Diocesi di Firenze vende all’Ucoii il terreno su cui costruire la moschea

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Vendere terreno della diocesi per una moschea è intelligente? In un periodo storico di crisi della fede e di gravi terremoti in seno alla chiesa, è lecito dare una mano anche ad altre religioni in nome della libertà religiosa? Esiste o non esiste una verità oggettiva? Ovviamente la libertà religiosa è compito dello stato laico, le varie fedi non sono intercambiabili e se la diocesi di Firenze concede i suoi terreni all’ISlam, sbaglia. Questo non toglie il rispetto delle altre religioni ma il rispetto è differente dalla collaborazione. La collaborazione deve avvenire solo per la carità  e l’islam ed il cristianesimo non sono intercambiabili.

patrizio ricci @vietatoparlare

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di Roberto de Mattei

I fatti sono questi: l’Arcidiocesi di Firenze è in trattative per vendere a Sesto Fiorentino, 8mila metri quadri di sua proprietà alla comunità islamica locale affinché possa realizzarvi una moschea e un centro culturale islamico.
Il cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha dichiarato: “La Chiesa fiorentina con la firma di questo protocollo ha dato concretezza all’affermazione del principio di libertà religiosa promosso soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II e ribadito continuamente dal magistero pontificio.” Il cardinale ha aggiunto: La trasformazione delle società occidentali in società multietniche, multiculturali e multi-religiose è un dato di fatto e un futuro che ci attende ineluttabilmente (…) l’unica alternativa alla civiltà dell’incontro è l’inciviltà dello scontro”.

DOMANDE INQUIETANTI
Ci chiediamo: ma il cardinale Betori è convinto che ci sia una sola religione vera, quella cattolica oppure ritiene che le diverse religioni e identità culturali siano sullo stesso piano e meritino la stessa considerazione da parte degli uomini? L’avvento di una società multireligiosa e multiculturale è davvero ineluttabile? E se così fosse perché il cardinale Betori non lo deplora?
Il cardinale è convinto che una società multireligiosa sia migliore di una società cattolica? E’ convinto che tutte le religioni abbiano un uguale valore? Il cristiano che crede nella Santissima Trinità e il musulmano che la nega, l’ebreo che considera Gesù Cristo un impostore e il cristiano che lo adora come Figlio di Dio della stessa sostanza del Padre, il panteista che assorbe Dio nella natura e il teista, che crede in un Dio che trascende le creature, sono tutti sullo stesso piano? Ma questo non è cattolicesimo, è relativismo.

OVVIE CONCLUSIONI
A nessuno la religione può essere imposta con la forza, perché nessuno può essere costretto a credere, ma non esiste un diritto a professare qualsiasi religione, esiste solo il diritto a professare la religione vera, perché l’errore non ha diritti. Certo esiste la verità ed esistono gli errori, così come esiste il bene ed esiste il male. Ma è giusto, e quindi ha un diritto solo ciò che è vero e non ciò che è falso. Se bene e male, verità ed errore hanno gli stessi diritti, vuol dire che la verità non esiste, tutto è opinione soggettiva, il relativismo trionfa.
Il cardinale Betori con le sue parole non professa la fede cattolica, ma il relativismo. Se volesse essere coerente il cardinale Betori dovrebbe non solo vendere, ma regalare le sue proprietà all’Islam, e non solo all’Islam, ma anche ai buddisti e ai politeisti. […] Tutto ciò in omaggio al principio della libertà religiosa sancito dal Concilio Vaticano II.

Nota di BastaBugie: l’islamologo di fama internazionale Samir Khalil Samir boccia senza appello la decisione della diocesi di Firenze di vendere all’Ucoii il terreno su cui costruire la moschea. Per leggere l’intervista clicca sul link qui sotto.

MOSCHEA A FIRENZE SU TERRENI DELLA DIOCESI

Titolo originale: E’ ancora cattolico il cardinale Betori?

Fonte: Radio Roma Libera, 18/10/2019

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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