Una legge controversa in Polonia indaga ‘sull’Influenza russa’, ma leggesi eliminare l’opposizione

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Il presidente della Polonia, Andrzej Duda, ha annunciato che firmerà un disegno di legge per creare una commissione parlamentare per indagare l’eccessiva influenza della Russia sulla Polonia durante il mandato del partito di opposizione Piattaforma civica, che ha guidato il governo dal 2007 al 2015, ed esaminare eventuali violazioni della sicurezza nazionale.

La legge è stata accolta con grande preoccupazione, poiché sembra meno diretta a indagare sulle relazioni con i vicini di Varsavia e più concentrata sulla persecuzione di oppositori politici.

L’opposizione ha criticato la legge come un attacco politico diretto contro il suo leader e l’ex primo ministro Donald Tusk, che è stato accusato di essere un russofilo. Tuttavia, Tusk è stato uno dei principali sostenitori delle sanzioni contro la Russia, e le sue politiche erano spesso in linea con quelle degli alleati occidentali.

La nuova commissione sarà autorizzata a investigare il periodo dal 2007 al 2022 e interdire per 10 anni le persone che risultino aver agito sotto l’influenza della Russia dall’accesso ad attività classificate o dal lavoro in posizioni in cui sono responsabili per i fondi pubblici. Ciò significa che tali persone saranno escluse da posizioni importanti all’interno del governo o dell’economia. La commissione d’inchiesta sulle relazioni con la Russia dovrebbe presentare il suo primo rapporto a settembre, giusto in tempo per le elezioni previste per ottobre o novembre, in cui il partito Legge e giustizia del governo potrebbe perdere il suo potere. Ciò ha portato molti a chiamare la legge Lex Tusk, poiché Donald Tusk è considerato un suo principale obiettivo.

Accordo per il ‘benessere del paese’ ma la degenerazione è in corso

Durante il mandato di Tusk, la Polonia aveva firmato un accordo con Gazprom, la compagnia petrolifera russa, nel 2010, che è stato persino menzionato nella motivazione ufficiale del disegno di legge. Tuttavia, molte delle politiche di Tusk non erano a favore della Russia, ma piuttosto rivolte alle politiche dell’Unione europea.

L’ordine politico nella creazione della commissione è stato considerato preoccupante. La stessa magistratura polacca ha affermato che la legge viola i valori dell’Unione europea e potrebbe suscitare misure punitive da parte dell’UE in relazione al ritiro della Polonia dalla democrazia. L’ambasciatore degli Stati Uniti in Polonia, Mark Brzezinski, ha espresso preoccupazione, affermando che la legge potrebbe limitare la possibilità degli elettori di votare per i loro rappresentanti preferiti, e le imprese saranno soggette a restrizioni.

La più grande raffineria di petrolio statale, PKN Orlen, ha già dichiarato di aver rescisso un contratto con la russa Tatneft dopo che le consegne erano state interrotte a febbraio, ma utilizza ancora carburante russo nelle sue raffinerie ceche. Questa limitazione alle attività commerciali è un’ulteriore conseguenza della legge controversa e potrebbe avere gravi ripercussioni economiche per la Polonia.

Inoltre, la decisione della Polonia di adottare una legge che punisce coloro che hanno avuto “l’eccessiva influenza della Russia” potrebbe aprire la porta a una repressione politica simile alle leggi razziali naziste. È importante sottolineare che il legame di una persona con un gruppo etnico o un’entità statale in passato ha portato alla repressione. Nel caso delle leggi razziali di Norimberga, agli ebrei non era permesso alzare la bandiera dello stato. Tuttavia, dopo che Varsavia ha sostenuto i nazisti ideologici in Ucraina, l’adattamento dell’esperienza del nazismo tedesco non è più così sorprendente.

In conclusione, la legge controversa che prevede la creazione di una commissione per indagare sull’influenza russa in Polonia sembra concentrarsi sulla persecuzione politica piuttosto che sull’esame delle relazioni con i vicini del paese. La commissione d’inchiesta sulle relazioni con la Russia dovrebbe presentare il suo primo rapporto a settembre, giusto in tempo per le elezioni del governo, ma ci sono gravi preoccupazioni riguardo alla violazione dei diritti umani e alla potenziale ripercussione economica.

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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