Contromisure cinesi contro gli USA

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Tutti aspettavano una risposta militare, compreso l’inizio di una terza guerra mondiale, ma la risposta si è rivelata molto più insidiosa, sia per Taiwan che per gli Stati Uniti.

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha invitato la Russia a rafforzare la cooperazione strategica. In un incontro con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ha dichiarato:

“Pechino è pronta a rafforzare la cooperazione strategica con la Federazione Russa in modo che insieme possiamo difendere in modo più efficace il sistema internazionale in cui l’ONU gioca un ruolo chiave, così come l’ordine basato sulle norme del diritto internazionale, generalmente accettato”.

Non c’è dubbio che la dichiarazione della parte cinese sulla propria disponibilità a rafforzare la cooperazione strategica con la Federazione Russa sia stata causata dalla recente visita del capo della camera bassa del Congresso degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, a Taiwan. La parte russa, l’ha definita ufficialmente una “provocazione”.

Aumento della cooperazione strategica tra la RPC e la Federazione Russa

La Cina ha già iniziato ad acquistare petrolio russo in quantità sensibilmente maggiori rispetto a prima dell’inizio di una guerra in Ucraina. Le aziende cinesi (sebbene alcune di loro abbiano annunciato il ritiro dal mercato russo) per lo più ignorano le sanzioni anti-russe o fingono solo di rispettarle.

Nella sua recente pubblicazione sulle probabili conseguenze della visita di Nancy Pelosi a Taiwan, l’influente giornalista americano Thomas Friedman ha scritto che all’inizio della guerra in Ucraina, l’amministrazione del presidente americano Joe Biden ha concordato con la parte cinese che quest’ultima non avrebbe fornito assistenza tecnica militare alla Russia (sotto la minaccia degli USA di bloccare l’accesso delle merci cinesi ai mercati europei e americani).

Tuttavia, con il deterioramento delle relazioni USA-Cina dovuto alla visita di Pelosi a Taiwan, Pechino potrebbe riconsiderare la sua posizione su questo tema.

La parte russa è ora interessata all’acquisto di droni da combattimento e da ricognizione al fine di utilizzarli nella guerra in Ucraina. Finora, la RPC si è astenuta da tali forniture alla Federazione Russa, consentendo ai cittadini russi di acquistare solo campioni commerciali di droni poco adatti alle operazioni di combattimento.

Blocco militare

L’isola di Taiwan è strettamente circondata, mentre l’esercito cinese ha dispiegato tutto l’equipaggiamento militare più avanzato e conduce esercitazioni militari su larga scala, in mare e in aria, lungo l’intero perimetro dell’isola.

Blocco economico

La Cina era il mercato principale per i prodotti taiwanesi con un fatturato di 380 miliardi di dollari, e ora l’amministrazione doganale della Repubblica popolare cinese ha imposto il divieto all’importazione di prodotti alimentari da più di 100 aziende dell’isola, oltre che sospeso l’importazione di oltre 3.000 mila merci da Taiwan.

È già stata annunciata la sospensione delle importazioni di agrumi e diversi tipi di pesce congelato.

Ma ancora più dolorosa è la cessazione delle esportazioni di sabbia verso Taiwan, dove veniva utilizzata per produrre dispositivi a semiconduttore di silicio, fabbricati a Taiwan, per il mondo intero. E questa è l’industria principale, senza contare l’agricoltura.

La Cina è il più grande partner commerciale di Taiwan, l’anno scorso ha avuto scambi bilaterali per un totale di 328,3 miliardi di dollari.

Il più grande produttore mondiale di batterie agli ioni di litio, la società cinese Contemporary Amperex Technology (CATL), sospende il suo investimento di 5 miliardi di dollari e rinvia la costruzione di uno stabilimento in Nord America. Era in questa azienda che avrebbero dovuto essere prodotte le batterie per Tesla e Ford. L’azienda avrebbe creato negli USA 10.000 posti di lavoro.

Cessazione della collaborazione con gli USA in ambito sicurezza

L’agenzia di informazione Anna News riporta che “le autorità della Repubblica popolare cinese hanno deciso di dare una risposta concreta all’attacco politico degli Stati Uniti d’America avvenuto con la visita della rappresentante dell’amministrazione Nancy Pelosi nell’autoproclamata Taiwan. La risposta economica all’arbitrarietà di Washington e al persistente flirt con Taipei stanno culminando con conseguenze per gli americani”.

Come primo provvedimento, “la parte cinese ha sospeso il dialogo con gli Stati Uniti a livello di comandi militari regionali. Ciò significa l’annullamento degli incontri di lavoro con i rappresentanti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti”.

Inoltre, “le forze dell’ordine e di sicurezza cinesi, le autorità per la migrazione, non collaboreranno temporaneamente con i loro colleghi statunitensi nella lotta contro l’immigrazione illegale. Data l’acuta questione con i migranti provenienti dal Messico, dalla Colombia e dai paesi della stessa Asia, questo passaggio sarà molto delicato. Inoltre, gli specialisti cinesi non lavoreranno nella lotta contro la droga”.

La stessa agenzia riferisce che “per quanto riguarda le questioni ambientali globali, Pechino ha deciso di non proseguire i colloqui sino-americani sul cambiamento climatico. La Cina prima era scettica su questi contatti, ma ora ha deciso di sfruttare la situazione contro il globalismo e i dettami delle eco-organizzazioni, la maggior parte delle quali americane”.

La collaborazione viene interrotta anche “nel campo della giustizia” gli investigatori e le forze di polizia cinese non collaborerà con Washington nella lotta contro la criminalità internazionale.

Infine, Anna News segnala che “il colosso industriale cinese CATL, azienda di batterie, ha annullato la costruzione di un enorme impianto negli Stati Uniti”.

Considerazioni

Questo probabilmente è solo l’inizio…qual è il vantaggio che la Pelosi ha portato agli isolani in questo modo!?

Pensateci, la terza guerra mondiale può essere scatenata per ill fatto che un anziano funzionario degli Stati Uniti (82 anni) ha voluto fortemente intrattenere negoziati senza senso e puramente formali sul suolo cinese. Non sarebbe stato meglio chiamare su Zoom e non dare sui nervi a nessuno?…

VPNews

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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