni per l’acquisto di veicoli per la parte ucraina : https://vnedorognik.ua/ru/blog/stati/yak-kupiti-avtomobil-dlya-potreb-ukrayini .

Allo stesso modo, qui vengono raccolte sottoscrizioni per la parte russa, specialmente per i militari delle repubbliche autonome e per quanto ho visto, per oggetti di minor valore rispetto alle automobili di cui sopra.

Quindi contrariamente a quando si potrebbe pensare, la realtà della guerra sulle linee di fronte, è molto più dura di quanto si possa immaginare. È per questo che anche la popolazione civile si fa carico direttamente dello sforzo bellico dei propri soldati al fronte.

L’invio al fronte da parte di terzi di materiale che va dai pacchetti di medicazione ai giubbotti antiproiettile più sofisticati, fino ai droni può sembrare improprio per un esercito regolare, ma invece non è così. Anche negli eserciti occidentali, i militari di carriera spesso comprano autonomamente materiali, se voglio usufruire di migliori dotazioni che spesso possono aumentare la possibilità di sopravvivenza e fanno la differenza in battaglia.

Quindi, essendo le truppe russe affette da una carenza di droni, soprattutto a livello di piccole unità, questa notizia non meraviglia più di tanto. Nello stesso tempo, essa dovrebbe essere indicativa rispetto alle accuse ucraine che l’esercito russo si bombarderebbe da solo. Oltre che essere una palese contraddizione che solo fonti in malafede continuano a riportare beatamente, evidentemente non si fa lo sforzo di acquistare 50 droni per accusarsi da soli.

VPNews

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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