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Ucraina: c’è chi si chiede se sia utile mandare foto dei soldati uccisi alle loro madri

by Redazione online
18 Aprile 2022
Reading Time: 4 mins read
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Sembra allora non si tratti solo di un episodio o il un gesto di un singolo: pubblico qui di seguito alcuni stralci dell’articolo del Washington Post ove si descrive la pratica di mandare – da parte delle forze ucraine – le foto dei militari russi uccisi alle loro madri. Questa viene descritta come “tecnica psicologica” possibile attraverso il software di riconoscimento facciale Clearview AI. Ciò che è raccapricciante è che l’articolista e gli intervistati si chiedono se una simile pratica possa essere utile o meno.

C’è una linea rossa dove cominciano le guerre, c’è una linea rossa ove muore l’umanità. Non si tratta più di parteggiare per una delle parti in conflitto, qui muore tutto il tempo trascorso, viene buttata via ogni eredità positiva, si apre l’abisso.

Fonte:  Washington Post

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4 Funzionari ucraini hanno eseguito oltre 8.600 ricerche di riconoscimento facciale su soldati russi morti o catturati nei 50 giorni dall’inizio dell’invasione di Mosca, utilizzando le scansioni per identificare i corpi e contattare centinaia delle loro famiglie in quella che potrebbe essere il modo più raccapricciante di usare la tecnologia a tutt’oggi.

L’esercito informatico del paese, una forza volontaria di hacker e attivisti che supporta attivamente il governo ucraino, afferma di aver utilizzato queste identificazioni per informare le famiglie della morte di 582 russi, anche inviando loro le foto dei cadaveri abbandonati.

Gli ucraini utilizzano l’uso del software di scansione facciale dell’azienda tecnologica statunitense Clearview AI come un modo brutale ma efficace per fomentare il dissenso all’interno della Russia, scoraggiare altri combattenti e affrettare la fine di una guerra devastante.

Ma alcuni analisti militari e tecnologici temono che la strategia possa ritorcersi contro, fomentando la rabbia per una campagna shock diretta alle madri che potrebbero trovarsi a migliaia di chilometri dai conducenti della macchina da guerra del Cremlino.

La solidarietà dell’Occidente con l’Ucraina consente di sostenere un atto così radicale progettato per capitalizzare il dolore familiare, ha affermato Stephanie Hare, ricercatrice di sorveglianza a Londra. Ma contattare i genitori dei soldati, ha detto, fa parte della “classica guerra psicologica” e potrebbe stabilire un nuovo e pericoloso standard per i conflitti futuri.

“Se fossero soldati russi a fare questo con madri ucraine, potremmo dire: ‘Oh, mio ​​Dio, è barbaro'”, ha detto la ricercatrice. Che ha aggiunto: “E funziona davvero? O sta facendo loro dire: “Guarda questi ucraini senza legge e crudeli, che fanno questo ai nostri ragazzi?”.

(…) la strategia dei funzionari di informare le famiglie della morte dei loro cari ha sollevato preoccupazioni sul fatto che potrebbe far arrabbiare gli stessi russi che speravano di persuadere. (…) tenere conferenze stampa con i soldati russi catturati e pubblicare sui social media foto e video che mostrano prigionieri di guerra – sono state viste all’interno della Russia non come un’esposizione gradita alla verità, ma come un’umiliazione da parte del nemico.

Un  video  che l’esercito ucraino ha pubblicato su Telegram questo mese ha mostrato frammenti di ciò che il gruppo ha definito conversazioni con i parenti dei soldati russi. In una chat, qualcuno a cui sono state inviate le foto della faccia insanguinata di un soldato russo ha risposto: “È Photoshop!!! Questo non può essere.” Il mittente nel filmato risponde: “Questo è quello che succede quando mandi le persone in guerra”.

In un’altra conversazione, uno sconosciuto ha inviato un messaggio a una madre russa dicendo che suo figlio era morto, insieme a una foto che mostrava il corpo di un uomo nella terra: il viso con una smorfia e la bocca aperta. La destinataria ha risposto incredula dicendo che non è suo figlio, subito dopo il mittente gli mostra un’altra foto che mostra una mano guantata che regge i documenti militari dell’uomo.

“Perché stai facendo questo?” – risponde la madre – “Vuoi che io muoia? Io già non vivo. Vuoi goderti questo? (…)

(tutto l’articolo su Washington Post)

tutte le fazioni jihadiste – come in questa foto di repertorio – di nuovo insieme ad al Qaeda, per cosa? Per quale liberazione?

“Analogie siriane”

Alcuni anni fa, ci sono stati casi in cui membri di al Qaeda hanno anche avuto la brillante idea di filmare la loro atrocità mentre la eseguivano e di inviare il filmato alla madre dei soldati siriani morti ( https://www.dailymail.co.uk/news/article-3760218/I-beheaded-son-today-Al-Qaeda-terrorist-s-sick-boast-grieving-mother-stealing-Syrian-soldier-s-mobile-phone-moments-murder.html ). Altre volte si è trattato semplicemente dell’invio di foto di soldati siriani morti alle loro madri. Episodi come questi, finora, hanno sempre suscitato disapprovazione generalizzata.
Azoni di questo genere sono state fatte molte volte in Siria, anche se sono stati sempre scarsamente pubblicizzati dai media mainstream che hanno sostenuto i ‘ribelli siriani’.

Nel caso ucraino, nonostante alcuni degli anonimi messaggeri ucraini dicano che stanno cercando (apparentemente) di influenzare l’opinione pubblica russa, mi chiedo se non sia all’opera un po’ del sadismo simile a quello usato da al Qaeda.

In realtà, la domanda se una tale depravazione sia consentita e se il dolore di una madre possa essere in questo modo strumentalizzata per secondi fini, non dovrebbe neanche essere posta.

Tantomeno la pietà dovrebbe sottomettersi all’“utilità”.

Questa è l'”Et in Arcadia ego” della realtà nel mondo dei fiori felici del progressismo. Dove Dio non c’è, il Diavolo finisce per apparire.

Anche in guerra ci sono delle regole imprescindibili e la giustificazione che l’altra parte è più feroce non basta a giustificare il sadismo delle proprie azioni.

Un simile livello di disumanità non può essere giusto né da una parte, né dall’altra. Disapprovo qualunque foto o video in cui si riconoscono prigionieri di guerra interrogati o semplicemente mostrati sui media. Figurarsi l’uso barbaro del dolore delle madri. Se la leadership UE consente questo, allora non sarà una vita migliore per nessuno.

VP News

*****

Cristo è risorto dai morti, 

calpestando la morte con la morte, 

e dando vita a coloro che giacciono nei sepolcri.

Tags: editor pick'sUcraina
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Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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