Siria, utilizzo di cluster bomb e fosforo bianco: cosa c’è di vero?

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I ribelli additano i russi, tuttavia non hanno mai accettato di dissociarsi dai terroristi con i quali uccidono decine di civili ogni giorno. Da parte sua, Mosca non ha mai ammesso di aver usato le cluster bomb ma visto che ha diffuso il video che pubblichiamo in questo articolo (che documenta un attacco a forze ISIS), l’ammissione è implicita.

di Patrizio Ricci – LPLNews24

Dalle foto degli aerei russi e dai video diffusi in rete risulterebbe che il tipo di armamento usato sia costituito da RBK-500 SPBE-D, RBK-500 SHOAB-0.5 e RBK-500 AO-2.5RTM. La notizia non ha mai avuto particolare risonanza perchè le cluster bomb sono state comunemente usate anche dagli USA negli ultimi teatri di guerra in Iraq e Yugoslavia.
Sia gli USA che la Russia non hanno aderito al trattato della loro messa a bando. Attualmente le bombe a grappolo sono usate anche dall’Arabia Saudita in Yemen e sono state impiegate da Israele durante l’operazione ‘piombo fuso’ (27/12/2008 al 18/01/2009). In Siria Human Right Wach ne ha denunciato l’uso da parte dell’esercito siriano dal 2012, da parte della Russia dalla fine del 2015 e da parte dello Stato Islamico (Isis), tramite proietti di artiglieria, dal 2014.

Mentre le evidenze dell’uso di bombe a grappolo sono concrete, a giudicare dalle ‘prove’ fornite, l’accusa di utilizzo delle bombe al fosforo appare palasemente uno strumento delatorio nei confronti della Russia. Le accuse di impiegare ordigni al fosforo è spesso uno strumento di propaganda comune: è chiaro che non tutte le bombe incendiarie sono bombe al fosforo bianco ma tutte le bombe al fosforo bianco sono incendiarie.
Cosa voglio dire? Voglio dire che più facilmente, la maggior parte delle bombe incendiarie sono basate su altro, generalmente miscela di termite con aggiunta di altri componenti chimici. In particolari casi sono efficaci per far saltare vaste aree di mezzi e depositi del nemico. Ma allora perchè quando si denuncia l’utilizzo di bombe incendiarie, si indicano sempre le bombe al fosforo? La risposta è per l’effetto psicologico che fare questo ha sull’opinione pubblica. Ed a ragione, perchè gli effetti del fosforo bianco sono micidiali, la pelle aggredita brucia anche sott’acqua: fa molta paura. In definitiva, l’occasione è ghiotta per la propaganda anche in assenza di evidenze specifiche a riguardo.

operazione piombo fuso - ABED/AFP/Getty Images
operazione piombo fuso – ABED/AFP/Getty Images

Per quando questo potrà essere sempre opinabile, è utile precisare che sotto il profilo dei divieti imposti dai trattati e dalle convenzioni, le armi incendiarie quando usate contro depositi di armi o materiale nemico e non indirizzate contro zone residenziale sono lecite. Sono di questo tipo quelle viste nella campagna di Aleppo, lo dice tra l’altro anche Human Rigts Watch. Ma addirittura anche le granate al fosforo bianco non sono proibite: se utilizzate per illuminare il campo di battaglia o creare cortine fumogene per assalti e ripiegamenti delle truppe di terra, sono consentite. La Convenzione di Ginevra le vieta solo se usate contro i civili oppure contro bersagli militari legittimi in prossimità di concentrazioni di civili. Tuttavia, è bene sottolineare che questa regola è comune a tutte le bombe incendiarie e non riguarda solo le granate al fosforo bianco.

Alla luce di quanto detto, è evidente l’intento di utilizzare l’effetto psicologico in funzione di propaganda mediatica. Le armi si usano in funzione del campo di battaglia e nello specifico le bombe al fosforo bianco non avrebbero alcun senso se usate per saturazione d’area in un contesto urbano.
Oltre agli aspetti etici, la ricaduta negativa (deplorazione da parte dell’opinione pubblica e probabili sanzioni internazionali) sarebbe pesantissima tanto da sconsigliarne, il suo utilizzo. Per questo, sono sospette alcune foto dei ribelli che si fanno i ‘selfie’ mentre alle spalle cadono queste pseudo-bombe al fosforo. Altrettanto sospetti sono alcuni video che ritraggono guerriglieri che si muovono indifferenti tra questi ordigni che bruciano a terra.

Altro discorso per le bombe a grappolo. L’utilizzo di cluster bomb è certo anche se non è quantificabile il suo utilizzo. Finora sono state usate nei sobborghi delle campagne della periferia di Aleppo contro Isis ed al Nusra (formazione jihadista affiliata ad al Qaeda). Le zone di lancio di queste bombe risultano circoscritte alle sole zone di contatto tra esercito siriano e terroristi, ossia la prima linea e non le zone residenziali: ragionevolmente si  presuppone che la linea di fuoco sia deserta.

Recentemente l’utilizzo di cluster bomb è aumentato nella zona di Aleppo. L’aviazione russa, visto il riarmo delle fazioni ribelli ed in particolare di al Nusra per opera delle potenze arabo-occidentali, sta usando ogni arma consentita a sua disposizione, avvalendosi dei mezzi tecnologici di ricognizione satellitare ed aerea di cui dispone e sopratutto dell’osservazione a terra del suo personale. Infine, può apparire insolito, tuttavia paradossalmente, il numero dei civili uccisi  diminuisce drasticamente ogni qualvolta la pressione contro le forze ribelli aumenta. Viceversa, le vittime civili aumentano quando l’esercito siriano ed i suoi alleati lascia l’iniziativa ai ribelli. Questi ultimi infatti caratterizzano le loro offensive sopratutto con la puntuale aggressione dei quartieri residenziali governativi con lanci di razzi, colpi di mortaio e IED.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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