Venerdì 4 colpi ucraini sulla centrale nucleare di Zaporizhya, arrivano gli ispettori AIEA

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I media occidentali continuano a dire che le forze russe bombardano costantemente la centrale nucleare di Enerdogar (prov di Zaporizhya) nel tentativo di provocare un incidente nucleare colpendo gli impianti di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito, l’ultima volta venerdì scorso con 4 colpi da 155mm NATO (vedi anche qui).

A seguito dell’ultimo attacco che ha provocato un cortocircuito sulle linee elettriche, due reattori della centrale nucleare di Zaporozhye sono stati disconnessi dalla rete.

Al momento un reattore ha ripreso il funzionamento ed è stato ripristinato l’approvvigionamento elettrico delle città della regione ( https://t.me/readovkanews/40765).

Gli ultimi attacchi alla centrale nucleare mirano alle scorie radioattive

Innanzitutto, diamo un estratto dal  messaggio del Ministero della Difesa russo del 27.08.2022 :

Sono stati sparati un totale di 17 proiettili, quattro dei quali hanno colpito il tetto dell’edificio speciale n. 1, dove sono immagazzinati 168 assemblaggi con combustibile nucleare americano della WestingHouse.

Altri dieci proiettili sono esplosi a 30 metri dal deposito a secco del combustibile nucleare esaurito e tre – sono esplosi nell’area dell’edificio speciale n. 2, che ospita l’unità di stoccaggio del combustibile nucleare fresco della società TVEL e lo stoccaggio di scorie radioattive solide .

E da un messaggio simile del 28/08/2022 :

Sono stati sparati in totale nove proiettili, tre dei quali sono caduti nell’area dell’edificio speciale n. 2, che immagazzina nuovo combustibile nucleare della società TVEL e scorie radioattive solide.

A seguito di proiettili che hanno colpito il territorio della centrale nucleare, la linea dell’oleodotto è stata colpita da schegge. Come risultato del secondo bombardamento, un proiettile è caduto nell’area della sesta unità di potenza e altri cinque – davanti alla sesta stazione di pompaggio del blocco, che fornisce il raffreddamento a questo reattore.

A proposito dell’autore di questi attacchi, ogni qualvolta i media occidentali riferiscono di un attacco alla centrale nucleare nella provincia di Zaporizhya, dicono che non possono attribuire l’attacco all’Ucraina perché ‘non esistono fonti indipendenti’.

Ma di solito in questi casi così palesi interviene la logica che in questo caso risponde alla domanda “cui prodest?”. Sembrerebbe logico, senonché si tratterebbe di dar ragione alla Russia. Perciò, pur di non fornire una versione contraria a Kiev, si accetta di dire che i russi possano attaccare loro stessi e creare un incidente nucleare alla pari di Fukushima.

Gioverebbe alla Russia che un tale disastro si verifichi? La riposta è no, ha tutto da perdere: oltre che l’area radioattiva investirebbe la maggior parte del Donbass e della Crimea, la centrale dovrebbe alimentare tutto il Donbass ed in parte anche la Crimea.

Semplice, no? Eppure niente scatta nella testa dei tutori informazione e il lavaggio del cervello delle popolazioni europee e di quelle ucraine ha raggiunto un tale livello, tanto da accettare anche informazioni contraddittorie.

Ecco alcune immagini delle forze russe all’interno della centrale:

truppe russe dentro la centrale

Zelensky chiede che le truppe russe siano rimosse dal territorio della centrale nucleare e che le truppe russe non sparino sul territorio della centrale nucleare dove si trovano le truppe russe.

Un’altra prova che gli attacchi sono ucraini è che i russi hanno annunciato di aver arrestato due dipendenti della centrale nucleare di Zaporozhye (una guardia e un ingegnere!). I dipendenti hanno fornito agli ucraini le coordinate per prendere di mira e regolare la precisione dell’attacco.

Infine, la Russia il 25 agosto ha presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite le prove dei bombardamenti da parte dell’Ucraina della centrale. (https://t.me/radioradionotizie/604876).

In arrivo ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA)

La Russia ha richiesto che nella centrale fossero inviati ispettori dell’AIEA per verificare la sicurezza della centrale e verificare quanto accade.

La missione dell’AIEA, che visiterà la centrale nucleare di Zaporozhye, sarà guidata dal direttore generale dell’agenzia Rafael Mariano Grossi, e sarà composta dai 13 esperti, riferisce il New York Times.

La questione della smilitarizzazione della centrale non è nella competenza della missione, ha affermato il direttore generale dell’AIEA Grossi ( https://t.me/bbbreaking/133553).

Gli ispettori dell’AIEA intendono visitare la centrale nucleare di Zaporozhye all’inizio della prossima settimana, ha riferito the Wall Street Journal citando fonti.

Gli esperti provengono “principalmente da paesi neutrali”, non ci saranno i rappresentanti degli Stati Uniti e del Regno Unito, ma ci saranno quelli polacco e lituano. Inoltre, tra i membri del gruppo ci saranno esperti provenienti da Albania, Francia, Italia, Giordania, Messico, Macedonia del Nord, Cina e Serbia. (https://www.rbc.ru/politics/27/08/2022/630a59919a7947668a1c3122).

Vedremo se l’incubo nucleare minacciato da Zelensky si dissolverà con la presenza della missione. Comunque già da adesso la parte russa nutre seri dubbi sull’efficacia della missione. La proposta del Direttore Generale dell’AIEA Grossi  di creare una missione permanente dell’AIEA sul territorio della ZNPP potrebbe non essere una soluzione al problema dei bombardamenti,  Questo, in primo luogo , perchè non esiste alcuna garanzia che le forze armate ucraine smettano di bombardare il territorio della ZNPP quando gli ispettori dell’AIEA arriveranno. Infatti, Zelensky pretende la ‘smilitarizzazione’ della centrale e il rilascio di tutta la regione di Zaporizhia.

In secondo luogo, tra gli ispettori dell’AIEA vi sarebbero parecchie persone appartenenti ai servizi segreti occidentali. Così se una visita a breve termine per la sicurezza e l’inventario del carburante radioattivo è un’azione giustificata, una missione permanente della comunità dell’intelligence dai paesi che forniscono armi all’Ucraina – secondo alcuni fonti russe – potrebbe essere più deleteria che risolvere il problema.

VPNews

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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