Attacco aereo israeliano alla periferia di Damasco, due civili sono stati uccisi

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A causa di un attacco israeliano alla periferia di Damasco (parzialmente respinto dalla difesa aerea), due persone sono morte e si registrano danni materiali

SANA riferisce che intorno alle 5:00 (ora locale), Israele ha effettuato un attacco aereo dal sud di Beirut, prendendo di mira alcuni obiettivi nelle vicinanze della città di Damasco. La difesa aerea è riuscita ad abbattere la maggior parte dei missili, a seguito dell’attacco sono rimasti uccisi due civili e sono stati causati danni materiali.

È da precisare che gli obiettivi colpiti sono siti di interesse civili quali una fabbrica di marmo

L’agenzia statale siriana SANA riferisce che il sindaco, Muhammad Ismail nella località di Harasta ha indicato al giornalista della SANA che la caduta di uno dei missili dell’aggressione israeliana ha portato alla completa distruzione di una fabbrica di marmo e ingenti danni a più di 10 altre fabbriche di marmo nella zona industriale di Al-Salima è all’ingresso della periferia, oltre a un gran numero di automobili, servizi pubblici, infrastrutture, la rete elettrica che alimenta il zona, e gli edifici circostanti.”.

Muhammad Ismail
Muhammad Ismail sindaco di Harasta

Questo quadro segnerebbe un cambio di strategia da parte israeliana, in quando non sono stati colpiti obiettivi militari ma civili. In questo caso, gli obiettivi sono stati piccole fabbriche indispensabili per la ricostruzione del paese.

Sana ha intervistato vari artigiani della zona che confermano quanto accaduto:

” l’entità dei danni è stato valutato da un comitato composto dal governatorato della campagna di Damasco, dal direttore delle aree industriali, dai consigli comunali di Harasta e dalla periferia di al-Tal e dal comitato degli artigiani”

Viene anche riferito che:

Shahrour, proprietario di una delle fabbriche distrutte, ha affermato che l’entità israeliana “ha preso di mira nella sua aggressione una zona industriale civile con l’obiettivo di distruggere le aree produttive e tagliare i mezzi di sussistenza dei suoi lavoratori”, osservando che questo l’aggressione “non ci impedirà di continuare il lavoro e la produzione e di far avanzare l’economia stabile della Siria con il suo leader, il suo popolo e l’esercito”.

l’artigiano Khaled Shahrour, proprietario di una delle fabbriche distrutte

Il quadro per ora non ha altra spiegazione, d’altra parte la parte israeliana non ha parlato di errori nel suo attacco. L’attacco segna quindi una grave escalation ed il passaggio ad una guerra a tutto campo con l’uso di metodi di bombardamenti che mirano anche piccole imprese civili.

 

Successivamente, capiremo se questi attacchi sono coordinati e se sono legati anche a ciò che succede in Ucraina. Infatti, in corrispondenza di un accresciuto confronto USA- Russia si rileva una rinnovata attività dell’ISIS.

Se fosse così, la genuinità dell’umanitarismo e della difesa dei ‘valori democratici ‘ sarebbero non 2 (come ora) ma 10 metri sottoterra.

Vp News

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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