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Siria – Raid USA contro formazioni filo-iraniane che presidiano il confine, attentati

by Patrizio Ricci
14 Febbraio 2021
Reading Time: 2min read
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Siria – Raid USA contro formazioni filo-iraniane che presidiano il confine, attentati
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Gli Stati Uniti venerdì 12 febbraio hanno attaccato forze filo-iraniane che aiutano l’esercito siriano nel controllo del territorio . Ovviamente questo va a tutto vantaggio della destabilizzazione della Siria e a favore dell’ISIS apparentemente in ripresa.

Precisamente, la coalizione militare guidata dagli Stati Uniti ha lanciato una serie di attacchi contro le forze filo-iraniane nella provincia di Deir es-Zor, ovvero nella Siria orientale nelle aree confinanti con l’Iraq. I raid hanno preso di mira le milizie sostenute da Teheran che combattono dalla parte del governo siriano legittimo. Il quotidiano turco Yeni Şafak scrive le forze statunitensi hanno compiuto l’attacco venerdì 12 febbraio.

Precedentemente il 13 gennaio – sempre nella nella regione di Deir Ezzor – l’aviazione israeliana ha lanciato un massiccio attacco alla Siria orientale, uccidendo 40 combattenti e ferendone diverse decine. Tra i morti c’erano anche “Hezbollah” libanesi ed elementi della milizia sciita afganan “Fatimiyun Brigade”.

Quello che non dicono i media internazionali è che le milizie iraniane non sono in Siria per fare attentati, si tratta delle stesse milizie iraniane che hanno dato un contributo a liberare Aleppo da al QAEDA ed oggi sono posizionate lungo il confine siro-iracheno per presidiare ed impedire il passaggio delle forze terroriste dell’ISIS.

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La pressione internazionale – che aumenta costantemente le sanzioni e le cui forze occupano vaste zone del territorio siriano tra le più produttive, nonché la presenza illegittima di truppe straniere che sostengono parti contrapposte -, sta producendo il clima di divisione inter-etnico e la ripresa degli attentati: il 13 febbraio un’autobomba è esplosa nel mercato di mercato di Souk al-Hodra situato nel villaggio di Rai, a nord della città siriana di Aleppo, precisamente nella città di Ras al-Ain (provincia di Haseke). A seguito dell’attacco terroristico, due persone sono state uccise, 13 sono rimaste ferite con ferite di varie gravità.

L’esplosione è avvenuta vicino al quartier generale dei militanti, tra loro ci sono morti e feriti. Il confine di Ras al-Ain è sotto il controllo delle truppe turche e dei gruppi di opposizione armata siriani sostenuti da Ankara.

Secondo i dati pubblicati dal canale televisivo Al Mayadeen, due bambini sono rimasti vittime dell’attacco terroristico, la madre è stata gravemente ferita ed è stata ricoverata in ospedale. Gli edifici circostanti all’esplosione hanno subito danni.

Il 10 febbraio, la base aerea russa Hmeimim è stata attaccata utilizzando sistemi di lancio multipli a lungo raggio. Nell’area del giacimento petrolifero Al-Omar, controllato dagli americani e dai relativi gruppi nella provincia di Deir ez-Zor, si sta realizzando a ritmo accelerato un aeroporto militare, in grado di accogliere trasporti pesanti e bombardieri strategici.

La situazione siriana rimane anche instabile nella zona di Daara (nel sud est del paese), dove i russi stanno agendo come mediatori tra forze antigovernative che si erano riconciliate, e amministratori locali statali e forze di sicurezza siriane. Nella località di Tafas i gruppi locali in rivolta hanno consegnato parte delle armi ai mediatori russi.

Tags: SiriaTafas

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Patrizio Ricci

Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cultura Cattolica, Samizdatonline, Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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