Siria: a Ginevra 2 è permesso entrare solo al ‘caos creativo’

The Bernard Lewis Plan for the Middle EastSicuramente l’unico che ha il diritto di decidere del proprio destino è il popolo siriano.

Ma Ginevra 2 non è per la pace ma sembra piuttosto che abbia il compito di mettere daccordo le potenze regionali su come spartirsi la Siria.

Il movimento pacifico Mussalaha non è stato invitato, così come nessun rappresentante di movimenti che non sono scesi in armi.

Sappiamo per certo che tutto ciò che è accaduto in Siria fa parte di un progetto preciso che è quello della polverizzazione del Medio Oriente voluto dalle USA ed ex potenze coloniali.

Questo progetto è ispirato al “Piano Yinon” del 1982 ottimizzato poi da Bush nella ‘strategia del caos’ e successive. Ci sono diversi documenti politici successivi che lo riprendono. Tutti  prevedono  inanzitutto la salvaguardia degli interessi USA e quelli israeliani nell’area.

Propongo uno stralcio dell’ articolo: IL “CAOS CREATIVO” DEGLI USA NEL MONDO ARABO, E un articolo di Pier Francesco Zarcone. In alcune parti si nota l’area politica del giornalista che riflette il linguaggio della ‘sinistra marxista’. Ma oltre ai cattolici è innegabile che molti attivisti di questa l’area politica si sono mossi  a denunciare ciò che avviene in Siria . Questo, come mobilitazione e giudizio,  non ha corrispondenza altrove.  Peronalmente sono dell’avviso che la verità non conosce aree politiche ma va solo riconosciuta.

L’arte della menzogna

All’inizio del suo pregevole libro “Divide et impera”, Paolo Sensini ha posto una frase che riportiamo in quanto utile chiave di apertura del presente articolo:


«Viviamo in un tempo in cui gli eventi che accadono intorno a noi si fanno di giorno in giorno più labili, oscuri e circonfusi da un alone di incomprensibilità. Un tempo in cui, se muniti degli opportuni “mezzi di comunicazione di massa”, si può sostenere ciò che si vuole. Anche le cose apparentemente più inverosimili. Basta solo disporre di un adeguato “volume di fuoco” mediatico e tutto, o quasi, può essere rappresentato nella maniera che più si desidera. (…) Oggi, nello spiegare un evento passato o presente, le argomentazioni generalmente addotte dai media non seguono un filo logico o una ricostruzione fedele di quanto accaduto, ma preferiscono fornire versioni che fanno sempre più leva sull’emotività degli “spettatori”».


Chi non ricorda le “commoventi” notizie sulla ferocia repressiva di Gheddafi e sull’eroismo dei ribelli di Misurata, con il conseguente plauso al salvifico intervento occidentale (che qui su Utopia Rossa abbiamo qualificato subito come aggressione) proprio mentre i ribelli erano alle corde? E come dimenticare i reportages sulla Siria incentrati sul numero dei civili morti (in particolare i bambini), tutti imputati all’esercito regolare? Ora gli stessi media scoprono che in realtà i ribelli di Misurata erano bande scatenate di radicali islamici, e si comincia a dire (ma ancora un po’ in sordina) che erano organizzati, armati e finanziati dalla solita triade imperialista occidentale: Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. In Siria, soprattutto dopo il primo attacco di an-Nusra al paese cristiano ortodosso di Maalula (questione su cui il Vaticano non poteva non intervenire, a prescindere dalla diversità di confessione delle vittime), non è stato possibile passare sotto silenzio i crimini commessi dai ribelli locali, e adesso iniziano a circolare (ma sempre con cautela) notizie sulle inenarrabili atrocità da loro commesse a carico di uomini, donne e bambini, degne di un romanzo dell’orrore e nel “perfetto” atroce stile collaudato in Algeria.

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