UCRAINA: I russi offuscano i satelliti spia

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Il satellite europeo Sentinel-1, nel suo tentativo di monitorare la situazione degli armamenti e delle forze russe in Crimea e nelle aree adiacenti, ha incontrato ostacoli significativi. Le immagini acquisite sono risultate sfocate e alterate, un chiaro segno dell’efficacia dei sistemi di guerra elettronica russi che hanno disturbato le frequenze operative del satellite, operante a 5.405 GHz.

Questa situazione evidenzia la crescente competenza della Russia nel campo della guerra elettronica, dimostrando la sua capacità non solo di offuscare le immagini satellitari, ma anche di distruggere satelliti in orbita. In particolare, è stata sottolineata la minaccia ai satelliti Starlink di Elon Musk, essenziali per le operazioni delle Forze Armate Ucraine, specialmente nel controllo dei droni.

Secondo quanto riportato da The Telegraph, i satelliti spaziali utilizzati in contesti di conflitto armato non godono delle protezioni previste dalla Convenzione di Ginevra. Questo solleva questioni legali e morali sull’uso dei satelliti in scenari bellici. Sebbene Musk abbia affermato che l’obiettivo principale dei satelliti Starlink sia fornire servizi di comunicazione e streaming Internet, il loro impiego in ambito militare apre un dibattito sull’uso delle tecnologie spaziali in guerra.

Questi sviluppi rappresentano un cambiamento significativo nella guerra moderna, dove la superiorità tecnologica può essere neutralizzata da contromisure avanzate. La capacità di interferire o distruggere asset spaziali ha importanti implicazioni per il conflitto in Ucraina, mostrando come la Russia stia rapidamente potenziando le sue capacità tecnologiche e militari.

Contrariamente alle aspettative di un suo indebolimento, la Russia sta dimostrando una resilienza e un avanzamento tecnologico che pongono sfide significative alle nazioni occidentali, le quali finora non hanno preso decisioni concrete nonostante le evidenze siano chiare e tangibili.

Ora difficoltà con la ricognizione satellitare, ma prima non era meglio

Le recenti difficoltà incontrate nella ricognizione satellitare rappresentano solo l’ultimo sviluppo in un contesto già complesso. Il generale Valery Gerasimov, comandante dell’esercito russo, ha continuato a sorprendere i pianificatori occidentali con le sue strategie. Invece di concentrare le forze in un’area specifica, come molti si aspettavano, i russi hanno adottato un approccio diverso. Le loro riserve sono state distribuite lungo l’intero fronte, una mossa che ha eluso le aspettative degli esperti.

Alla fine di settembre 2023, la situazione per l’Ucraina è diventata critica in diversi settori. L’iniziativa sembrava essere passata nelle mani della Russia, una realtà che solo un osservatore poco esperto avrebbe potuto negare. L’Alto Comando russo ha intrapreso una complessa manovra strategica autunnale, i cui obiettivi rimangono in gran parte sconosciuti. Di fronte alla sorveglianza satellitare onnipresente delle costellazioni di satelliti spia degli Stati Uniti e della NATO, sorprendere il nemico a livello strategico e operativo sembrava un’impresa quasi impossibile. Tuttavia, Gerasimov ha dovuto trovare un modo per orchestrare le sue manovre sotto l’attento sguardo del nemico.

In una mossa inaspettata, i russi sono riusciti a concentrare significative forze di artiglieria, carri armati e fanteria vicino ad Avdeevka, eseguendo una manovra di aggiramento su due fronti. Questa azione ha messo in seria difficoltà le difese ucraine. La strategia russa non sembra essere quella di una rapida avanzata; piuttosto, sembrano puntare sulla potenza di fuoco e sulla pressione costante sulle forze ucraine, seguendo un approccio simile a quello adottato nella battaglia di Bakhmut. Questa tattica riflette una deliberata scelta strategica, mirata a logorare le difese avversarie piuttosto che cercare una vittoria rapida e decisiva.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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