Chi sono i cristiani che vivono in Siria?

I cristiani in Siria

Sintesi della presentazione da Mons. Giuseppe Nazzaro il 05 dicembre 2013 a L’Aia (Il Vescovo Nazzaro ha servito per più di 50 anni in Medio Oriente, ed in Siria, 1966-1968 e dal 2002 ad aprile 2013).

Chi sono i cristiani che vivono in Siria? Essi sono i discendenti diretti dei giudeo-cristiani che credevano in Gesù e sono fuggiti da Gerusalemme a Samaria e Siria dopo la morte di Santo Stefano. Pertanto, la Chiesa siriana esiste dal primo secolo d.C.

E ‘stato Damasco il luogo dove i discepoli di Gesù hanno ricevuto per la prima volta il nobile titolo di ‘cristiani’, è stato Damasco  il luogo dove Saulo di Tarso – che in seguito divenne Paolo – ha abbracciato la fede in Gesù, in Antiochia di Siria (oggi in Turchia) .

Prima di marzo 2011

Alla fine del 1960 quasi ogni religioso straniero che viveva in Siria era seguito da un agente della polizia segreta. Nel 1968 il governo requisì le scuole private e più di un migliaio di siriani cristiani andò in Libano.

Nel 1971 Hafez Al-Assad prese il potere. Lui non fece altro che seguire quello che  i suoi predecessori avevano fatto, all’inizio anche lui ha governato il paese in un modo difficile. Ma successivamente, ha cambiato tattica e ha iniziato ad allentare i controlli.

Quando Hafez morì, suo figlio Bashar è stato eletto come presidente. Poco dopo il suo insediamento come presidente, Bashar ha iniziato a ridurre il controllo del governo, la gente ha cominciato a respirare, la Siria ha iniziato l’apertura verso l’Occidente.

Il Welfare è entrato nel paese. Tutto ne ha beneficiato. Il turismo aumentava continuamente. I siriani potevano facilmente viaggiare all’estero. Le fabbriche stavano lavorando. Il commercio si sviluppava. Gli stranieri hanno cominciato ad investire in Siria. C’ era una diffusa libertà. Tutte le comunità etniche erano liberi di praticare la loro religione. Tutti coloro che compongono la popolazione siriana, sunniti, alawiti, cristiani, sciiti, drusi e altri vivevano insieme in pace, sono stati associati in attività, non vi era alcuna distinzione di relazioni sociali tra tutte quelle persone, non importa quale gruppo appartenessero.

Nel governo, ci sono stati almeno tre ministri cristiani, non c’era pregiudizio alcuno per la nomina di un cristiano come Direttore Generale di una Banca, i più alti ranghidell’esercito erano accessibili a tutti. Ogni comunità è libera di praticare pubblicamente il proprio credo. Ad esempio, come cristiani, non abbiamo mai avuto problemi nelle nostre chiese e siamo stati anche liberi di fare le nostre processioni per le vie della città. Durante le feste più importanti, Natale e Pasqua per noi cristiani, la festa del Bayram (fine del Ramadan, Eid al-Fitr) e la festa del Sacrificio (Eid al-Adha) per i musulmani, ci siamo scambiati i saluti liberamente. I musulmani utilizzavano la festa per venire a salutarci e noi a nostra volta usavamo andare a salutare i musulmani. Visite di cortesia tra famiglie musulmane e cristiane erano molto frequenti e senza pregiudizi. Ognuno si sentiva a casa, tra tutte le diverse tradizioni storiche.

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