Uccisa la figlia del filosofo russo Dugin, avrebbe dovuto essere ucciso anche il padre

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Nella regione di Mosca, un’auto è stata fatta saltare in aria, era guidata dalla figlia del politologo e personaggio pubblico russo Alexander Dugin, Daria.

Dugin nel mondo è comunemente percepito come uno degli ideologi del “mondo russo”. Si ritiene che la sua opinione abbia un impatto significativo sulla politica del Cremlino.

Sua figlia, Daria Dugina era nata nel 1992, era giornalista, politologa, ricercatrice di filosofia antica. Lei e suo padre avevano partecipato al festival della tradizione nella periferia di Mosca e sarebbero dovuti tornare insieme a casa. Ma, secondo le informazioni preliminari, Alexander Dugin ha deciso di partire nell’auto dell’uomo d’affari Konstantin Malofeev, che ha anche partecipato al festival.

Il Comitato Investigativo della Federazione Russa ha affermato che un ordigno esplosivo sarebbe stato installato sull’auto esplosa in autostrada, mentre era in movimento. Le forze dell’ordine hanno aperto un procedimento penale sull’omicidio, tuttavia già da adesso è emerso che “tenuto conto dei dati ricevuti, l’indagine ritiene che il crimine in cui è morta Daria Dugina sia stato pianificato in anticipo e su misura”.

Daria Dugina

Secondo i Tg russi, era lui che avrebbe dovuto guidare l’auto, ma i piani sono cambiati e in macchina – una Land Cruiser Prado – c’era sua figlia Daria che è morta sul colpo. Dugin è arrivato sul luogo dell’incidente (qui Dugin arriva sul luogo della tragedia: https://www.youtube.com/watch?v=XCe530IAluw).

A. Dugin con sua figlia. Il filosofo era inserito nell’elenco delle sanzioni occidentali dal 2015 mentre la figlia Daria in quelle comminate dal Regno Unito nel luglio 2022. Nonostante non avessero avuto alcun ruolo diretto nel corso degli eventi in Ucraina, sono entrambi accusati di disinformazione e per le loro idee.

Considerazioni: si cominciano a combattere le idee con i proiettili

A prima vista, essendo considerato Dugin ‘l’ideologo’ del Cremlino il movente è abbastanza chiaro. Ovviamente, l’omicidio è riprovevole, quando si passa con il combattere i filosofi, a cercare di uccidere i pensieri con i proiettili, vuol dire che la deriva è imponente e riguarda tutti noi, indifferentemente dalla posizione politica.

La ragazza di 29 anni è stata uccisa in una atmosfera di odio e crudeltà, costantemente alimentata anche in Italia. Inutile dire che questo clima porta con sé non solo l’odio per uno specifico mondo, ma anche la svalutazione della vita umana. È chiaro che tali crimini non sono commessi da psicopatici solitari, essi sono accuratamente preparati e commessi da gruppi ben organizzati e si può solo immaginare, ordinati da chi.

VPNews

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Aggiornamenti:

DUGIN E LE MINACCE – Aleksandr Dugin (è stato ascoltato dagli investigatori che indagano sull’assassinio di sua figlia Darya. A loro Dugin ha detto di “aver ricevuto negli ultimi tempi via Internet molte minacce da nazionalisti ucraini ma di non aver dato loro alcuna importanza”.

IL PATRIARCA E DUGIN – Il messaggio del patriarca della Chiesa ortodossa russa ad Aleksandr Dugin: “Caro Alexander Gelevich!
È con profondo dolore che ho ricevuto la notizia della tragica morte di sua figlia. Darya Alexandrovna era conosciuta in Russia e all’estero come una figura pubblica attiva, una brillante giornalista e una ricercatrice scientifica di talento. Essendo l’ere del Suo lavoro, e nonostante la sua giovane età, è riuscita a ottenere un successo significativo nel campo prescelto, guadagnandosi la gratitudine e il rispetto dei colleghi. Nei giorni di difficili prove legate alla perdita di persone care, le parole della Sacra Scrittura suonano come una consolazione: «Se viviamo, viviamo per il Signore; se moriamo, moriamo al Signore, perciò, sia che viviamo sia che moriamo, è sempre del Signore» (Rm 14,8). Possa il misericordioso Signore del Cielo e della Terra riposare l’anima della Sua serva Darya nei villaggi dei giusti e creare per lei una memoria eterna”.

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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